Repente ascendo per silvestri valli,
Salendo attingo al suolo che m'instrada,
Il sale ne sorbisco e in quel la giada
Tutta consumo aunandone cristalli.Le fronde in cima punto risalendo,
Aulenti d'ogne novero terreno;
Ondoso e inquieto mar, ebano al vento
In cui affondar spirandone sereno.Svanendo verso 'l fondo, un solo istante,
Ritrovo fiato per scrutare ancora
L'oceano ch'introflette mio sembiante
E giuso dalla vetta mi divora;Ma in quello scuro andar non v'è ritorno
Né sete che non sia soggiorno eterno.