Capitolo 7- Il bacio

1.4K 61 0
                                    

Mi sveglio grazie al suono assordante della sveglia e a mia madre che spalanca le finestre.

"Sveglia dormigliona."

Dice mia madre togliendomi le coperte di dosso.

Un mugugnio di disapprovazione lascia la mia bocca e mi ricopro con le coperte fino a sopra la testa.

"Dai ma' altri cinque minuti."

Dico con ancora la voce assonnata.

"Ma quali cinque minuti, svegliati che è già tardi."

Dice scuotendomi un po'.

A quel punto mi alzo rassegnata dal letto e inizio a prepararmi. Quando finisco mi accorgo che sono in ritardo e mi precipito di sotto afferrando una merendina e correndo vicino la porta.

"Ciao mamma, ciao papà, ciao Nico io vado."

Dico il tutto uscendo di casa in corsa e correndo per arrivare puntuale alla fermata. Arrivo alla fermata del bus e l'autobus è già partito. Sbuffo e inizio a correre verso la scuola. Durante il tragitto ripenso a tutto quello che è successo negli ultimi mesi.

È passato circa un mese dal giorno della 'denuncia'. Io e Francesco ci ignoriamo semplicemente, con gli altri ragazzi si è creata una bella intesa e poi c'è Gaia.

Io e Gaia abbiamo una affinità sempre maggiore ogni giorno che passa. In classe chiacchieriamo spesso, forse troppo, ma quella ad essere ripresa dai prof sono sempre io, siamo sempre pronte a stuzzicarci e questa cosa mi piace un sacco, anche per questo ogni tanto partono dei "litigi" anche per le cose più stupide e alla fine scoppiano a ridere e facciamo pace.

Interrompo i miei pensieri appena arrivo davanti alla mia classe, busso ed entro scusandomi per il ritardo.

"Beltrami! Possibile che fai sempre tardi quando ci sono io alla prima ora?"

Mi chiede arrabbiato il professore di italiano. Do uno sguardo all'orologio e vedo che sono passati solo dieci minuti dall'inizio della lezione e questo sta facendo tutto questo casino.

"Mi scusi prof ma ho perso il pullman, giuro che non accadrà più."

Dico sedendomi al mio posto e sbuffando lievemente alla fine in modo che il prof non possa sentirmi. Vedo Gaia ridere sotto i baffi e le do un leggero pugno sulla spalla per farla smettere, lei si gira verso di me e sorridiamo entrambe.

"Bene ragazzi. Per la settimana prossima farete un lavoro multimediale su un poeta dell'ottocento a vostra scelta. Nel lavoro ci inserite una breve introduzione del poeta e l'analisi di una sua opera. Lo farete a coppie in base alla vostra disposizione nei banchi. Tutto chiaro?"

Chiede il professore prima di uscire dalla classe, in coro rispondiamo di sì e dopo poco la campanella suona. Nell'attesa che arrivi il prof dell'ora successiva mi giro verso Gaia e iniziamo a parlare.

"Allora bibi, chi facciamo?"

Chiedo a Gaia e lei prende il libro di Italiano e sfoglia le varie pagine. Si ferma su una in particolare, riesco solo a leggere Gabriele D'Annunzio, lei inizia a leggere la poesia sul libro.

"Facciamo questo."

Mi dice quando finisce di leggere, chiude il libro e prende quelli per la lezione successiva.

"Ah proprio così? Io non ho libertà di scelta?"

Dico stuzzicandola, anche perchè a me sarebbe andato bene qualsiasi autore e qualsiasi poesia lei volesse fare.

"Hai un'idea migliore Beltrami?"

Dice sfidandomi.

"No, ma..."

Anima Fragile A Cui Devo Tanto حيث تعيش القصص. اكتشف الآن