#82

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Ti lanciasti sul letto esausta, i muscoli a pezzi e una sempre più crescente emicrania.

"Vado a fare la doccia."

Annunciasti a nessuno in particolare, anche perché effettivamente gli unici in casa eravate tu e t/nf, che era al piano di sotto stravaccato sul divano. Ti domandasti se provasti invidia: la risposta era certamente sì.

Lavasti via il sudore e la fatica, rilassando i muscoli sotto il getto caldo. Uscisti, ti asciugasti i capelli e indossasti i vestiti per andare a letto. Ultimamente avevi acquisito numerose maglie del biondo che usavi ormai quotidianamente come pigiama. Una volta anche lui provò a rubare dei tuoi vestiti, ma, per ovvie ragioni, non ce lo vedevi molto con le tue maglie. Ti vibrò il telefono.

"Pronto?"

"Aprimi."

"Quello dopo, fra quanto arrivi?"

Chiedesti facendo una battuta, per la quale ti prendesti a schiaffi da sola.

"Sto per tornare a tirare sassi alla tua finestra se non ti sbrighi."

Minacciò. Corresti ad aprire e il biondo si arrampicò dentro. Non ti eri mai sentita così simile a Rapunzel.

"Sembri stanca."

Disse chiudendo la finestra.

"Perché lo sono."

Abbracciasti il biondo da dietro, accasciandoti alla sua schiena, in cerca di supporto. Aggrottò le sopracciglia.

"Devo allenarmi."

Dicesti sbuffando.

"Possiamo farlo insieme."

Propose. Decidesti di rimanere sul vago.

"Non possiamo. Mi alleno supervisionata, fosse per me starei sul letto tutto il giorno."

Annuì.

"Cambiando discorso..."

Dicesti sorridente.

"Domani fatti trovare sotto casa mia alle 19:30."

Aggiungesti. Per quanto potessi essere stremata, non avevo intenzione di perderti l'appuntamento.

"Se sei stanca possiamo riman-"

"No."

Dicesti interrompendolo. Stare con lui ti faceva sentire energica e su di giri, come se avessi fatto indigestione di endorfine.

Il ragazzo si girò, appoggiando le mani sui tuoi fianchi. Aprì la bocca per dire qualcosa ma non fece in tempo, perché la tua era già sulla sua, bloccandolo le parole sul nascere. Anche se sorpreso, ricambiò il bacio. Si sposti sul tuo collo.

"Profumi."

Disse in un sussurro. Rispondere con "grazie, mi lavo" avrebbe sicuramente rovinato il momento, così sorridesti in silenzio.

⚠️ʕ·ᴥ·ʔ⚠️

La presa sui tuoi fianchi si fece più salda, finché non ti sollevò, prendendoti in collo. Avvolgesti le gambe intorno al torso del biondo e le braccia sul suo collo, affondando una mano nei suoi capelli, provocandogli un mugugnio di piacere.

Si diresse verso il tuo letto e delicatamente, non staccando le sue labbra dalle tue, ti appoggiò sul materasso.

Se l'attività fisica che dovrei fare fosse tutta così non mi dispiacerebbe affatto. Pensasti.

Fece scivolare una mano sotto la tua maglia, pronto a liberarsene. Allontanò la testa dalla tua per guardarti in viso, in attesa del consenso. Il modo in cui chiedeva il permesso per ogni piccola cosa, nonostante l'aveste già fatta, ti faceva sentire al sicuro, come se quello che volessi avesse la priorità, come se fosse la cosa più importante al mondo.

Forse era anche per questo motivo che ti piaceva, forse perché avendo sempre vissuto nella paura di cosa ti potesse succedere, nel terrore di non sapere di cosa aver paura, nell'incertezza che precede una catastrofe, qualcuno che ti chiedeva sempre il permesso, che ti faceva sentire al sicuro e protetta era quello di cui avevi sempre avuto bisogno.

Perciò annuisti vigorosamente, abbastanza forte da aver paura di perdere il collo. Il biondo rise e ti sfilò l'indumento, esponendo il tuo petto nudo. Sorpreso dall'assenza di reggiseno, curvò gli angoli della bocca in un sorriso malizioso, ma prima che potesse fare qualsiasi cosa, minasti le sue azioni; dirigesti le mani sotto la sua maglia, aspettasti che annuisse e te ne disfacesti.

