Il male si avvicina.

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Mi svegliai con il sole negli occhi, ero a riva, i miei vestiti erano fradici, mi sentivo la febbre, vedevo appannato. Trovai il telefono dentro la tasca dei jeans, come mi aspettavo era completamente andato. Mi alzai dolorante e con difficoltà, non sapevo dove andare, ero così confusa, camminai tra gli alberi, caddi a terra diverse volte, mi appoggiai ad un albero, sentivo suoni acuti ovunque, la testa mi girava, i miei lamenti aumentavano di volume e mi risuonavano in testa come un eco tra le montagne. Sentivo le foglie del bosco muoversi.

Avevo paura, corsi per quanto mi era possibile, le lacrime mi ricadevano sulle guance, sbattevo contro gli alberi e alcuni piccoli rami mi graffiavano le braccia. Mi facevano male i piedi, mi fermai, cercai di toglierli dalle scarpe, mi riuscì difficile, si erano gonfiati molto ed erano violacei. Ricominciai a camminare, dovevo cercare aiuto, non ce l'avrei fatta da sola.

"aiuto! Qualcuno mi aiuti!"-urlai tossendo-"vi prego!"

Mi accasciai ad un albero tossendo.

"aiutatemi"-dissi a bassa voce

Caddi stremata, poi qualcuno mi prese per un braccio, facendomi alzare. Era una figura scura, sfuocata, non riuscivo a identificarlo.

"aiutami, ti prego"-dissi-"aiuto"

Mi prese in braccio e mi portò in una grande strada, continuò a camminare per questa strada fino ad arrivare ad una macchina parcheggiata. Mi mise dentro e iniziò a guidare.

Dopo poco mi sentii riprendere in braccio.

"aiuto!"-disse il ragazzo

"cos'è successo?"-chiese una donna

"l'ho trovata nel basco, implorava aiuto"-disse

Sentii mille voci, poi qualcuno mi adagiò su un ripiano morbido, un lettino, ero in ospedale, le luci al Neon mi stavano uccidendo gli occhi. Sentii un dolore al collo, poi tutto divenne nero.

Mi svegliai su un lettino d'ospedale con diverse flebo nelle vene.

Cercai di alzarmi ma l'infermiera mi fece distendere nuovamente.

"Cos' è successo? Devo andarmene da qui"-dissi con voce roca

"i medici non si spiegano come tu sia arrivata in mezzo al bosco dal lago, può dirmi cosa è successo?"-disse

"io stavo tornando a casa ieri sera, poi la macchina è finita nell'acqua, sono uscita dall'auto e sono svenuta, credo. Ricordo solo di essermi svegliata stamattina sulla riva e di aver cercato aiuto"-dissi

"è impossibile, con la temperatura del lago e lei svenuta non potrebbe essere ancora viva...in più sta guarendo miracolosamente, ha in corpo solo della morfina, i graffi che aveva in viso sono scomparsi e i suoi piedi hanno riacquistato temperatura e la loro solita forma"-disse l'infermiera

"ho detto la verità, in fondo al lago può benissimo trovare la mia macchina ,spero solo che non sia da buttare, sa quell'auto è la mia vita"-dissi

"ha qualche parente?"-chiese

"Damon e Stefan Salvatore"-risposi

"si ricorda i numeri telefonici?"-disse

"no, ma è una piccola città, chieda a qualcuno, sicuramente potrà rintracciarli"-dissi accennando un sorriso

"sono di Mystic Falls?"-chiese

"si, Stefan va ancora a scuola, penultimo anno"-dissi

"chiamerò la scuola per avvertirlo"-disse uscendo

Born in Mystic Falls.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora