Capitolo 14- Suoniamo qualcosa?

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La scuola era ricominciata da qualche settimana, siamo quasi a metà febbraio e per il momento sta andando tutto a gonfie vele. Io e Gaia siamo sempre più innamorate, con gli altri ragazzi ho stretto un bellissimo rapporto e il primo quadrimestre si è chiuso egregiamente. Finalmente dopo quattro anni di inferno la ruota della fortuna si è fermata su di me.

Pov's Gaia
È martedì mattina, sono ormai le 9.00 e di Martina neanche l'ombra, strano. Di solito quando non viene a scuola mi avvisa sempre ma da lei non è arrivato nessun messaggio, controllo compulsivamente il telefono, facendo attenzione che il professore non mi scopra, in attesa di un suo cenno di vita ma niente. Le ho mandato decine di messaggi ma nulla, aspetterò la fine delle lezioni e poi andrò a casa sua, se mi sta facendo preoccupare per nulla mi sente.

Sono le 14.15 e mi trovo davanti casa Beltrami, busso e ad aprirmi è Cinzia, la madre di Martina.

"Ciao Gaia, come mai qui?"

Cinzia si fa di lato per farmi passare e seguita da lei arriviamo in cucina. Vedo tre piatti vuoti e uno ancora pieno, credo sia quello di Marti.

"Buongiorno signora Cinzia, sono qui perché oggi Martina non è venuta a scuola e non so il perchè e mi sono un po' preoccupata."

Dico l'ultima frase arrossendo un po' e Cinzia sorride.

"Chiamami solo Cinzia cara, per quanto riguarda Martina è al piano di sopra con la febbre alta, difatti non ha neanche voluto scendere per pranzare. Io ora devo tornare a lavoro ma se vuoi puoi restare e magari le porti anche questo piatto se non ti disturba."

Ora capisco perché Martina non sia venuta a scuola, conoscendola starà ancora dormendo per questo non mi ha risposto. Sorrido e prendo il piatto dalle mani di Cinzia.

"Nessun problema"

"Grazie cara, arrivederci."

Prende la borsa e il giubbotto e chiude la porta. Per la casa ora regna il silenzio, inizio a salire finquando non mi ritrovo davanti alla porta di quella che dovrebbe essere la camera di Martina. Busso un paio di volte ma non ottengo risposta così decido di entrare e mi trovo una Martina distesa sul letto con le lenzuola fin sopra la testa e con fazzoletti sparsi ovunque. La camera è esattamente come la ricordavo solo un po' più in disordine dell'altra volta.

"Marti."

Sussurro per farla svegliare ma da parte sua ricevo un mugugno di disapprovazione.

"Marti."

Provo stavolta con un tono di voce più alto.

"Mh altri cinque minuti mamma."

Sorrido e decido di sedermi sul letto accanto a lei e di appoggiare il piatto sul comodino di fianco al letto.

"Marti sono Gaia svegliati."

A queste parole Martina si mette seduta e fa una faccia stupita.

"Che ci fai qui?"

"Non sei venuta a scuola, al telefono non rispondevi, mi hai fatto preoccupare ed eccomi qua."

Vedo un sorriso sghembo farsi largo sul volto di Martina contenta del fatto che io mi sia preoccupata per lei.

"Levati quel sorriso dalla faccia e mangia."

Dico con un finto tono arrabbiato che fa sorridere entrambe. Martina fa un po' di storie ma alla fine la convinco a mangiare e a prendere la medicina, a volte è proprio una bambina.

"Suoniamo qualcosa?"

Mi chiede di punto in bianco, io annuisco e le passo la chitarra per non farla alzare da sotto le coperte.

Anima Fragile A Cui Devo Tanto Where stories live. Discover now