Capitolo 72

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Video del capitolo:

Frammenti di fosche nuvole si dispersero con il vento freddo che aveva cominciato a soffiare sulle rive del lago. Profumava del piovasco che aveva bagnato la foresta durante la mattina, e portava con sé l'odore della neve poggiata sulle cime dei monti in lontananza e dell'erba selvatica che adesso spuntava rigogliosa sotto i primi raggi di un debole sole. I suoi fili d'aria gelidi si insinuarono tra i rami spogli degli alberi, le cui cortecce ardevano baciate dalla luce, e scivolavano e si soffermavano sul liscio pelo dell'acqua fino ad accarezzare sottilmente una chioma dello stesso colore della miriade di sfolgorii che danzava in lontananza, baluginando all'orizzonte segnato dalle corone degli alberi.

Gli occhi del ragazzo erano pressoché trasparenti, soggiogati dal fascio di luce improvvisa, di un grigio talmente tenue da dare la sensazione di ritrarsi al contatto con un'invalicabile lastra di ghiaccio. Stava seduto sotto a una grossa e vecchia quercia, le spalle all'indietro sostenute dalle mani poggiate sul terreno umido, il mantello scolastico che ricamava sul petto uno stemma verde-argento abbandonato poco più in là. La cravatta era stata allentata, mentre i primi due bottoni della sua camicia bianca e lussuosa erano slacciati; la pelle che si intravedeva attraverso il colletto sembrava in grado di abbagliare, nuda nonostante il clima e la temperatura, immune agli spifferi ghiacciati che gli scivolavano dolcemente addosso.

Draco Malfoy rimase in quella posizione a lungo, lo sguardo assorto fisso sulle estremità del lago aureo, come un'elaborata statua greca il cui unico scopo è di suscitare l'ammirazione e l'invidia dei suoi osservatori, senza accennare a muoversi anche quando fu raggiunto, con il sole che brillava alto, da una ragazza bruna. Gli si accovacciò accanto, incurante delle goccioline d'acqua che cadevano dai rami e le bagnavano i capelli riccioluti, gli occhi caldi come oro prezioso che sfiorarono il suo profilo per poi dirigersi altrove, oltre le montagne invernali.

« Sapevo che ti avrei trovato qui » disse Hermione, la voce leggermente acuta che attirò, per una manciata di secondi, lo sguardo di Draco. Le labbra di lui, però, si piegarono all'improvviso in un sorriso amaro.

« Ho voluto farmi trovare » rispose.

Hermione azzardò una nuova occhiata verso di lui, le mani fredde strette in grembo e le labbra rosse che tremavano per qualcosa che non aveva nulla a che vedere col freddo.

« Volevo solo dirti che... non farò il nome di tuo padre ».

Nel silenzio sceso attorno a loro, Draco si voltò a guardarla con un sopracciglio inarcato e l'aria vagamente stupita. Hermione ricambiò inespressiva il suo sguardo, accorgendosi, con una punta di dolore nel cuore, di quanto fosse bello, con quei capelli sottili che gli cadevano sugli occhi e il suo naso, così diritto e aristocratico, che si rivolse di nuovo in direzione del lago.

« E come mai hai cambiato idea? » domandò Draco, nessuna traccia di ostilità nel suo tono di voce. Hermione ne fu intimamente rincuorata.

« Perché ormai non ha più importanza. Sono venuta a conoscenza di qualcosa di cui ben presto sarai messo al corrente anche tu... e nel frattempo preferisco aspettare. Più tardi, forse, decideremo cosa fare ».

Draco aveva ripreso a fissarla, gli occhi che si erano assottigliati e i bottoni della sua camicia che brillavano sotto il riflesso della luce.

« Granger, devo preoccuparmi? » chiese, ma Hermione gli sorrise in risposta; i suoi occhi erano lucidi, eppure parve illuminare la riva del lago più del sole stesso.

Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]Where stories live. Discover now