22

29 2 8
                                    

Era risaputo che Rebecca fosse una bambina particolare. Amava giocare, saltellare, disubbidire alla madre e farsi notare, in un modo o nell'altro. 

Durante il ricevimento, però, dopo quella conversazione avuta in macchina, era stata una figura fugace. Si era mossa poco e aveva sorriso anche meno, aveva allontanato gli altri bambini e si era categoricamente rifiutata di andare a fare una passeggiata con la nonna. 

In una situazione differente, Serena si sarebbe insospettita a dovere e le avrebbe fatto vuotare il sacco, in un modo o nell'altro, rimproverandola poi per la birichina che stava macchinando. Quella volta, però, Serena era stata rapita dagli invitati e non si era accorta che qualcosa non andasse con sua figlia, e Alec era convinto che ci fosse qualcosa che non andasse e dunque che la piccola non stesse architettando nulla.

"Amore, devi mangiare" le disse Alec infiocchettando la sua portata e mimando un aeroplano per convincere la sua bambina a mangiare, ma invano. 

Rebecca sbuffò e, dopo aver incrociato le braccia al petto, girò il viso in segno di protesta. Gli occhietti lucidi della bambina insospettirono la madre la quale, a pochi tavoli di distanza, abbandonò i suoi ospiti per dedicarsi alla figlia.

"Che succede qui?" domandò sorprendo la bambina da dietro e facendole il solletico sui fianchi, ma Rebecca rimase impassibile. 

Serena rivolse due uguali sguardi interrogativi a Beth e Alec, ed entrambi scrollarono le spalle. Allora prese per mano la bambina e la portò lontano da caos, dove potevano parlare solo madre e figlia.

"Tutti litigano per colpa mia" scoppiò in lacrime Rebecca giusto nel momento in cui Alec si nascondeva dietro una colonna per non farsi notare.

"Ma non è vero" la consolò la madre, carezzandole la schiena foderata dal vestitino bianco. Intanto anche Beth raggiunse Alec, per assicurarsi che non combinasse nulla.

"Ho detto a papà che Will dice che è un bastardo e poi tu hai litigato con lui per telefono, e urlavate e pensavo che non vi sposavate più" lamentò la bambina, scossa dai singhiozzi, nel suo linguaggio infantile e scorretto.

"Poi ho detto a Karen che Lila ha detto che vuole più bene a me, e adesso non mi parlano più e hanno litigato" confessò i litigi con le sue amichette.

"In macchina ho detto a Bea che Will dice è il nuovo giocattolo di papà e lui si è arrabbiato tanto e penso che anche Bea ha litigato con lui" esclamò infine, singhiozzando più forte e facendo intervenire anche Alec e Beth.

"Amore, vieni qui" la richiamò il padre, abbracciandola forte e giocherellando con i suoi boccoli biondi perfettamente definiti. Serena, spossata, si accasciò sulla panchina mentre Alec diceva: "Noi non siamo arrabbiati con te"

"Io e il tuo papà non abbiamo litigato" le sorrise dolcemente Beth, carezzandole la testa mentre Serena, in disparte, sorrideva della scena.

"Quindi tu e papà continuerete a baciarvi di nascosto?" domandò a brucia pelo, staccandosi da Alec e sorridendo del rossore sulle guance di Bethsabea.

"Rebecca!" la riprese immediatamente la madre mentre il giovane rideva di sottecchi dell'espressione meravigliata della figlia.

"Ma io non sono stupida, l'ho capito! Si comportano come te e Will quando dicevi che era un tuo amico" ammise innocentemente, scatenando l'ilarità dei presenti.

"Serena, ti ho cercato dappertutto! Ci cercano per un brindisi" s'intromise Will, appena spuntato dalla parte opposta del giardino e camminando verso di loro.

Alec si impettì subito, sospirando rumorosamente e avvicinandosi a lui per fronteggiarlo con indole iraconda.

"Non ti azzardare mai più a parlare di me o Beth davanti a mia figlia" lo minacciò Alec, improvvisamente infervorato a causa dell'altro uomo.

"Che c'è, sei afflitto dalla sindrome dell'alfa?!" domandò il primo prendendo sottobraccio la neo moglie.

"Non ti prendo a pugni solo per non darle il cattivo esempio" buttò lì Alec con la mascella serrata. Beth si arpionò al suo braccio nel tentativo di fermarlo, ma fu egli stesso ad avviarsi nuovamente verso la sala del ricevimento.

"Spero solo che finisca presto" disse rivolgendosi a Beth una volta che ebbero nuovamente raggiunto il tavolo.

"Dai su, basta solo ignorarlo" gli sorrise la bionda massaggiandogli il braccio da cui si era appena staccata. Anche lui le sorrise, grato che fosse venuta e che le fosse rimasta vicino.

Quando anche Rebecca tornò a sedersi e non furono più soli, Alec si alzò annunciando che sarebbe andato alla toilette e la piccola prese il suo posto.

"Bea" la chiamò facendole cenno con la manina di abbassarsi per parlarle all'orecchio, "Ma tu e papà siete fidanzati?".
"No" ammise sinceramente la giovane scuotendo la testa verso la bambina.

"Secondo me vi sposate" asserì con sicurezza con gli occhietti di chi la sapeva lunga. "L'ho detto anche a papà, a me stai simpatica, e visto che anche la mamma si è sposata a me sta bene se vi sposate anche voi" terminò col sorriso, lasciando la povera Bethsabea pietrificata, alla disperata ricerca di aria. 

Non si faceva capace di star ricevendo consigli da una bambina di cinque anni, ma non ne fece comunque parola con Alec, nemmeno quando lui tornò. 

D'altronde ne aveva parlato anche con lui e non le aveva detto nulla, non vedeva perché dovesse essere lei a rivelare il loro piccolo segreto per prima. Bastava semplicemente ignorare le sue provocazioni per tutta la serata e filare a letto senza degnarlo di uno sguardo, semplice no?!

No, affatto!

Figlia di un giuramento (o forse due)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora