4. Il ritorno (P)

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Non avevo sinceramente idea di come fossi riuscito ad addormentarmi

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Non avevo sinceramente idea di come fossi riuscito ad addormentarmi. Non che non fossi stanco, perché lo ero e in un modo assurdo... più che altro ero preoccupato da morire. E arrabbiato. Ero decisamente tanto, tanto, tanto arrabbiato.

Per cominciare ero arrivato al campo e Beckendorf mi aveva detto che Alex non c'era. Ero andato subito a cercarla perché... be'... erano mesi che mi ignorava. Avevo cercato di contattarla una marea di volte ma lei non aveva mai risposto, e già questo mi aveva messo sul piede di guerra... poi ero venuto a sapere che non solo frequentava un certo Mitchell Sullivan, quel tipo con cui l'avevo vista passeggiare a dicembre, ma che non era al campo perché erano andati a fare un giro a New York.

Un appuntamento romantico, in pratica.

Avrei potuto dirvi che mi fece infuriare perché stava per scoppiare una guerra e lei, essendo figlia di uno dei Tre Pezzi Grossi come me, era in pericolo più di tutti gli altri ed era incredibilmente irresponsabile da parte sua andarsene in giro così. E avreste avuto anche ragione, ma solo in parte. In verità mi dava enormemente fastidio che fosse a New York con quel tipo e che non avesse nemmeno preso in considerazione l'idea di venire in città per me. Insomma... prima mi dice che le piaccio, e poi si mette con un altro.

Che poi, chi cavolo era questo Mitchell? Chi l'aveva mai notato prima?!

Non vi dico poi quando lo vidi tornare da solo da New York. Io e Annabeth assistemmo al suo arrivo in diretta: aveva superato Peleo, correndo come un idiota, e si era fiondato alla Casa Grande inciampando un paio di volte nei suoi stessi piedi.

Eravamo andati subito a vedere quale fosse il problema. Eravamo entrati nella Casa Grande proprio quando Mitchell stava spiegando a Chirone che aveva lasciato sola Alex per venire ad avvisarlo. A quanto pareva c'era un tizio con una benda sull'occhio che li stava seguendo.

Dei, non ricordavo l'ultima volta che mi ero arrabbiato così tanto. L'aveva lasciata sola con un tizio mandato da Luke probabilmente per catturarla. Le parole di Atena di qualche mese prima si ripeterono all'infinito nella mia testa -"E ora chi credi che prenderanno di mira?"- mentre mollavo un pugno dritto dritto sul naso da perfettino del cavolo di Mitchell.

L'aveva lasciata sola, per la dea! Ma che razza di fidanzato era?! Luke l'aveva allenata, sapeva benissimo di che cosa era capace, e di sicuro quel tipo non era solo!

Tyson aveva dovuto placcarmi per impedirmi di tornare a New York. Chirone aveva passato un'ora buona a cercare di convincermi che Alex sarebbe tornata presto, che era una ragazza piena di risorse e che poteva cavarsela, ma io non riuscivo a stare tranquillo.

Il resto della giornata era passato in una linea un po' confusa. Mi avevano costretto a tenermi occupato per non impazzire nell'attesa del ritorno di Alex.

Le ore passavano, e lei non tornava. Alla fine, la sera, crollai esausto e non mi svegliai fino all'ora di colazione.

In mensa, quella mattina, c'era una certa agitazione. Ne capii immediatamente il motivo quando Annabeth mi corse in contro con l'espressione preoccupata. «E' tornata» mi informò.

[4] 𝙏𝙧𝙖𝙥𝙥𝙚𝙙 » Percy JacksonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora