PROFILI FAKE. CAMREN

19

Sicuramente il risveglio di oggi è stato e sarà il migliore per un bel po'. Svegliarsi con accanto Lauren Jauregui è una cosa che mi invidieranno probabilmente tutte le ragazze della scuola...
<piccola, sono spaventata>
Sospirò Lauren, io mi girai a guardarla per richiamare la sua attenzione
<mamma è tornata da qualche giorno a casa e vorrei vedere come se la sta cavavando. Ti dispiace se vado a trovarli?>
<certo che no, io avevo pensato di andare a cercare delle offerte di lavoro>
<Perfetto allora, ti accompagno in centro>

Dopo esserci preparate Lauren accompagnò me ed Ally, che si era offerta di venire con me, ad un centro commerciale poco distante da casa.
Lo avevo scelto proprio perchè se fossi dovuta andare a piedi non avrei avuto alcun problema, d'altronde non potevo chiedere sempre un passaggio a Lauren.

Un negozio di fast food non era di certo quello che cercavo, ma potevo accontentarmi...
Cercavano una cameriera e nonostante non avessi esperienze in sala, pensavo di farcela
<salve, le posso lasciare il curriculum? Ho visto che cercate personale>
Un ragazzone sulla trentina mi squadrò prima di sfoggiare un sorriso beffardo
<sono Samuel, piacere di conoscerti bambolina>
Spalancai la bocca per il soprannome, davvero c'erano ancora persone lo dicevano? L'ultima volta l'ho letto in un romanzo adolescenziale.
Notavo che il ragazzo posava gli occhi su tutte le cameriere che aveva probabilmente assunto lui, lo capì dal fatto che sembravano tutte ragazze sotto i vent'anni e con fisici da modelle.
<Camila>
<bene, Cami...io non ho bisogno di sapere se sai parlare il cinese o no, insomma, devi solo servire dei tavoli.
Quindi questo puoi tenerlo>
Mi riconsegnò il curriculum, ci rimasi  male dato che passai ore ed ore a cercare le parole giuste
<cominci domani>
<c-cosa? N-ne è sicuro? N-non credo di->
<ormai fai parte dei nostri Cami, puoi andare>

<Mila, non mi piace per niente quel tipo! Sembra un molestatore>
<Ally penso che sia solo un pervertito. Non posso lasciarmi perdere quest'occasione, la paga è buona e ne ho davvero bisogno>
<questo non è vero! Sai che Lauren lavorerebbe giorno e notte per te, soprattutto per farti evitare posti del genere>
<ed è proprio quello che voglio evitare, quindi, evita di raccontarle tutto>

Come previsto tornammo a casa a piedi, non sapevo se Lauren fosse tornata e volevo lasciarle i suoi spazi.
Quando aprii la porta di casa però Lauren era in salotto con due uomini, non avevano di certo un bell'aspetto.
<Cazzo Camila>
Lauren mi prese per un braccio portandomi lontano di lì, poi fece cenno ad Ally di andare di sopra, dove presumevo si trovassero anche le altre ragazze
<non dovevi venire qui così presto!>
<e tu dovresti essere dalla tua famiglia! Chi cazzo sono questi>
<Solo...p-persone>
<wow, il mio istinto aveva ragione allora!>
<non fare la scema adesso, ti prego.
E-ecco io lavoro con loro...>
<ma di quale lavoro parli? Hai abbandonato il Club, no?>
<ma cert->

<allora? Ti vuoi muovere con quel bocconcino? Potete scopare più tardi>

<certo, arrivo subito.
Camz, dopo ti spiego, va' di sopra per favore.>
Cercò di darmi un bacio ma la scansai, odiavo quando cercava di tenermi tutto nascosto.
Così restai un po' sul letto, dopo circa mezz'ora Lauren tornò in camera e mi diede un abbraccio, sembrava triste
<sai che non voglio farti questo>
<se devo entrare nella tua vita voglio farlo al cento per cento...per questa volta lascierò perdere quei due, ma non voglio essere presa in giro>
In realtà avevo solo una voglia matta di darle un bacio, così mi accontentò.
Quando provai a metterla le mani sul fondoschiena sentii qualcosa sulla tasca dei jeans, lei provò a scacciarmi la mano ma era troppo tardi.
Tirai fuori dalla tasca una bustina, la analizzai qualche attimo prima di rendermi conto che era erba, di nuovo.
<si può sapere perchè cazzo ci ricadi sempre?>
Lauren mi afferrò la bustina dalle mani e se la rimise in tasca
<senti Camila, tu mi piaci tantissimo, ma non puoi decidere cosa voglio fare con il mio corpo>
<voglio solo evitare che tu continui a fare cazzate>
<non faccio niente di male>
Si staccò subito dalle mie braccia.
Era una cosa che faceva sempre quando era arrabbiata...sembrava come se volesse sempre mettersi sulla difensiva
<vado a fare un giro, ci vediamo dopo>
<un giro?>

Non fece neanche caso alle mie parole, se ne andò come nulla fosse.
Stavamo insieme da poche ore e già avevamo brutti momenti?
Scesi in cucina dalle ragazze che grazie al cielo avevano cucinato qualcosa.
Una delle cose positive di vivere con loro era che erano tutte davvero brave in cucina, io me la cavavo, ma stare dietro a Lauren mi portava via un sacco di tempo.
Quando mi sedetti sul tavolo però notai una piccola macchia rossa, era sangue.
Per fortuna le ragazze non lo notarono, così ci misi il piatto sopra per non farglielo vedere, Lauren più tardi avrebbe dovuto darmi molte spiegazioni, niente scuse.

Così attesi con ansia il ritorno della corvina, che si fece viva dopo circa due ore.
Probabilmente era felice perchè sapeva che le ragazze erano a fare compere, ma io non avevo di certo voglia di fare sesso.
<piccola sono a casa...>
La accolsi con le braccia conserte, si accorse subito che non le aspettava niente di buono
<ti hanno fatto del male Lauren, vero? Ho trovato delle macchie di sangue>
<cosa? Camz la casa è vecchia...potrebbero essere di mio nonno o persino di mio padre!>
Si avvicinò a me, che tenevo la testa bassa, e me la alzò con due dita, per poi darmi un bacio dolce
<perchè non andiamo sul letto a coccolarci un po'? È stata una giornata pesante per entrambe...>
Annuì, per poi seguirla in camera

Lauren's pov.
Flashback, poche ore prima

"<ragazzina, devi essere perfetta se vuoi lavorare con noi>
<ho già spacciato, non è un problema per me>
<ah si?>
Mi afferrò i polsi per poi sbattermi contro il tavolo, tenendomi la testa contro il piano
<al primo sbaglio, quella bella culona che ti ritrovi accanto farà una brutta fine>
<prova a chiamarla ancora così e ti spezzo le ossa>
Mi diede uno schiaffo che mi fece tornare con la testa a terra, notai anche delle goccioline di sangue sporcare la cucina
<non provare a darmi ordini.
Prendi questa, quando ti comporterai bene ti ripagheremo così, oltre che con un buon stipendio.>
Mi lanciò contro una bustina con dell'erba dentro, l'afferrai al volo e li vidi poi lasciare la casa."

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