Capitolo 10- Mi perdoni?

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"Ah. Purtroppo il letto è matrimoniale ma se vuoi ne chidiamo un altro."

Dice Gaia

"No, per me va benissimo."

Rispondo

La stanza è abbastanza grande, con il letto matrimoniale al centro e l'armadio alla sinistra del letto, alla destra c'è una porta finestra dalla quale si arriva al balcone, davanti al letto una scrivania con due sedie e sopra di essa una televisione. Poi c'è una stanza piccolina da cui intravedo il bagno. È una stanza molto carina ma anche se spaziosa la sento opprimente per via della tensione che c'è tra me e Gaia.

Prendo una sigaretta dalla tasca del giubbotto e vado a fumare fuori al balcone, nel frattempo Gaia continua a sistemare le sue cose e ad ignorarmi.

Quando finisco la sigaretta faccio un sospiro e rientrò in camera. Da quando sono arrivata ho visto Gaia irrigidirsi. Dopo quelle poche parole non abbiamo più parlato, non credo di poter andare avanti così ancora per molto. Una volta finito di sistemare le valigie Gaia prova ad uscire dalla camera ma la blocco prendendole un polso, lei si volta nella mia direzione ma evita il mio sguardo.

"Basta Gaia."

"Cosa Martina?"

Fa la finta tonta ma sa benissimo di cosa parlo altrimenti non eviterebbe il mio sguardo.

"Perchè Gaia? Perchè sono due fottutissimi mesi che mi eviti? Cosa ti ho fatto Gaia? Lo capisci che mi manchi e che mi fai tremendamente male allontanandomi così senza nessuna spiegazione?"

Sto praticamente urlando, le domande mi escono a raffica, le sputo addosso tutto quello che le avrei voluto chiedere in questi mesi. Un paio di lacrime rigano il mio viso ma non ci penso, anche i suoi occhi sono rossi ma non mi importa. Voglio una sua risposta.

"Scusa."

Tutto qui?

"Tutto qui?"

Sono arrabbiata, delusa e non so neanche il perchè. Cosa mi aspettavo dopo due mesi di silenzio?

"Te ne sei pentita?"

Silenzio.

"Ho capito."

La lascio andare. Sono delusa, anche se me lo aspettavo fa sempre male. Sto per uscire dalla porta ma stavolta è lei che mi blocca, mi giro verso di lei e aspetto che parli.

"Scusa Marti non volevo farti soffrire. Ovvio che non me ne sono pentita Martina, è stato il bacio più bello che io abbia mai avuto ma... Dio Martina capiscimi, quello che provo per te è un sentimento completamente nuovo, ci conosciamo da pochissimo ma dal primo giorno che ti ho vista ho sentito un qualcosa muoversi dentro di me. Sei stata il cosiddetto colpo di fulmine. Ho avuto paura ed ho provato ad allontanarti dall'inizio ma non ci sono riuscita, tu sei un tornado di emozioni, belle e brutte, e non ho potuto fare a meno di entrare nel tuo vortice di paranoie. Ho iniziato conoscerti, a capirti, mi sono aperta con te e tu con me. Mi sto innamorando di te Martina e il bacio non ha fatto altro che ampliare e confermare ciò che sento. Sono stata male anche io in questi due mesi ed ho capito che non riesco a starti lontano. Ho paura di questo nuovo sentimento così forte, paura che tu possa ferirmi, ma se insisti così tanto per riavvicinarti a me qualcosa vorrà dire. Non so cosa siamo e cosa potremmo essere, ma voglio ricominciare con te. Quindi ti chiedo, mi perdoni?"

Lei si sta innamorando di me.

Non si è pentita del bacio.

Vuole ricominciare.

Non credevo provasse tutto questo, lo speravo, ma non ci credevo minimamente. Sono felice, capisco lei abbia paura ma io voglio essere qui per proteggerla dalle malelingue e per farle capire che non c'è nulla di sbagliato.

Anima Fragile A Cui Devo Tanto Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu