Capitolo 71

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Il video del capitolo:

Il vetro illuminato dalle piccole gocce di pioggia gli restituiva il suo sguardo vacuo. Harry contemplò il proprio riflesso per alcuni istanti, le lenti rotonde che circondavano i suoi occhi color erba fresca e il colorito che ben si uniformava con il cielo candido come la neve che, da quanto sembrava, non sarebbe tardata ad arrivare. Continuò a fissarsi, tentare di distinguersi dal paesaggio al di là della finestra con gli occhi ridotti a due fessure; solo poco dopo, con un sospiro che gli sfuggì dalle labbra e che andò ad appannare il suo volto riflesso, si accorse di trovare quel riverbero di sé stesso così intollerabile che ebbe bisogno di voltarsi per evitarne la vista.

Una volta trovatosi di fronte al corridoio semibuio, Harry rimase assorto a fissarne il fondo finché non si tolse gli occhiali; strofinò le lenti contro il lembo della veste scolastica, che aveva indossato solamente per abitudine, dopodiché li inforcò di nuovo. Non appena il suo sguardo tornò sul corridoio, sussultò.

C'era un uomo laggiù, che stava fermo e lo fissava. Il Ragazzo Sopravvissuto sbatté più volte le palpebre per distinguerne i lineamenti, ma ciò era impossibile; lo sconosciuto si era collocato proprio al di sotto delle mura ombrose, e la folta chioma che sembrava avere gli copriva in buona parte il resto del viso. In più, era come se ad ogni battito di ciglia l'uomo si facesse vicino. Sembrava assurdo, eppure Harry lo vedeva avvicinarsi senza però percepire alcun movimento; un secondo prima l'uomo era lontano, un momento dopo si distanziava dalla sua posizione di almeno due metri.

Harry stava cominciando ad allontanarsi, la mano serrata attorno alla bacchetta e i piedi che indietreggiavano in direzione del corridoio adiacente, ma ci vollero brevi istanti perché riconobbe qualcosa di familiare in quel viso e in quella espressione. Senza accorgersene, si era fermato e il suo respiro si era fatto più veloce.

« Mi ricordo di te » disse.

« E dovrei forse esserne onorato? »

La domanda di Sanguini era parsa vaga, mentre con le braccia incrociate sul suo mantello di un cupo cobalto si appoggiava alla finestra cosparsa di fiocchi di pioggia. Harry continuò a fissarlo; non aveva legato granché con lui alla Festa di Capodanno, ma avrebbe potuto scommettere qualsiasi cosa sul fatto che Sanguini non avesse intenzione di fargli del male. Si tenne comunque a debita distanza; non era mai stato un tipo eccessivamente prudente, ma in certi casi non si poneva problemi a fare un'eccezione.

« Ehm... come mai sei qui? » domandò Harry, sperando intimamente di non irritarlo; Sanguini, tuttavia, sembrava soltanto terribilmente annoiato.

« La mia presenza è stata richiesta per la difesa di questa scuola. Ma non perdiamo tempo con le domande futili; sono così poco interessanti che ben presto faranno esaurire gli argomenti di discussione. Piuttosto, Harry Potter, la tua aurea è così cupa che sembri oscurare il bel panorama bianco che si vede oltre la tua testa. Di solito sono attirato da questi tipi di stati d'animo; infinitamente più interessanti di quelli che si incontrano di solito nelle città babbane, oserei dire ».

Harry aveva continuato a fissarlo finché Sanguini non gli aveva chiesto, seppur tra le righe, il motivo della sua tristezza. Solo allora si era voltato, sottraendosi al suo sguardo e desiderando ardentemente di essere lontano da lì.

« E' appena morto Silente » tagliò corto.

« Ne sono al corrente - replicò il Vampiro, nessuna traccia di emozione nel suo tono casuale - davvero una bella personalità, per essere un umano. La sua compagnia era così piacevole da stupirmi ogni volta che mi decidevo a fargli visita. Non sono mai venuto a trovarlo spesso, e di ciò me ne rammarico; avrei dovuto approfittare del poco tempo che gli rimaneva. Ah, la vita di un umano è così breve. Basta un soffio di vento un po' più forte, per spazzarla via dal mondo ».

Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]Where stories live. Discover now