#111

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"Tutti nella stessa stazione? Che coincidenza!"

Disse Midoriya accanto a te, alludendo a Tsuyu, Uraraka e Kirishima.

"A noi hanno detto di incontrarci direttamente sul posto."

Rispose la rana.

"Al ritorno potremmo fermarci a mangiare qualcosa tutti insieme."

Proponesti. Gli altri annuirono. Il treno si fermò e scendeste tutti.

"Noi andiamo di qua. Ci vediamo!"

Salutasti. Con tua sorpresa, anche gli altri imboccarono la tua stessa strada.

"Andiamo persino nella stessa direzione?!"

Esclamò il rosso. Annuiste. Giraste in un'altra strada.

"Giriamo pure allo stesso incrocio..."

Sussurrò Midoriya, insospettito. Il tuo sguardo incontrò quello di un biondo dall'aspetto familiare. Mirio Togata.

"Ci sono anche i Big Three."

Constatò Uraraka. Solo allora ti accorgessi della presenza degli altri due.

"Ehi!"

"Oh!"

"..."

Vi salutarono.

Entrasti tutti nell'agenzia di Nighteye. Con lo sguardo, chiedesti spiegazioni a Lemillion, che ti fece semplicemente l'occhiolino. Osservasti l'ingresso, gremito di persone, pro Hero per l'esattezza.

"Ma questo... Che vuol dire?!"

Chiese uno dei tuoi compagni, ma eri troppo occupata a osservare i professionisti per curarti di chi l'avesse detto. Iniziavi a capire cosa stesse succedendo.

Pensiero logico t/n. Perché un gruppo di pro Hero è qui? Pausa caffè? Non fare la stupida. Attacco di gruppo. Attacco di gruppo a chi? All for one è in prigione. Sarà stato avvistato Tomura Shigaraki? No, troppe persone per un avvistamento. Un attacco congiunto alla sua base? Difficile. Ma soprattutto, perché questo come punto di ritrovo? No, non ha senso. Pensa, t/n, pensa. Villain possibili, villain possibili, villain- Ci sono! Pensasti.

Il volto della bambina ti ritornò in mente, e reprimesti a fatica un conato di vomito. Eri riuscita a rimpiattare i tuoi sentimenti in un angolino della tua memoria, e ora erano stati brutalmente tirati fuori.

"Tutto bene? Sei pallida."

Disse Midoriya sussurrandoti nell'orecchio, coprendosi la bocca con la mano, come se ti stesse dicendo un segreto. Sorridesti al gesto infantile.

"Mi sono ricordata una cosa. Ma potrei sbagliarmi. Ascoltiamo cosa hanno da dire."

Optasti per l'onestà. Annuì incerto, come se volesse poterti aiutare, ma avesse paura di prendersi troppe confidenze. Potevi tranquillamente leggergli la domanda in volto, ma decidesti di ignorarla. Avreste comunque ricevuto una risposta a breve.

Il suo viso cambiò espressione, come vide qualcuno di conosciuto.

"Gran Torino?! E... Il professor Aizawa?!"

Disse esclamando contro a un anziano. Spostasti lo sguardo verso il professore, non curandoti del vecchio.

"Professore. Buongiorno."

Dicesti inchinandoti leggermente. Abbassò impercettibilmente la testa, a mo' di saluto.

"Che folla incredibile! Ma che succede...?"

Chiese Izuku.

"Ryukyu!"

La ragazza dei big three saltò in braccio alla pro Hero, che la tenne prontamente a distanza.

"Ehi! Che significa?! Che succede?! Avevi parlato di una riunione... Cos'è?!"

Vomitò un fiume di parole sulla donna.

"Lo capirai subito! Nighteye, direi che possiamo iniziare!"

Esclamò verso il pro Hero.

"Grazie alle informazioni che mi avete fornito... Abbiamo fatto grandi progressi con le indagini. La piccola organizzazione chiamata Shie Hassaikai sta pianificando qualcosa."

