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A respirare l'aria calda del suo appartamento, con gli occhi ancora chiusi e i muscoli completamente rilassati, le sembrava essere in paradiso. Alec la stringeva forte a sé, avvolgendola con le braccia e carezzandole le spalle e la schiena nuda con le mani.
Beth era accucciolata con la testa sul suo petto e le gambe incastrate tra le sue. Nonostante fossero coperti solo dal lenzuolo leggero, i loro corpi erano bollenti, ancora scossi dai fremiti della precedente prestazione.

"Perché finisce sempre così?" domandò a nessuno in particolare la bionda, la cui voce era impastata a causa dell'eccessivo quantitativo di vino.

"Perché non sappiamo resisterci" rispose tranquillamente Alec, lasciandole un dolce bacio sulla fronte e facendole spuntare un sorriso sul viso.

"Io non so se vada bene" continuò, traendo un lungo respiro e facendo rabbrividire il giovane sotto di lei. Non poteva vederlo, ma aveva le sopracciglia aggrottate in un'espressione che era un mix di inconsapevolezza, curiosità e timore.

"Perché non dovrebbe andare bene?!" sbottò lui, il tono di voce leggermente alterato ma la cui irritazione era praticamente palpabile.

Ci fu un lungo periodo di silenzio in cui ad Alec vennero in mente solo le milioni di cose brutte che gli erano accadute nella vita: gli incidenti, le delusioni, la perdita dei familiari, la sensazione di abbandono che non riusciva a lavare via sotto la doccia....

"Ho paura" ammise infine Beth, affondando le unghie nella carne dell'uomo a cui si era concessa in tutto e per tutto e che le aveva aperto il suo cuore. Le aveva confessato persino di essere padre, e se la fiducia che nutriva per lei in un certo senso la rassicurava, dall'altro era terrorizzata dai risvolti che avrebbe potuto prendere una loro ipotetica relazione.
Ormai erano due adulti, non potevano giocare a stare insieme o ignorarsi in base all'umore del mattino. Bethsabea non aveva bisogno di una storia altalenante e Alec non aveva nessuno intenzione di farla soffrire, dovevano solo mettere in chiaro le intenzioni dell'uno con l'altro.

"Non volevo spaventarti quando ti ho raccontato così tanto di me" la consolò il giovane, dandole un altro bacio sulla fronte. Era un grandissimo gesto di affetto che faceva piacere a Beth: non la baciava sulle labbra come un fidanzato o sulle guance come qualcuno che aspira ad essere tale o magari un amico. Un bacio sulla fronte per lei voleva dire esserci senza pretendere nulla in cambio, senza se e senza ma, esserci per il solo piacere di potersi godere il sorriso che si era in grado di far spuntare.

"Io non sono spaventata da te" disse per giustificarsi, e in parte era vero. Come poteva temere quell'affascinante uomo che se ne stava lì a consolarla senza un apparente motivo preciso, nonostante le sue immense ed inutili paranoie? Ad Alec non importava rimanere a casa più a lungo, fare le cose con calma, se in quel modo avrebbe potuto definitivamente fare breccia nel cuore di Bethsabea.

"E allora qual è il problema?" domandò, apparentemente tranquillo. In realtà quella maschera era necessaria per non peggiorare la sua condizione, ma se avesse potuto in quell'istante avrebbe tremato forte e senza ritegno, magari urlando che tutti i casini della sua vita non gli avevano insegnato nulla. Ma non lo fece.

"La situazione mi spaventa" chiarì Beth, confondendo in realtà le cose. Il suo concetto di situazione implicava un'ipotetica relazione a lungo termine: genitori impiccioni, una casa da trovare, dei lavori da gestire, un matrimonio da organizzare. 

Per Alec, invece, al momento c'erano solo loro due, anche per strada, non gli importava. Se l'avessero chiesto a lui, si sarebbe volentieri trasferito nella villa in quel paese sperduto o l'avrebbe portata con sé fino in capo al mondo, purché fossero stati insieme.

"Non c'è nessuna situazione" sorrise lui di rimando. 

Bethsabea non poteva vederlo, ma i suoi occhi erano lucidi, e solamente per merito suo. Una situazione così complessa -come la immaginava lei- voleva dire sì lavorare molto di fantasia, ma anche tenerci parecchio.
Voleva dire impegno, organizzazione, complicità, amore... ed entrambi erano disposti a mettersi in gioco, persino in una relazione a distanza.
Alec non ci avrebbe mai scommesso su, ma voleva comunque tentare. Beth, d'altra parte, non ci avrebbe nemmeno pensato in una situazione normale.

"E se non dovesse andare bene?" chiese lei in un sussurro fugace, quasi col timore che, a dirlo a voce, potesse accadere per davvero.

"Come puoi dirlo se nemmeno ci abbiamo provato?" replicò prontamente, ponendo fine a quella conversazione che, in un modo o nell'altro, avrebbe comunque spuntato lui. 

Perché ci teneva davvero e non avrebbe sprecato la sua occasione.

N.d'A.

Le cose diventano man mano più nitide tra questi due, siete contenti? Io si, perché tra poco succederà qualcos'altro di sconvolgente a ribaltare un po' di equilibri.

Figlia di un giuramento (o forse due)Where stories live. Discover now