Capitolo 15- Mi ricordo un po' di me

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Tornare a scuola non è mai piacevole ma almeno posso passare più tempo con Gaia, la febbre mi è passata del tutto e ora, invece di stare al caldo sotto le coperte sognando chissà cosa, sono seduta su una scomodissima sedia di scuola ad ascoltare il professore spiegare. Che poi a dirla tutta non lo sto neanche ascoltando ma dettagli, trovo più interessante scarabocchiare sul quaderno, niente da fare, storia non mi è mai piaciuta. Dopo un po' anche gli scarabocchi si fanno noiosi e decido di poggiare una mano sulla coscia di Gaia, inizialmente cerca di spostarla ma io stringo la presa e lei mi lascia stare. Inizio ad accarezzare la sua gamba su e giù, lei arrossisce leggermente ed io sorrido.

Ad un certo punto entra la bidella con una circolare da far leggere al professore, prende i fogli ed inizia a leggere.

" Dal giorno 1 marzo inizierà il concorso 'artisti in erba'. Ci sono tre categorie: musica, arte e ballo. Per partecipare bisogna consegnare entro tale data un disegno, una canzone o un video dove si balla una coreografia ideata da voi stessi. Ci sarà un premio per ogni categoria: per chi presenta una canzone, in caso di vincita, vedrà la propria canzone incisa e messa in commercio, il disegno, sempre in caso di vittoria, verrà presentato in una mostra d'arte e la coreografia vincente verrà eseguita in prima serata a teatro. È possibile partecipare singolarmente o a coppia, chi ha intenzione di partecipare alzi la mano e dica la rispettiva categoria."

Il professore finisce di leggere la circolare, io e Gaia ci scambiamo uno sguardo di intesa, decise a partecipare insieme, e alziamo la mano contemporaneamente.

"Io e Martina vorremmo partecipare insieme nella sezione musica."

Dice Gaia, il professore segna i nostri nomi e come noi anche quelli di altri quattro ragazzi.

Durante l'intervallo io e Gaia discutiamo sul concorso, abbiamo parecchie idee, alcune anche stupide date dall'euforia del momento.

"Ok, aspetta, facciamo così: oggi dopo pranzo vieni a casa mia e iniziamo a buttare giù qualche idea seriamente. È una grande opportunità e dobbiamo sfruttarla al meglio."

Dice Gaia con tono serio, io accenno un sorriso non abituata a questo suo tono così serioso.

"Sì signora."

Dico facendo anche il gesto da militare con la mano, mi spintona ma poi sorride anche lei.

"Devi fare sempre la scema tu."

Dopo un po' suona la campanella e ritorniamo in classe.

Sono le 15.00 e sono fuori casa di Gaia, almeno in base alla posizione che mi aveva mandato su WhatsApp, con la mia chitarra sulle spalle. Busso al citofono e la voce di una bambina mi domanda chi sono, dovrebbe essere la sorellina di Gaia, con la speranza di non aver sbagliato casa rispondo.

"Sono Martina, un'amica di Gaia."

Vedo il cancello aprirsi ed entro nel giardino di casa Gozzi. Ad aprirmi la porta di casa è una bambina, credo la stessa che mi ha aperto il citofono, che sembra essere Gaia in miniatura.

"Martina vero? Io sono Frida la sorellina di Gaia."

"Sì sono io, piacere"

La bambina mi porge la mano e io la stringo e lei mi invita ad entrare. Mi guardo un po' intorno e poi mi siedo sul divano.

"Sai Gaia dov'è?"

Chiedo a Frida che urla il nome di Gaia, che probabilmente sarà al piano di sopra.

"Arrivo, un attimo"

Riconosco la voce di Gaia e la bambina nell'attesa si siede di fianco a me sul divano.

Anima Fragile A Cui Devo Tanto Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora