Capitolo 82

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« Bene. - Hermione gli dedicò un'occhiata entusiasta; vedere Harry confinato a letto da una montagna di libri non era proprio il massimo, ma si sentiva orgogliosa di lui. E come se non bastasse, si era appena risparmiata il ritorno in biblioteca. - A stasera, Harry ».

Ancora sorridendo, Hermione aprì la porta dell'infermeria; si sentiva leggera, finalmente appagata dall'aver recuperato i rapporti con una delle persone più importanti della sua vita. Il suo sorriso, però, gelò non appena richiuse la porta, trovandosi praticamente faccia a faccia con un'altra delle persone più importanti della sua vita.
Che, guarda caso, era l'unica al mondo che in quel momento non avrebbe voluto incontrare.

« Granger ».

Il saluto di Malfoy, distaccato e freddo, fu accompagnato da una smorfia paragonabile a qualcosa di simile ad un ghigno. Hermione si era bloccata contro la porta, stupita e impreparata.

« Malfoy. - Esalò. - Cosa ci fai qui? »

« Avevi detto di ritrovarci nel pomeriggio in biblioteca, precisamente mezz'ora fa. - I suoi occhi, di un grigio perlato, erano assottigliati in modo particolarmente minaccioso. - Peccato che tu non ci fossi ».
Hermione quasi trattenne il fiato, dedicando uno sguardo veloce al suo orologio da polso. Il suo cuore sobbalzò. Erano le tre e mezza.

« Scusami. - Disse; non era da lei scusarsi, ma in quel caso lo fece con semplicità, conscia di essere palesemente dalla parte del torto. - Ho perso la cognizione del tempo, davvero».
Sostenne gli occhi di Malfoy, lievemente supplichevole, mentre lui rimaneva immobile come una statua di marmo. Le mani portate ai lati della testa di Hermione, la pelle appariva tesa sotto il sottile strato di tessuto bianco della camicia, che aderiva ad essa in un modo così perfetto da risultare a tratti innaturale. Le ciocche di capelli biondi che bagnavano la sua fronte coprivano per metà il suo sguardo glaciale.

Hermione rimase ferma, in attesa che Draco dicesse qualcosa; dopodiché, quando meno se l'aspettava, lo vide ritrarsi e procedere lentamente per il corridoio, senza più degnarla di un solo sguardo.
Lei seguì accigliata la sua scia. « Malfoy! »

« Cosa c'è? » domandò, voltando appena la testa all'indietro, con quella curiosità appena percettibile così tipica di lui.

« Guardami e dimmi qual è il problema! - Sbottò Hermione, delusa da quella reazione infantile. - Malfoy! » ripeté di nuovo, proprio mentre lui si voltava completamente nella sua direzione e si arrestava, le gambe larghe e la testa piegata all'indietro. Sembrava valutarla profondamente, tanto che lei, per qualche istante cruciale, non ebbe la forza di esortarlo di nuovo a spiegarsi.

« Anziché mentirmi sul fatto che saresti andata in biblioteca, avresti potuto benissimo dirmi come stanno le cose » sibilò.
La bocca di Hermione rimase socchiusa, la fronte aggrottata e lo sguardo confuso. Era certamente tipico di Malfoy fare una dramma universale anche della questione più superflua; ciò che non comprendeva, però, era la delusione che trapelava da quelle parole, dal suo punto di vista, insensate.

« E' stata una decisione che ho preso sul momento, quella di venire a trovare Harry. - Hermione si avvicinò di qualche passo, cauta come se si trovasse a che fare con un lupo particolarmente violento. - E la tua reazione mi sembra esagerata. Dovresti essere contento del fatto che io e Harry ci siamo riappacificati: invece sembri soltanto furioso ».

Draco schioccò la lingua, privandola del suo sguardo.
Era furioso, sì. E anche parecchio.

« Io e Potter ci detestiamo. - Sbottò, seccato. - E' evidente che la mia presenza nella tua vita gli dia fastidio... »

Si interruppe; era come se fosse eccessivamente disturbato da qualcosa che non poteva controllare. Continuava a rivolgere lo sguardo su tutto fuorché Hermione e si tastava nervosamente le tasche; era evidente che premesse dalla voglia di fumare.

Vampires ~ Incubus & Succubus [ Dramione]Where stories live. Discover now