Capitolo 18

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Scusateeeee nell'altro capitolo che ho postato, ho dimenticato una parte! Ecco il capitolo intero!

Un mese dopo

Harry era sempre occupato con le cose di scuola, nonostante eravamo nel bezzo delle vacanze estive. Spesso, al week-end si incontrava con diversi colleghi per organizzare bene l'inizio del nuovo anno scolastico, almeno questo è quello che mi diceva. Quindi, passavo molto tempo con i miei bambini e con Oscar a casa nostra, eravamo comunque spensierati e felici anche se Harry non era sempre a casa.

Ero andata avanti a leggere il diario di Harry e avevo sempre gli occhi pieni di lacrime nel leggere e percepire il dolore che aveva dovuto sopportare durante la mia assenza. Ho anche letto che quando aveva l'occasione di stare solo perché i bambini erano da Gemma per tutto il fine settimana, si ubriacava fino a star male. Era leggendo quello che sono scoppiata in lacrime. Faceva più male a me ed era una strana sensazione, a dir la verità.

Poi, ho finito di leggerlo qualche settimana fa e lo rimesso a posto senza mai più toccarlo. Mi sentivo ancora in colpa di non aver rispettato la sua privacy, ma non potevo farne a meno.

«Mamma! Mamma!». Lily urla e mi fa segno di venire da lei in giardino. Corro subito e noto che sta tenendo le mani a coppa, mentre osserva all'interno.

«Dimmi, amore». Dico e lei si gira verso di me e mi fa vedere le sue mani. All'interno c'era una bellissima farfalla. Era esattamente uguale al tatuaggio che ha Harry sull'addome e, in quel momento, i miei pensieri si soffermano su lui.

Era di nuovo andato ad un altro dei suoi numerosi incontri con i colleghi e con tante altre persone. Era uscito solo qualche minuto fa, ma tutte queste sue assenza mi facevano stare male e sola anche se avevo i bambini intorno.

«Ti piace, mamma?». Mi chiede Lily.

«Certamente, amore, ma ora devi lasciarla andare». Appoggio una mano sulla sua spalla.

«E perché?». Chiede tristemente.

«Perché il suo posto è nella natura, non in casa nostra». Mi abbasso alla sua altezza e lei la guarda per un'ultima volta con una piccola smorfia sulle labbra. «Tanto hai Oscasr che ti fa compagnía, no?».

«Già». Annuisce, senza togliere lo sguardo dalla farfalla. Poi apre completamente le mani e la farfalla vola via.

«Brava la mia bambina». La bacio sulla tempia e lei ricambia con un piccolo bacio sulla mia guancia. «Rientriamo in casa, inizia a fare molto caldo». Le dico e lei annuisce, prendendo la mia mano.

Rientriamo in casa e vediamo Jamie che gioca con Oscar, dandogli dei semplici ordini.

«Seduto». Gli dice e Oscar obbedisce, facendomi sorridere ampiamente. «Dammi la zampa, Oscar». Dice, mostrando il palmo della sua mano e Oscar appoggia la sua zampa sopra di essa. «Bravo, Oscar!». E gli da un biscotto per cani come premio.

«Ehi, Jamie!». Lily gli corre incontro e lui, essendo impreparato e sprovvisto dall'arrivo della sorella, cade per terra insieme a lei dopo che viene abbracciato e spupazzato come un orsacchiotto. Ma non perde comunque l'occasione di far le coccole anche lei, facendomi sciogliere il cuore dalla troppa tenerezza.

Il rapporto che avevano questi due gemelli era semplicemente meraviglioso e perfetto, ed era sorprendente perché spesso fratello e sorella non andavano molto d'accordo. È in momenti come questi che ho voluto o un fratello o una sorella.

«Ehi, mamma, possiamo mangiare pane e Nutella?». Chiede Jamie.

«Certi, tesoro, dammi solo qualche sec-». Mi fermo, avendo notato la cartelletta dei documenti e il cellulare di Harry sul tavolo. Li aveva dimenticati, cazzo! «Oh no, vostro padre ha dimenticato i suoi documenti e il suo cellulare! Non può incontrarsi con i colleghi senza questi fogli, suppongo». Dico.

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