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Se Bethsabea era rimasta affascinata dal centro storico di Firenze, si innamorò di Roma. 

La caotica città eterna, così disorganizzata e scomposta, era un opera d'arte a cielo aperto, e Beth non si stupì della scelta di sua madre. Vanessa aveva vissuto i suoi anni migliori in quel luogo e se n'era perdutamente innamorata, portando Roma nel cuore ogni volta che vi si allontanava. Trasferirsi in un'altra città doveva essere stato difficile, Beth l'aveva sempre pensato, ma solo allora si rendeva conto davvero di quanto fosse costato a sua madre dividersi da quel luogo. 

Ma era innamorata di Roma tanto quanto di Daniel, e aveva scelto lui e Beth.

Sua zia l'aveva attesa alla stazione Termini e aveva provveduto a sommergerla di domande, proprio come si confaceva a una parente stretta, dopodiché l'aveva introdotta nel traffico romano per portarla a casa.

"Tua madre ha detto che arriverà stasera, giusto in tempo per la mostra" le spiegò la donna mentre pigiava ripetutamente il clacson per un motivo a Bethsabea ignoto. Era già strano per lei che si guidasse a destra, la stupiva tutto di quella città.

"Quale mostra?" domandò inconsapevole dato che la madre non le aveva fatto sapere nulla.

"Un suo collega che si è laureato con lei ha organizzato un convegno con mostra qui a Roma e lei è naturalmente stata invitata. Mi ha detto di aiutarti a scegliere un vestito" spiegò la donna, virando in un'altra strada alla ricerca di un parcheggio. 

Girovagarono un po' tra le strade della capitale fin quando la donna non la portò in un negozio molto rinomato. L'abito verso cui sua zia fu attratta come una calamita portava l'etichetta "Roberto Cavalli" e si doveva ammettere che era davvero un gran bel capo, molto particolare. Lo indossò quella sera stessa con un paio di scarpe di sua zia e qualche gioiello che le aveva potuto prestare, dato che non era partita munita di tutti gli accessori di cui necessitava per una mostra. E sua madre voleva che fosse impeccabile, sempre. Mai disubbidirle!


Sua zia non avrebbe partecipato a quella mostra, non era stata invitata. Il suo mestiere era infatti completamente diverso da quello della sorella in quanto lei era un'insegnante di lingue. Non che l'arte non le interessasse, essendo nata a e cresciuta a Roma non aveva potuto fare a meno di adorarla, semplicemente riteneva che non facesse del tutto per lei.

La donna la lasciò sua nipote sotto un grande palazzo dall'aria consunta. Qualche crepa lacerava i muri all'entrata, ma sembrava continuasse a reggere. Anche questa volta un uomo si trovava all'ingresso con una lista, ma farsi comprendere fu più complesso del solito, non parlando inglese.

"Bethsabea Horn" tentò di scandire per l'ennesima volta, finalmente compresa -o forse no- dall'uomo all'ingresso, che si scostò per farla entrare.

Anche questa volta fu inondata da un calore immane, mentre all'interno dell'enorme stanza una folla di persone si raggruppava davanti ai dipinti presenti. Vanessa la individuò in pochissimi istanti, portandola in mezzo alla coltre di gente, accanto ai suoi conoscenti.

"Sono felice che tu sia qui" le disse Alberto, a giudicare dal luccichio nei suoi occhi doveva essere l'ideatore della mostra. Accanto a lui, Carlotta gli faceva praticamente da ombra, dispensando amabili sorrisi a chiunque si avvicinasse loro. Probabilmente doveva essere una mostra a cui entrambi tenevano molto, se anche Cristina era lì.

"Ieri sono stata agli Uffizzi" le disse Beth per fare conversazione poiché erano le uniche due a stare ancora in silenzio.

"Davvero? Io ero già qui" spiegò la donna, mettendola a conoscenza del motivo per cui non si erano incontrate il giorno precedente. Da una parte Beth era stata contenta di non averla incontrata, non avrebbe saputo cosa dirle e nemmeno era sicura che l'avrebbe riconosciuta. In fondo, anche se i genitori si conoscevano molto bene, tra loro non vi era alcun tipo di rapporto poiché quella era seconda volta che si incontravano.

"Edmund non c'è?" domandò sua madre incuriosita, cercando tra la folla quel volto amico. Entrambi sapevano della sua situazione familiare, ma egli era molto legato ai suoi studenti, indi per cui cercava di non mancare mai agli eventi da loro organizzati.

"No, sua moglie non sta per niente bene. Però mi ha detto che avrebbe fatto venire il figlio che abita qui e il ragazzo che era anche a Londra alla tua mostra" spiegò Alberto, riferendosi ovviamente anche ad Alec, era lui che era a Londra.

Essendo insegnante a Roma, i suoi figli erano nati in Italia e solo in un secondo momento erano partiti per le loro sedi. Il maggiore, a quanto pareva, viveva ancora a Roma, dov'era sergente dell'Aeronautica, a quanto ricordava.

"Eccoli lì" Alberto indicò un uomo che, sorridente, si avvicinava a loro. Aveva la stessa aria austera del padre, accentuata dai lineamenti spigolosi e i capelli, biondi probabilmente, tagliati molto corti.

"Benvenuti" li salutò amabilmente Carlotta, accogliendoli come tutti i precedenti ospiti a cui aveva sorriso e annuito come fosse un automa.

"Il piacere è tutto nostro" esordì l'uomo in un impeccabile italiano che comprese anche Bethsabea, nonostante alle volte faticasse a comprendere la lingua.

"Io sono Vanessa Di Giacomo, una vecchia alunna di tuo padre" si presentò sua madre, porgendo la mano all'uomo. Era molto più grande di Alec, probabilmente gli anni di differenza tra loro dovevano essere davvero molti.

"Ryan" strinse di rimando la mano alla donna, sorridendole in un modo quasi meccanico.

"È un piacere rivederla" s'intromise Alec, sorpassando il fratello e guadagnandosi un'occhiataccia da questo. Probabilmente non amava essere scavalcato.

"Bethsabea" la salutò poi con un cenno del capo, un gesto distaccato, accompagnato da un occhiolino quando i presenti distolsero lo sguardo da loro due.

Beth non si lasciò scalfire da quel gesto, eppure aveva la sensazione che quella serata non sarebbe finita affatto bene.


N.d'A.

Buona Pasqua gente! Nel mio ozio post prandiale mi sono chiesta: cosa potrei fare per passare questa giornata? Beh, perché non pubblicare! 
Quindi eccoci qui, alle prese con una bella Roma e finalmente il ritorno di Alec.
Dunque, cosa vi aspettate dal prossimo capitolo? Fatemelo sapere con un commento e lasciate una stellina se questo vi è piaciuto

flyerthanwind

Figlia di un giuramento (o forse due)Where stories live. Discover now