Dear Mary, (may I stand unshaken?)*

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Rispondo tardi al tuo straziante addio,
Perdona se lo faccio solo ora,
Passato è tanto tempo ormai, ma io
Soltanto adesso ho fiato nella gola.

Ti dono in versi ciò che non fui mai
Poiché non so sottrarmi alla mia vita;
Lo merito il tuo addio e tu già lo sai
Che l'era delle favole è finita.

Ti tendo il braccio mio come sostegno
Per tutti i passi mossi verso il meglio
Lungi da me, e se ne avrai bisogno
Per antri in cui non coglierai spiraglio.

Ti chiedo più speranza nel futuro;
Non resteremo inerti alla rovina
Di quanto al mondo esiste di più puro,
Per quanto desolante sia la china.

Ti porgo tutto ciò che tuona dentro
Soltanto a legger queste tue parole:
L'impeto, il pianto, la mia essenza, il cuore
Acceso solo perché ha te al suo centro.

Ti lascio il mio saluto, amor mai espresso
E mai sopito, vola via sovrano!
Trova il tuo posto in quest'inferno adesso,
Sarò più giù a guardarti, da lontano.

Forever yours,
Arthur




*Una dedica a Mary, ad Arthur, a tutti gli struggenti sogni d'amore irrimediabilmente spezzati e alle più insperate e improbabili redenzioni.

Il Quieto FluireWhere stories live. Discover now