#15

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Ti svegliasti al suono della sveglia la mattina del giorno dopo, era sabato, quindi non avevi scuola.

Tuo padre ti chiamó per gli allenamenti mattutini.

Come ogni sabato mattina ti sarebbe toccato andare a correre all'aperto, per poi ammazzarti in palestra.

Durante la corsa tirasti fuori il telefono e decidesti di salvare il numero del biondo.

"Pronto?"

"Katzuki!"

Dicesti sorridendo. Ultimamente sentire la sua voce ti rendeva felice.

"T/n? Stai correndo? Hai il fiatone."

"Sì, volevo solo farti salvare il numero."

"Dove sei? Ti raggiungo, tanto anch'io sono fuori."

Sorridesti spontaneamente e poi chiudesti la chiamata e gli inviasti la posizione. Ti sedesti su una panchina vicina per bere e riprendere fiato.

"Odio correre."

Mormorasti fra te e te.

Iniziasti a controllare il telefono, e, prendendo le cuffiette, facesti partire la playlist scelta da Kyouka. Non era male, forse un po' troppo rock. Riconoscevi qualche canzone e qualche cantante. ACDC, quelli che ti sembrarono i Queen e forse i Beatles. Ti sorprese il fatto che ci fosse ancora qualcuno a cui piacessero.

Vi prego ditemi che vi piacciono

Vedesti un biondo correre, cercando qualcosa con lo sguardo.

Alzasti una mano in segno di saluto.

"Qui!"

Annuì e arrivò.

Faceva strano vederlo vestito così, eri abituata a vederlo in uniforme; invece adesso indossava una canottiera nera e dei pantaloncini grigi.

Vista paradisiaca

Sorridesti, mettendoti la felpa.

Anche tu indossavi una canottiera nera, ma tu sotto al posto dei pantaloncini portavi dei leggings, anch'essi neri. Avevi paura di essere troppo scollata, così la allacciasti fino in cima.

"Come mai la felpa?"

"Non vorrei tentarti."

Cercasti di non fissarlo, alzandoti le maniche della felpa.

"Non preoccuparti, non sono mica te."

Disse sorridendo. Forse non era un sorriso, più una smorfia divertita.

"Dove vuoi andare?"

Disse lui.

Guardasti l'orologio.

"Ho ancora mezz'ora di corsa, poi vado in palestra."

"L'unica palestra qui vicino è a circa venti chilometri, sei sicura di riuscire a farli in mezz'ora?"

"Ho una palestra privata qui vicino, se vuoi puoi venirci."

Lui ti guardò stranito. Sorridesti imbarazzata.

"Mio padre è un fissato dello sport, la usa lui con i suoi amici quando può, ma la mattina è sempre libera."

Non sapevi perché, ma non volevi fargli sapere che in realtà quella palestra era dove eri cresciuta come Hero, giorno dopo giorno, forse tuo padre nemmeno ci aveva messo piede.

Quasi ti veniva da ridere pensando al fatto che a lui interessava solo il profitto e che, se non ci fosse stata tua madre a mediare, ti avrebbe probabilmente fatto vivere sotto sforzo costante.

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora