Hamunaptra: Parte tre (DOROTHY)

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"Devo ammettere che quel tipo è inquietantemente cordiale con gli avvertimenti" commenta Jonathan, mescolando il sarcasmo all'ironia; aggiungendoci poi i residui dell'effetto del whisky che si è scolato, alla notte appena trascorsa "Si può sapere chi diavolo erano?"

"Dal modo in cui è protetta la città, direi proprio che qui sotto sia sepolto un tesoro" interviene uno dei tre americani.

"Questi sono uomini del deserto, danno valore all'acqua non all'oro" lo corregge Rick, inclinando il capo da un lato facendo sì che il ciuffo sulla fronte segua quell'inclinazione.

Mi mordo il labbro inferiore mentre cammino avanti ed indietro, tracciando un ovale sulla sabbia, nel tentativo di ignorare l'esplicito riferimento di Jonathan all'uomo che ci ha inseguiti, per poi mettere finalmente in chiaro ciò che ho sempre saputo grazie ai miei studi e di cui, da ieri notte, ne ho avuto la conferma effettiva.

"Non sono semplici uomini del deserto. Sono Medjai" nominarli mi provoca uno strato di pelle d'oca lungo le braccia: mi hanno sempre affascinata come figura egiziana; mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio destro, prima di continuare con la mia spiegazione "Nei tempi antichi i Medjai erano le guardie del corpo del faraone, Seti I. Nel corso del tempo non sono mai scomparsi: i loro discendenti hanno continuato a vegliare su Hamunaptra per più di tremila anni allo scopo di tenere lontani i curiosi o chiunque possa essere ritenuto una potenziale minaccia"

"Come fai ad esserne sicura?" chiede mia cugina, ripresasi a sua volta dalla sbronza "Non ho mai letto o trovato nulla su di loro"

"Perché in effetti non c'è molto che testimoni la loro esistenza... evidentemente preferiscono che la loro società rimanga segreta"

"Ma tu come fai a saperlo?" insiste uno degli americani, Daniels, riproponendo la domanda a cui in effetti non ho ancora dato una risposta completa; inspiro e respiro aria per prepararmi alla seconda parte della spiegazione, perché le domande stanno prendendo una piega alquanto complicata, non avendo appunto io tutte le risposte.

"Dai tatuaggi che hanno sul viso e sul dorso delle mani: sono dei marchi specifici che si fanno quando raggiungono credo i sedici anni, o comunque la maggiore età, per dimostrazione del loro rango. Li avevano anche gli uomini che ci hanno attaccati sul traghetto, ho riconosciuto per la prima volta quello sulla mano dell'uomo con l'uncino. Cercava la mappa di questo posto e una chiave, ma quello che continuo a chiedermi non è il perché, mi pare sia ovvio, ma come facevano a sapere che l'avevamo noi... dire che si è trattata di una coincidenza mi sembra piuttosto banale"

Immagino cosa staranno pensando i componenti del mio gruppo riguardo la rivelazione che ho appena fatto riguardo il possesso della chiave, ma in casi simili la priorità non è più competere per un tesoro; se quelle 'storie' sono vere, allora ne andranno di mezzo molte vite.

"Prima, quando ha detto che quei discendenti proteggono la città da potenziali minacce, a che tipo di minacce si riferiva?" aggiunge un altro del trio 'rivale', il più alto; reputo la sua domanda abbastanza scontata visto che quasi tutti sono a conoscenza, almeno di un minimo, delle voci che circolano sulla città dei morti, oltretutto nella sua domanda noto solo del sarcasmo più che sincero interesse, atteggiamento evidente dal fatto che sposta il peso da una gamba all'altra: la classica persona superficiale e pieno di ego maschile solo perché sa premere il grilletto di una pistola "Lei crede davvero a quelle storielle da cacciatore di tesori?"

Death Is Only The Beginning "The Mummy"Where stories live. Discover now