Mondo di spettri.

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Mi alzai la mattina dopo alla pensione Salvatore con indosso solo una tshirt di Damon. Lui stava sempre dormendo, così decisi di preparare la colazione, uscii senza far rumore dalla stanza, poi scesi le scale lentamente.

Una volta arrivata in cucina sentii un frusciio dietro di me. Mi voltai velocemente ma non c'era nessuno. Presi del latte dalla dispensa e lo versai in una tazza larga.

Sentii nuovamente quell frusciio, mi girai, dietro di me c'era un uomo, alto, dai capelli scuri e gli occhi profondi, era Frederick, il vampiro che aveva rapito me e Stefan tempo fa. Ma come poteva essere lì? Era morto, ne ero sicura.

Iniziai a correre velocemente verso le scale, ma l'uomo mi prese prima che potessi uscire dalla cucina, mi tappò la bocca così da non poter chiedere aiuto

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Iniziai a correre velocemente verso le scale, ma l'uomo mi prese prima che potessi uscire dalla cucina, mi tappò la bocca così da non poter chiedere aiuto. Mi stinse a sé, impedendomi di respirare e lentamente scivolai in un sonno profondo.

La prima cosa che notai appena sveglia fu un dolore lancinante ai polsi, li guardai, c'erano dei tagli e il sangue stava colando lentamente sopra il tappeto.

Volevo chiamare aiuto ma ero così debole da non avere voce.

Sentii dei passi in lontananza, non riuscivo ancora a distinguere la figura, la mia vista era appannata, I miei sensi molto limitati.

"ti prego, ti prego lasciami andare"- sospirai con voce roca

"Nicole"-sentii la figura parlare. Era una voce familiare.

Una mano mi prese il mento e mi alzò il viso. Guardai attentamente chi fosse.

"Stefan"-dissi con speranza, riconoscendolo

"cosa è successo?"-mi chiese

Socchiusi gli occhi, le forze stavano cedendo, avevo perso troppo sangue. Sentii del liquido caldo sulle labbra: sangue.

Spalancai gli occhi, Stefan mi stave dando il suo sangue.

"lo sai che non ne ho bisogno"-dissi

Stefan mi liberò dalla corda e mi prese in braccio, portandomi con la sua super velocità nella mia stanza. La testa mi girava da impazzire. Mi posò sul letto e medicò le mie ferrite, disinfettando e coprendo i polsi con delle garze, poi mi coprì con una coperta e uscì dalla stanza. Mi addormentai ancora dolorante.

Mi risvegliai sentendo una mano accarrezzarmi il viso.

"Damon"-dissi guardandolo

"non sai quanto fossi preoccupato, mi sono svegliato sentendo l'odore del tuo sangue, ma non appena sono uscito dalla camera qualcuno mi ha spezzato il collo, se non fosse per Stefan adesso"-disse senza finire la frase, con occhi addolorati

"sto bene adesso, ma se quello che penso è vero allora non ti piacerà"-dissi prendendogli la mano

"hai visto chi è stato?"- chiese

Born in Mystic Falls.Where stories live. Discover now