Lui inarca un sopracciglio. «Ti riferisci a tutte le pagine di instagram create su di me?»

Sofia annuisce. «Non mi dire che sei andato a cercarle.»

Lui ha una faccia colpevole, e allo stesso tempo divertita. «Me le ha fatte scoprire Casalino...come ti ho già detto, non gestisco direttamente il mio profilo instagram, ma un giorno gli ho chiesto di farmi vedere di cosa parlasse. Mi ha mostrato solo un profilo, il più seguito, e non so ancora se sentirmi lusingato o spaventato.»

Lei ride. «Beh, Presidente, sei diventato un sex symbol tra il pubblico femminile. Fino a quando non verranno a cercarti a Palazzo Chigi, io ne rimarrei più che lusingata. Anche se ammetto che alcune foto, modificate in quel modo, sono un po' inquietanti.»

Il premier fa un sorrisetto. «Agente, perché dall'ultima frase che hai pronunciato ho l'impressione che tu segua almeno uno di questi profili?»

Sofia vorrebbe sfuggire dal suo sguardo, ma quando si ritrovano così vicini non è facile guardare qualcos'altro. «No!» risponde prontamente, anche troppo. «O meglio, seguo solo il suo profilo ufficiale, per il resto ho delle amiche che ne seguono anche troppi, e capita che a volte su un gruppo mandino delle foto, specialmente da quando sanno che lavoro qua. Neanche mia sorella sembra essere immune al tuo fascino.» gli spiega.

Tutta colpa di Chiara e Cecilia, che ultimamente le stanno inoltrando una marea di post, tra facce del Presidente con intorno i cuoricini ad altre con delle scritte sopra. Alcune deve ammettere fossero divertenti.

Lui sembra essere interessato dalla piega che sta prendendo la conversazione. «Perché, tu ne saresti immune?» domanda, con tono di voce basso, vista la vicinanza, e la voce un po' roca, facendo venire i brividi alla ragazza. «non sapevo avessi una sorella.» aggiunge subito dopo.

Sofia cerca di fissargli la maglia, qualsiasi altra cosa, ma si ritrova sempre a riportare lo sguardo nel suo. «Si chiama Letizia, ha ventidue anni, vive a Milano con i miei genitori...studia giurisprudenza, andreste molto d'accordo.»

«Non hai risposto alla mia domanda.»

«Che domanda?» fa finta di non capire, sperando che lui lasci perdere, perchè non sa se è in grado di mentire guardandolo negli occhi e sentendo il suo respiro addosso.

«Hai affermato tua sorella non fosse immune al mio fascino, presupponendo io avessi un certo tipo di fascino. Quello che mi chiedo è, te invece lo sei, Agente?»

«Sei cosa?» si sente stupida, e il suo cuore batte più velocemente del normale.

«Sei immune al mio fascino?» ha la testa leggermente inclinata da un lato, come se stesse studiando le sue reazioni. Sofia si sente come se non avesse più alcun vestito addosso.

«Mi sono dimenticata di scaricare in bagno.» se n'esce fuori Sofia, trovando la forza per allontanarsi dall'uomo.

«Agente, è la seconda volta che diventi così rossa.» commenta il premier, ma Sofia si sta già muovendo verso il bagno, senza più il contatto visivo.

«Te l'ho detto che sono calorosa!» esclama, uscendo dal salone, pensando che adesso dovrà scaricare per finta. Si sente veramente patetica. Neanche al liceo si era mai sentita così con ragazzi per cui aveva una cotta.

E adesso, a trent'anni, ecco cosa succede.

Si chiude in bagno, prendendosi un minuto per respirare profondamente.

Sta cominciando ad odiare quell'uomo per l'effetto che le fa.

Una vocina dentro di lei sta cercando di dirle che evidentemente non può essere solo attrazione, ma Sofia non vuole ascoltarla.

Protecting you. |GIUSEPPE CONTE|Where stories live. Discover now