Durante l'intervallo andai da Eleonor per parlargli come promesso.
'Non c'è bisogno di dirlo, lo so che sei arrabbiata con me' disse senza neanche farmi iniziare il discorso, il che in realtà mi facilitò le cose.
'E sai cosa voglio dirti?' le risposi.
'Ti ho detto fin da subito che non mi piaceva la tua storia con lui perché sapevi che Jane si era presa una cotta' disse decisa, il suo sguardo che sosteneva il mio 'ma non ho più avuto la possibilità di dirti che mai giustificherei il suo comportamento nei tuoi confronti, è stata tremenda e ingenua'.
Eleonor non è una che mente o dice qualcosa se non la pensa veramente e per questo ha sempre avuto la mia stima.
'E non credere che non glielo abbia detto, ma non ho ottenuto una vera giustificazione da lei' si interruppe per un secondo sistemandosi gli occhiali 'sai credo che se ne vergogni alla fine, sa di aver sbagliato. Non starò qua a dirti di perdonarla ma sai che non è una persona cattiva, lei è solo...' sospirò e continuò la frase 'lei è solo impulsiva e poco pensante' concluse. A quelle parole la mia mente si riempì di ricordi del giorno in cui ci parlammo per la prima volta, tre anni fa. Io e Clara già ci conoscevamo dalle medie. I primi giorni di scuola superiore, tutti spaventati dai nuovi ambienti e dalle tante persone nuove. La prima volta che ci parlammo fu durante la mensa dove per casualità ci sedemmo tutte allo stesso tavolo. Proprio come continua ad essere nel presente, il piatto della mensa non era dei più invitanti.
'Non è proprio da cinque stelle no?' esordì Jane con un debole sorriso 'io farei comunque peggio'.
Ricordo che tutte ridemmo e iniziammo a parlare del cucinare e nel mentre ci presentammo. Ci fu subito intesa tra noi e ricordo di aver riso tanto quel giorno, felice di aver trovato qualcuno con cui legare.
'Ah in ogni caso chi ha il coraggio di mangiarlo deve dirmi cosa c'è dentro' disse alla fine Jane.
'E perché vuoi saperlo?' le chiese Eleonor.
'Perché il ragazzo aiuto cuoco è carino' disse giocando con i pollici 'se volessi attaccare bottone dovrei sapere cosa c'è dentro questi cosi, non posso farmi trovare impreparata dopo avergli detto quanto sono buoni!' e si mise a ridere. Ricordo che restammo tutte sorprese dalle sue parole e lei spezzò l'imbarazzo prendendo una forchettata e assaggiando il cibo lei stessa, facendosi coraggio. Fece una faccia schifata e subito si alzò per andare a prendere una bibita per togliersi il sapore dalla bocca pentita di averlo fatto.
'È un bel tipetto' disse Clara ridendo.
'È poco pensante' Eleonor indicava verso l'entrata della mensa 'c'è un foglio appeso con scritto il menù, è tutto specificato sopra' disse togliendosi gli occhiali per dare una pulita al vetro. A quel punto ridemmo ancora più forte di prima e mettemmo da parte tutte quel secondo preferendo gli snack delle macchinette.
Questo era il primo ricordo di Jane che avevo. A rivangare quei momenti nella mia testa sentì la mancanza di quei giorni. Effettivamente le ragazze hanno contribuito a rendere questi tre anni i più belli di sempre, con loro è difficile annoiarsi e mi sono sempre sentita parte di qualcosa solo grazie alla loro amicizia, che mai e poi mai cambierei.
'Non sono arrabbiata ma vorrei farti una domanda. Quante volte in questi anni mi hai sentito parlare di ragazzi?' le chiesi severa.
'Ne parli meno di me se possibile' rispose lei.
'Esatto, pensi che io mi sia messa con Lucas' anche pronunciare il suo nome era difficile ma ripresi subito 'per farle un dispetto?' chiesi ma era una domanda che non necessitava di una risposta.
'Lo so, mi dispiace sono stata anch'io poco pensante' disse ma questa volta abbassò lo sguardo.
'Come se non fosse successo nulla va bene? Almeno tra noi possiamo farlo?' dissi. Sarebbe bello poter cancellare a proprio piacimento ciò che non ci piace, ed io sapevo da cosa avrei iniziato se ne avessi avuto la possibilità.
'Come prima' disse sorridendo dopodiché la campanella suonò e noi tornammo in classe.

Chiarito con Eleonor mi sentivo un poco meglio. La giornata si era finalmente conclusa e Clara si sentì più tranquilla nel rivolgere la parola ad Eleonor dopo averle raccontato il suo pensiero. Jane evitava di ritrovarsi negli stessi spazi in cui ci trovavamo anche noi. Pensandoci non la vedevo più girare neanche con Sarah, che dal canto suo sembrava più contenta del solito, probabilmente era a causa mia pensai subito. La notizia della rottura, che ormai sapevano tutti, doveva averle rallegrato le giornate, ma allontanai subito questi pensieri perché mi facevano ribollire il sangue. Nei corridoi incontrammo Matt che fece segno di avvicinarci.
'Non so più cosa fare con Matematica, faccio pena, Eleonor mi devi aiutare tu ti supplico, un'altra interrogazione come quella di oggi e non la recupero mai più' disse Matt quasi inginocchiadosi. Con lui c'era Lucas ed io indietreggiai mantenendo le distanze dal gruppo. Clara mi si avvicinò lanciandomi uno sguardo di sostegno. 'Andiamo via' le dissi e ci staccammo definitivamente cambiando corridoio. 'Con Matt sono molto amici, lo so che non ti piacerà sentirlo ma dovrai abituarti a vederlo più di quanto vorresti' mi spiegò Clara. 'Lo so, e a proposito a te non ha fatto nulla e non sei obbligata a stargli distante per me, non sentirti in dovere perché sei mia amica' mi faceva piacere la sua solidarietà ma per quanto io stessi male non c'era motivo che anche lei lo evitasse, non volevo questo.
'Non lo faccio solo per solidarietà! Ti ha ferito questo mi basta per...' ma non finii la frase e il suo sguardo stupefatto si perdeva alle mie spalle.
'Dobbiamo parlare' Lucas ci aveva raggiunte.

Il suo sguardo su di meWhere stories live. Discover now