30. La Mortale

2.1K 143 119
                                    


Trovammo Miss Tre Nomi di fronte all'hotel Marriott Marquis, completamente dipinta d'oro

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Trovammo Miss Tre Nomi di fronte all'hotel Marriott Marquis, completamente dipinta d'oro. Proprio così: la faccia, i capelli, i vestiti, tutto. Come se fosse stata toccata da re Mida in persona. Era immobile come una statua insieme ad altri cinque ragazzi metallici come lei, solo che gli altri erano dipinti di rame, di bronzo e d'argento. Ognuno aveva assunto una posa diversa e i turisti di passaggio ora li superavano indifferenti, ora si fermavano a guardare. Alcuni gettavano qualche moneta su un telo steso sul marciapiede. Il cartello ai suoi piedi diceva: ARTE URBANA GIOVANILE, GRAZIE PER L'OFFERTA.

Io, Percy e Annabeth restammo fermi lì per almeno cinque minuti a fissare Miss Tre Nomi, ma lei non diede segno di notarci. Non muoveva un muscolo e non strizzava nemmeno gli occhi. Provai un fastidio immenso: non solo la sua immobilità urtava pericolosamente la mia iperattività, era anche il dover sta lì a fare niente mentre aspettavamo che lei finisse, manco fosse la Regina dell'Olimpo. «Forse con una spintarella...» suggerì Annabeth dopo avermi dato di gomito.

Mi uscì uno sbuffo misto ad una risata. «O una scossetta...» ipotizzai sognante.

«Fai la brava» mi riprese Percy.

«Fai la brava, gnegne» ripetei brontolando, attirandomi una sua occhiataccia.

Dopo qualche altro minuto, un ragazzo d'argento si avvicinò dalla postazione dei taxi dell'hotel, dove si era fermato a fare pausa. Assunse una posa da conferenziere proprio accanto a Miss Tre Nomi, e lei smontò. «Ehi, Percy!». Sorrise e a me venne voglia di darle un pugno. «Tempismo perfetto! Andiamo a berci un caffè»

Andammo all'Alce di Giava, un bar sulla Quarantatreesima. Ci sedemmo a un tavolo, proprio sotto un alce impagliato. Miss Tre Nomi ordinò un Espresso Super; Percy e Annabeth presero dei frullati alla frutta. Io non presi niente. Una caffè non mi sarebbe dispiaciuto, ma nervosa com'ero non era il caso. La Miss mi guardò. «Non prendi niente, Andy? Offro io»

Inarcai entrambe le sopracciglia. A Percy andò di traverso il frullato. «Chi diavolo è Andy?» domandai brusca.

Lei sembrò spaesata per un attimo. «Tu. Non ti chiami così?» domandò innocentemente. Poi guardò Percy. «Non mi hai detto che si chiama così?»

Scoccai un'occhiataccia capace di gelare gli Inferi a Percy. Lui diventò paonazzo, mentre Annabeth ridacchiava sotto i baffi. «No, io-»

«Visto che a quanto pare Percy non se lo ricorda» lo interruppi quasi ringhiando «te lo dico io, Miss Tre Nomi. Il mio nome è Alex, non Andy»

Lei annuì. «Va bene» fece tranquilla «io mi chiamo Rachel Elizabeth Dare, invece»

Feci spallucce. «E io che ho detto? Miss Tre Nomi»

«Solo Rachel va benissimo»

«Come ti pare» ribattei annoiata. La mano di Percy mi strinse il ginocchio in un muto avvertimento, ma io me la scrollai di dosso con una piccola scossa che lo fece tremare sulla sedia. Era meglio se per un po' non mi toccava.

[4] 𝙏𝙧𝙖𝙥𝙥𝙚𝙙 » Percy JacksonWhere stories live. Discover now