Capitolo 2

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Mi sono dato malato per la quinta volta negli ultimi tre mesi perché se lo faccio tutte le volte, sospetterebbero e non saprei cosa inventarmi. Sono qui nella stanza di Rose a stringere ancora una volta la sua mano, sussurrandole dolci parole come quando facevo una volta con lei. Di solito, mi corico vicino a lei e la abbraccio intorno la vita, addormemtandomi. È una situazione così triste.

Qualcuno bussa alla porta e mi volto per vedere chi è, notando che è il dottore. Mi alzo in piedi e ci stringiamo la mano. «Signor Styles, non dovrebbe essere a lavoro?».

«Mi sono dato malato, di nuovo». Sbuffo una piccola risata e lui pure.

«Ho notato». Annuisce, ridacchiando mentre sfoglia una cartella clinica. Tossisce e si toglie gli occhiali. «Signore, ha pensato sul fatto del respiratore della signorina?».

Sospiro, passandomi una mano fra i capelli. «Dottore, gliel'ho già detto, non voglio che le togliate il respiratore». Dico irritato.

«Ma signore, è l'unica cosa che la mantiene in vita, non crede che dovrebbe lasciare che la natura faccia il suo corso?». Prende una sedia e si siede accanto a me.

«Io sono sicuro che si sveglierà». Stringo una mano di Rose.

«Come fa ad esserlo?».

«Perché la conosco e lo sento, è difficile da spiegare». Gli bacio le nocche.

«E se non si svegliasse più?».

«Ve l'ho detto, si sveglierà. Ne sono sicuro». Insisto e guardo il viso della mia amatissima Rose. «Ti prego, svegliati». Dico a voce così bassa che neanche il dottore mi ha sentito.

«Va bene, signor Styles». Si alza in piedi e si dirige verso la porta. «Ma tenga in considerazione la mia proposta, la sua fidanzata sta soffrendo molto». Dice prima di uscire e chiudere la porta.

«Ugh, fanculo».

***

Sono nel bar dell'ospdale e ho lasciato i bambini nella stanza di Rose con mio cugino Tom per farle compagnía. Sono rimasto in sovrappensiero tutto il giorno a causa della mia conversazione con il dottore stamattina. Io non ho assolutamente intenzione di toglierle il respiratore, so benissimo che neanche lei vorebbe che lo facessi perché vorrebbe tornare dalla sua famiglia. Dai suoi bambini e da me. La conosco abbastanza da sapere cosa vuole.

«Un cappuccino al cioccolato, grazie». Chiedo gentilmente alla barista e lei va a prepararlo dopo avermi fatto un occhiolino. Non è per niente il mio tipo: bionda, alta, trucco esagerato e tette troppo in mostra. A momenti la sua camicietta scoppia per le sue enormità. Dopo qualche minuto torna con il cappuccino e appoggia i gomiti sul bancone.

«Che ci fa un bel uomo come te in un'ospedale come questo?». Chiede seducentemente ed io faccio una piccola smorfia di disgusto.

«Ehm... La mia ragazza è in coma in questo ospedale da un anno intero». La sua espressione cambia a sentire che sono già “preso”. «E se non ti dispiace, torno da lei». Mi alzo e me ne vado via di corsa. Quella mi fa paura, seriamente.

Torno in camera da Rose e vedo i bambini disegnare su dei fogli che avevano portato per non annoiarsi e Tom che si unisce a loro. Mi siedo vicino ai bambini e noto che Jamie sta disegnando tipo un dinosauro o qualcosa del genere, mentre Lily sta disegnando due bambini, un uomo e una donna che si tengono per mano.

«Questi siamo noi, papà». Dice con un piccolo sorriso.

«È davvero bellissimo, tesoro». La bacio sulla testa.

Guardo Tom e vedo che sta disegno un altro dei suoi famosi schizzi per il suo negozio di tatuaggi. Ha fatto una rosa con un uccelino che lo tiene con il suo becco. È stupendo.

«Hai notato che è lo stesso uccelino che hai sul petto?». Chiede senza fermarsi a disegnare.

«Sì, l'ho notato». Sorrido. «Grazie, Tom».

«Di niente, cugino. So che ci tieni a lei». Sorride, guardando il disegno.

Lily si alza e va a sedersi sul bordo del lettino di Rose con il suo foglio in mano. «Guarda, mamma, quando ti sveglierai saremo di nuovo insieme come una famiglia. Proprio come nel mio disegno, vedi?». Gli indica il disegno con un sorriso ampio, ma che poi svanisce quando nota che Rose non muove neanche un dito come risposta. «Oh...».

«Dai, non rattristirti. Mamma si risveglierà presto, vedrai». Mi siedo dietro di lei e la abbraccio intorno la vita. «La mamma è forte e si sa che-».

«Papà, guarda!». Mi interrompe lei, facendomi sobbalzare dallo spavento.

«Cosa? Cosa c'é?». Domando allarmato.

«Mamma ha mosso la mano destra!». Indica Rose ed io sgrano gli occhi alla sua frase.

«D-davvero? Ne sei sicura?». Guardiamo la sua mano destra, che adesso è ferma ed immobile.

«Sì, papà! Quando mi hai detto che lei era forte, ha mosso la mano di scatto e poi si è fermato subito!». Dice felicemente. «Questo vuol dire che si risveglierà presto?». Batte le mani felicemente.

«Cr-credo di sì, Tom vai a chiamare il dottore». Balbetto dalla felicita e Tom corre fuori. «Oh, mio Dio. Speriamo che sia una buona cosa».

Il dottore fa irruzione nella stanza con il fiatone e si mette vicino a noi. «Cos'è successo?». Chiede allarmato.

«Mamma, ha mosso la mano destra, si risveglierà?». Risponde Lily con felicità.

«Signore, potrebbero essere i nervi ad averle fatto muove-».

«Stia zitto e mi ascolti!». Scatto e prendo la mano di Rose, stringendola. «Ha mosso la mano come per dirci qualcosa, si sta riprendendo».

«Ma io...». Il dottore sospira.

«Zitto, si risveglierà... Lo so». Gli punto il dito contro e torno a guardare il viso di Rose. «Dai, ancora un pò e torni da noi, amore mio».

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Eccomi, con il secondo capitolo ;) mi sono troppo piaciuti i capitoli nel primo capitolo xD e soprattutto nell'ultimo del primo libro ♥

Com'é? Vi è piaciuto? Spero proprio di sì xD

COMMENTATE E VOTATE

Ci si sente al prossimo capitolo. Baci baci :* :*

The Babysitter 2 √Where stories live. Discover now