Una serie di baci umidi si facevano strada sul petto del biondo, percorrendo quelli che ti sembravano chilometri di pelle, calda al contatto, scendendo fino al basso addome, dove vi era l'inizio dei pantaloni. Li abbassasti prontamente e il ragazzo se ne liberò con altrettanta velocità. Nel momento in cui arrivasti ad abbassare i suoi boxer ti fermò.

"Non ho i preservativi, e in ogni caso è troppo presto per rifarlo. Rischio di farti male, e domani devi allenarti."

Disse. Probabilmente dal tuo sguardo trasparì un sentimento di delusione, perché si affrettò a parlare.

"Ciò non vuol dire che non possiamo fare altro."

Sorrisesti involontariamente e ti accarezzò la guancia. Appoggiò il pollice sull'angolo della tua bocca. L'ombra di un ghigno attraversò il suo volto. Spinse piano il pollice dentro di essa. Non sapevi cosa fare, ti sentivi come un bambino che non sapeva usare il ciuccio.

"Succhialo."

Disse con aria fiera. Cosa sono, un cane? Pensasti. In quel momento sembrava così sicuro di sé, così poco vulnerabile che se non avessi notato la crescente protuberanza contro i suoi boxer avresti pensato di essere l'unica in preda alle emozioni.

Iniziasti a succhiare il pollice, come se avessi idea di quello che stava succedendo, come se la tua vista non fosse già annebbiata e come se il profumo del biondo non ti avesse già inebriato i sensi.

Tolse soddisfatto il dito dalla tua bocca, e come il tuo sguardo incontrò il suo un bruciore familiare si fece strada nel tuo stomaco. Ti prese per i fianchi e si fiondò sul tuo collo. Emettere sorpresa una breve risata. Morse giocosamente la pelle, tracciando piccoli cerchi con la lingua.

La sua mano raggiunse la tua intimità, massaggiandola attraverso il tessuto della biancheria. Emanasti un gemito silenzioso, seguito da un'ondata di brividi e piacere. Nascondesti imbarazzata il volto contro il suo petto, ma ti tirò indietro.

"No. Voglio guardarti in viso. Voglio vedere l'effetto che ho su di te."

La sua voce era profonda, rauca, priva di alcuna paura o insicurezza. La vostra prima volta era stata fantastica, ma potevi chiaramente vedere quanta paura avesse di sbagliare; invece, in quel momento, sembrava al di sopra di tutto ciò, e ti piaceva.

L'imbarazzo venne sostituito da un sentimento nuovo. Volevi essere guardata, volevi che ti guardasse, che avesse occhi solo per te.

Spostò il tessuto della biancheria per raggiungere la tua pelle. Le sue dita si muovevano in movimenti circolari, in cerca del punto più sensibile. Come lo raggiunse, il tuo corpo venne scosso da una moltitudine di brividi e inarcasti involontariamente la schiena.

Appoggiò la mano libera sul tuo seno, giocando con il capezzolo. Avevi gli occhi chiusi per il piacere e stavi facendo di tutto per non emettere suoni troppo forti.

Aumentò la velocità, facendoti involontariamente alzare i fianchi, che spinse nuovamente giù senza problemi.

"Katsuki."

Uscì debole, come un sussurrò, ma riuscì a sentirlo chiaramente. Il suo sguardo sul tuo, sorridente, come se fosse fiero di sé stesso. Aggrappasti le lenzuola e un'ondata di piacere ti attraversò il corpo, fermandosi alle gambe, dove prese la forma di liquido.

Respiravi affannosamente, ancora su di giri per quello che era appena successo. In qualche modo, era stato più bello della sera prima. Il ragazzo si sciaquò velocemente le mani, facendo attenzione a non essere visto, poi tornò in camera, sistemò il tuo intimo e si stese accanto a te, altrettanto esausto.

⚠️Finito⚠️

Spazio autrice

vi giuro ho paura di leggere i commenti HAHAH

Bora~bakugokatsukixreaderDonde viven las historias. Descúbrelo ahora