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"Papà sto bene davvero!" esclamò Beth spazientita al telefono col genitore. Da quando aveva detto ai suoi di essere svenuta suo padre le telefonava almeno tre volte al giorno pregandola di tornare a casa per assicurarsi egli stesso delle condizioni di salute della figlia.

"Ascolta, facciamo così" tentò di trovare un compromesso la giovane mentre le sua amiche spazientite la pregavano di stare ferma, "il tirocinio è quasi finito, manca una settimana. Poi torno a casa e mi fai tutte le analisi che vuoi, va bene?".

"Ti prego attacca!" esclamò Cassandra mentre si allontanava con l'ombretto da lei. Finalmente aveva accettato di uscire con Alec e le sue amiche avevano deciso di metterla in tiro.

Quel pomeriggio l'avevano convinta a fare shopping e le avevano comprato una tuta nera, che avrebbe dovuto indossare con le scarpe rosse. Mentre era al telefono con il padre Isabelle le stava mettendo lo smalto e Cassandra l'ombretto, ma con molto poco successo dato che continuava a dimenarsi.

"Certo papà, ci sentiamo domani, ciao" attaccò finalmente il telefono la bionda.

"Dai che siamo già in ritardo, non vorrai mica farlo aspettare!" esclamò Isabelle terminando di mettere lo smalto. Erano le 7.45 p.m. e alle otto in punto Alec sarebbe dovuto passare a prenderla.

L'aria pungente di Londra si faceva sentire sulla sua schiena scoperta e così decise di indossare il giacchetto mentre aspettava Alec all'ingresso del palazzo dove abitava. Non si era fatto sentire tutto il pomeriggio ed era già in ritardo di mezz'ora, ma Beth pensava fosse normale così decise di aspettarlo di sotto senza pensarci due volte.

Osservò attentamente tutte le macchine che passarono per un'ora intera, alternando sbadigli, brividi e controllate al telefono, tutto inutilmente. Di Alec neanche l'ombra.

I suoi coinquilini erano ormai usciti tutti e lei era rimasta sola, così tentò di chiamare Alec, ma non rispose nessuno.

Nemmeno lei sapeva il motivo, ma decise di aspettarlo ancora un po', di dargli un'altra possibilità prima di mandarlo direttamente e definitivamente a quel paese. Proprio nel momento in cui decise di tornare a casa, Alec passò sotto al palazzo con l'auto, ma non la degnò minimamente di uno sguardo.

Estremamente delusa, Beth nemmeno sapeva di avere gli occhi lucidi. Non faceva altro che pensare a quanto fosse stata stupida nel dirgli di sì, che non avrebbe mai dovuto bere quella sera in discoteca, non avrebbe dovuto farsi riaccompagnare a casa dopo la cena coi suoi, non avrebbe dovuto cenare con lui di ritorno da Manchester, non avrebbe mai dovuto avere a che fare con lui. Sapeva quanto fossero prepotenti e quanto potessero essere spregevoli le persone, ma dopo tutto quello che aveva fatto per farle accettare l'invito non si sarebbe aspettata di essere lasciata sotto casa, preparata di tutto punto per un appuntamento a cui non si sarebbe presentato nessuno.

Mentre saliva le scale decise di scrivergli un messaggio, prima di spegnere il telefono:
"Se avevi di meglio da fare avresti potuto almeno avvertire."

Si sentiva persino un po' in colpa per essere di nuovo così fredda con lui, ma se l'era assolutamente meritato.

Gettò lo zaino sul divano dopo aver abbandonato le scarpe all'ingresso. Sentiva gli occhi gonfi ma non stava piangendo e non aveva la minima intenzione di farlo.

"È solo la stanchezza" si ripeteva mentalmente mentre vagava nella casa. Dopo essersi assicurata che non ci fosse nessuno, pensò che fosse il caso di levarsi tutto quel trucco dalla faccia e fare una doccia. Prese il detergente dalla stanza di Cassandra e mentre stava per tornare in bagno qualcuno suonò al citofono.

Incuriosita e anche leggermente preoccupata rispose, e udì dall'altro capo una voce che le disse: "Sono Alec, ti prego apri", ma annunciarsi non serviva. Avrebbe riconosciuto quella voce in ogni caso e non aveva la minima intenzione di sentirla, figurarsi vedere lui.

Andò in bagno e iniziò a struccarsi mentre il citofono continuava a squillare insistentemente. Aveva talmente iniziato ad abituarsi a quel suono che non si accorse che era terminato fin quando Alec non iniziò a bussare direttamente al portone dell'appartamento.

"Ti prego apri" urlava continuando a sbattere i pugni sulla porta, ma Beth non ne aveva la minima intenzione. Continuò a struccarsi accompagnata sempre dai colpi di Alec sulla porta.

Nemmeno un quarto d'ora dopo si era arreso, e Beth decise di aprirgli solo perché l'aveva sentito discutere coi vicini.

"Vuoi smettere di fare tutto questo baccano!" esclamò mentre lui stava per colpire lei al posto della porta.

"Oh grazie, finalmente" biascicò entrando nella stanza e chiudendosi la porta alle spalle senza nemmeno chiedere il permesso. Anche lui era si era messo in tiro, indossava una camicia bianca e un pantalone nero, ed era incredibilmente bello.

"Non ti ho detto che potevi entrare" precisò Beth mantenendosi sulla difensiva. Non si era ancora cambiata quindi Alec poteva vedere quanto le stesse bene la tuta e quanto fosse provocante con la schiena scoperta e la coda che oscillava mentre si arrabbiava.

"Io ti devo delle spiegazioni" spiegò guardandosi intorno.

Beth era a piedi nudi, aveva le scarpe all'ingresso, e lo zainetto era gettato sul divano. Avevo tutto il trucco sbavato, come se avesse pianto.

Notando l'indugio sul suo viso, ci tenne a precisare: "Non stavo piangendo, mi stavo struccando".

Alec continuava a fissarla impietrito, ci aveva messo tanto per convincerla ad uscire ed avevano scelto il giorno sbagliato. La ammirava anche così, spettinata, col trucco sbavato e la tuta mezza sbottonata, mentre camminava avanti e dietro per la stanza a piedi nudi. Era arrabbiata, eccome se lo era, anche se non credeva l'avrebbe mai ammesso.

"Sei bellissima" biascicò avvicinandosi a lei e tentando di baciarla. In tutta risposta ricevette uno schiaffo.

N.d'A.
Allora, come pensate che reagirà Bethsabea? Sono aperte le scommesse! Anche voi avreste tirato quello schiaffo? Io temo di sì... Ad ogni modo, lo scoprirete nel prossimo capitolo, che prometto arriverà presto 🌱
flyerthanwind

Figlia di un giuramento (o forse due)Where stories live. Discover now