Capitolo 16- A cena con i tuoi

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Gaia mi lascia un dolce bacio sulle labbra, io sistemo la chitarra nella custodia per poi darle un altro bacio.

"Sono felice."

Le dico.

"Sono felice come non lo sono da anni e questo è solo grazie a te e alla musica, grazie Gà"

Continuo stringendo Gaia in un abbraccio, qualche lacrima sfugge al suo controllo e io prontamente la asciugo passando il pollice sulle sue guance. Mi da un ultimo bacio e poi scendiamo giù dai suoi. Prendo il telefono per controllare l'orario e vedo che sono quasi le 20.00, wow il tempo è  volato.

Arrivate di sotto vedo la madre di Gaia ai fornelli intenta a preparare la cena e le altre due sorelle Gozzi preparare la tavola. Appena ci sentono arrivare Luciana spegne i fornelli e si gira verso di noi.

"Martina visto che si è fatto tardi che ne dici di rimanere da noi a cena?"

Non so se accettare o meno, dopotutto la famiglia di Gaia non sa nemmeno quello che c'è tra noi.

"Ti ringrazio Luciana ma non voglio recarvi disturbo e poi non ho nemmeno avvisato mamma."

Provo ad inventare una scusa ma la madre di Gaia scuote la testa e mi ferma subito.

"Non disturbi affatto e per quanto riguarda tua madre, se ci sono problemi, ci parlo io. Il frattempo che finisco di preparare chiamala, stasera sei dei nostri e non accetto un no come risposta."

Appena finisce di parlare non mi resta che annuire così vado in soggiorno con Gaia e chiamo mia madre.

"Però la testardaggine l'hai presa da tua madre."

Dico a Gaia ridacchiando lei prova a ribattere ma risponde mia madre, l'avviso di non tornare per cena e lei acconsente così torniamo di là in cucina.

"Tutto ok, posso restare."

"Bene allora aggiungo un altro piatto. A proposito, non mi sono presentata, sono Giorgia la sorelle di Gaia."

Si presenta a me una ragazza alta quasi quanto Gaia con la pelle un po' più scura della sua e gli occhi marroni. Ma in questa famiglia sono tutti bellissimi?

"Piacere mio, io sono Martina un'amica di Gaia."

Dico l'ultima parte lanciando uno sguardo fugace a Gaia, mi fa sempre strano dire di essere una sua amica ma non posso di certo sputtanarla così.

Dopo dieci minuti circa ci sediamo tutti a tavola, è arrivato anche il padre di Gaia, un uomo alto e robusto molto gentile anche lui.

La cena prosegue alla grande, parliamo del più e del meno e ci conosciamo meglio, Giorgia e Frida non perdono occasione per provocare Gaia e ad ogni mia risata mi arriva un calcio sullo stinco da quest'ultima. Durante tutta la cena Gaia mi tiene la mano sotto al tavolo per farmi sentire più a mio agio, il che funziona alla grande.
Abbiamo appena finito di mangiare e prima che chiunque possa fare o dire qualcosa Gaia mi lascia la mano e si alza in piedi. Mi lancia uno sguardo d'intesa e io capisco subito le sue intenzioni, prende un bel respiro e inizia a parlare.

"Approfitto del fatto che siamo tutti qui stasera per comunicarvi una cosa che volevo dirvi molto tempo fa."

Prende una pausa per inghiottire il groppo alla gola che le si è creato, mi alzo e decido di stringerle la mano per darle sicurezza come ha fatto lei prima con me.

"Io e Martina stiamo insieme."

Dice tutto d'un fiato, mi guardo intorno per vedere le reazioni della sua famiglia. Vedo il sorriso consapevole di Luciana, probabilmente lei l'aveva già capito da tempo anche Frida e Giorgia sorridono e la prima a parlare è proprio la più piccola.

"Finalmente hai trovato qualcuno di simpatico."

"Già sorellona, gli altri erano tutti simpatici come un gatto attaccato alle..."

Interviene Giorgia, allacciandosi al discorso della sorellina, che però viene fermata da padre

"Giorgia non dire parolacce, anche se hanno ragione Gà."

"Io l'avevo già capito Gaia, si vede da come ne parli e da come sorridi quando sei con lei che state bene insieme."

Dice Luciana. Scoppiano tutti in una risata generale e io e Gaia ci guardiamo intorno sorridendo confuse.

"Quindi per voi è ok?"

Domando io.

"Certo che sì Martina, basta che non fai soffrire la mia bambina."

Risponde il padre di Gaia.

"Assolutamente no signore."

Dico io accennando un sorriso.

"Bene allora brindiamo, Frida per te coca cola."

Dice Luciana prendendo lo spumante dal frigo.

"A Gaia e Martina."

Gridiamo in coro per poi far scuotere i bicchieri tra loro e bere, con mia grande sorpresa dopo aver bevuto il liquido dal bicchiere Gaia mi lascia un bacio a stampo che io ricambio subito dopo.

"Ti amo."

Dice sottovoce.

"Ti amo anche io."

Quando finiamo di sistemare tutto sono ormai le 22.00 passate.

"Gaia mi accompagni alla porta?"

Dico prendendo il casco del motorino col quale sono venuta.

"Marti aspetta. Si è fatto tardi che dici di rimanere a dormire qui?"

Mi domanda Gaia

"Bibi non lo so non vorrei disturbare ulteriormente."

"Sei la mia ragazza, no che non disturbi scricciolo."

Dice cingendomi i fianchi e avvicinandomi di più a lei per poi darmi un bacio a stampo.

"Uff, così vinci facile, non vale."

Dico facendo la finta offesa, lei in risposta mi lascia un altro bacio e poi mi tira per mano fino in cucina.

"Mamma Marti può restare qui a dormire?"

Chiede Gaia a Luciana.

"Certo Gà, se la madre è d'accordo"

Mando un messaggio a mia madre chiedendole se posso restare e pochi secondi dopo arriva la sua conferma così alzo lo sguardo dal telefono e annuisco alla madre di Gaia.

"Bene, dormite nello stesso letto?"

Chiede Luciana.

"Sì mamma non preoccuparti."

Risponde Gaia e per l'ennesima volta nella giornata prende la mia mano e mi tira in camera sua.

"Però che giornata oggi."

Dico buttandomi a peso morto sul letto.
Gaia sale a cavalcioni su di me e mi lascia un bacio sulle labbra.

"Già, mi sento come se mi fossi tolta un peso di dosso."

Dice tra un bacio e l'altro.
Man mano scende sempre di più con la bocca arrivando al collo dove lascia dei dolci baci alternati a dei morsi. Quando si stacca mi sfila maglietta e io faccio lo stesso con la sua. Continua il suo percorso finquando non arriva all'elastico dei pantaloni che tira giù in un colpo solo insieme agli slip. In un gesto secco entra dentro di me con due dita e io non posso far altro che buttare la testa all'indietro e stringere il lenzuolo per cercare di trattenere i gemiti e non farmi sentire da tutta la casa. Gaia continua a spingere e dopo qualche minuto aggiunge anche la sua lingua sul mio clitoride facendo dei movimenti circolari. Bastano altre poche spinte per farmi raggiungere l'apice e per fortuna lei se ne accorge e attutisce i miei gemiti con le sue labbra sulle mie. Pochi secondi dopo esce da dentro di me e ci rivestiamo. Lei si accoccola al mio petto e io ci copro con la coperta e ci addormentiamo così, strette una tra le braccia dell'altra.

Anima Fragile A Cui Devo Tanto Where stories live. Discover now