Aprì così il discorso il pro Hero. Ti perdesti nuovamente nella pronuncia.

"Oltre a condividere le informazioni ottenute... Vorrei consultarvi riguardo al da farsi."

Avevi ragione. Si trattava della bambina, solo che a loro della bambina non importava. A loro importava l'associazione dal nome impronunciabile; Shie Hassaikai.

"Vi spiegherò tutto punto per punto."

La tua capacità di ascoltare stava venendo meno. Non sapevi perché, ma come un discorso era composto da più di tre frasi e aveva carattere burocratico il tuo cervello si disconnetteva. Devo prendere a calci qualcuno? Easy. Devo salvare la bambina? Detto fatto. Devo disinnescare una bomba nucleare? Never done something easier. Devo ascoltare un discorso e prestare attenzione? Meglio morta. Pensasti.

Brusio generale, poi Nighteye parlò.

"Bene. Direi che possiamo iniziare."

Calò il silenzio, come aspettato.

"È da circa due settimane che noi dell'agenzia Nighteye stiamo portando avanti un'indagine autonoma sull'organizzazione villain nota come Shie Hassaikai."

L'unica cosa che il tuo cervello riusciva a registrare era "burocrazia burocrazia burocrazia", così smettesti di ascoltare.

I sotterfugi a cui mi tocca arrivare pur di non copiare pagine di discorso. Perché sono tutti così logorroici.

Iniziasti a pensare ai possibili snack che avresti preso sulla strada del ritorno. Salato o dolce? Fatto sul momento o macchinetta? Quanti soldi avevi? Provare qualcosa di nuovo o le solite cose? Qualcuno ti tirò una gomitata, facendoti segno di prestare attenzione.

"Giusto, scusa."

Sussurrasti a Midoriya, ringraziandolo per aver interrotto la tua azione procastinatoria. Ascoltasti alla bella e meglio il resto del discorso, poi nominarono i quirk. Avevano trovato un proiettile capace di neutralizzare i quirk.

Un proiettile capace di eliminare il mio quirk? Pensasti. Il tuo primo istinto fu una sensazione di panico. Come farei a diventare un Hero senza il mio quirk? È parte integrante di me e della mia identità. Pensasti. Poi una voce, proveniente dalla parte più nascosta di te, si fece sentire. Se non avessi un quirk non dovresti diventare un Hero. Saresti libera. Contemplasti la cosa.

Libera? Io. Libera. Libera di scegliere? Di diventare quello che voglio? Un brivido di eccitazione ti percosse la schiena. Potrei essere un postino, o un gelataio, o un programmatore o ancora un dog sitter. Pensasti. L'idea ti eccitava incredibilmente. Il fascino del proibito, del desiderare l'indesiderabile. Con la punta delle dita sfioravi questa realtà, cercando di afferrarla e di farla tua, ma più ti protendevi in avanti, più ti sembrava irraggiungibile.

Potrei- Potrei- Non potrei nulla. A cosa sto pensando... Sono un'idiota. Non sarei più t/n senza il mio quirk, e non sono ancora pronta a smettere di essere t/n. Pensasti. C'erano cose della vita di t/n che avevi iniziato ad apprezzare e alle quali non avresti rinunciato facilmente.

La vista dalla finestra del dormitorio, per esempio. I tuoi compagni, Mina inclusa. Mirio Togata, che ti insegnava le tecniche più disparate. Il gatto che dormiva sempre vicino alla stazione. Tuo fratello, con il quale facevi videochiamate quasi giornaliere, e, infine, il biondo. A lui non eri disposta a rinunciare, per nulla al mondo, nemmeno per la tua libertà.

Spazio autrice

Idc ma per me Mirio Togata come figura mentore/big bro è la cosa più bella che abbia mai messo in questa fanfiction

Bora~bakugokatsukixreaderWhere stories live. Discover now