6.La festa

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'Mamma! Mamma!' Oramai erano cinque minuti che urlavo per casa come una matta.
Ogni volta che ho bisogno di qualcosa, quella cosa non c'è mai.
Stavo andando in panico. Stasera ci sarebbe stata la festa a casa di Matt. Ed io ero in giro per casa come una disperata che non riusciva a trovare i vestiti.
'Sono nell'armadio. Dove dovrebbero stare' disse mia madre da un altra stanza.
Ma certo, l'armadio. Come avevo fatto a non pensarci prima? Ovviamente sono ironica perché l'armadio l'avevo già controllato tutto.
Non avevo più testa. Corsi in camera a controllare e spalancai le ante dell'armadio, di nuovo. Tirai fuori i vestiti che tanto cercavo, che se ne stavano lì, al loro posto abituale, a farsi beffe di me. Aveva senso? No, ma mia madre aveva questo potere, secondo me, di far apparire le cose quando è dove vuole, era una strega, non avevo altre spiegazioni plausibili.
Avevo optato per qualcosa di semplice. In fondo era solo una festa tra amici, non dovevo essere elegante. Scelsi un paio di jeans a vita alta, una camicetta bianca con sopra un maglioncino rosso scuro. Erano quasi le dieci e rischiavo di fare tardi. Clara e le altre non me lo avrebbero concesso. Mi sistemai i capelli e riuscì a mala pena a truccarmi.
Qualcuno suonò alla porta. Probabilmente erano già arrivate. Scesi di corsa le scale. Mia madre stava andando ad aprire ma io la superai in velocità e aprii per prima. Mi girai poi verso mia madre con aria di vittoria. Mia madre mi guardò con un sorriso.
'Sei una stupida' disse.
'Eccoci!' Disse Clara. Era davvero bellissima. Aveva un vestito azzurro stretto in vita. Ho sempre pensato che fosse una delle ragazze più belle che io conosca.
'Sono eccitatissima!' Disse Jane. Era euforica. Quasi saltellava dall'emozione. Aveva un vestito molto corto rosso fuoco aderente e aveva le spalle di fuori.
'Dai o facciamo tardi' disse Eleonor. Lei era vestita con un vestito color panna, aveva un giacchettino che le copriva le spalle.
'Sei pronta? Andiamo!' Disse Jane. Chiusi la porta alle mie spalle dopo aver urlato un saluto a mia madre. Ci facemmo tutta la strada a piedi, perché nessuno aveva la macchina.
Durante il tragitto Jane non faceva che parlare e parlare. Non vedeva proprio l'ora.
Poi all'improvviso si arrestò guardandomi con una faccia sorpresa.
'Un attimo.. ma tu sei venuta vestita così?!' Disse lei a bocca aperta.
'Ma come? Te ne sei accorta solo ora?' Dissi. In effetti ero l'unica con i jeans.
'Ma la conosciamo, anzi è più conciata del normale dai!' Disse Clara e tutte e tre scoppiarono a ridere.
'Quindi normalmente sono una specie di barbona per voi? Comunque siete voi troppo eleganti, stiamo andando da Matt!' dissi. E poi mi unii alle loro risate.

Una volta arrivate, ci aveva aperto lo stesso Matt sfoderando uno dei suoi migliori sorrisi.
'Ragazze! O mio dio! Ma siete tutte stupende!' Disse. È così dolce lui.
'Entrate, prego' disse facendo gesto con il braccio.
La casa di Matt era davvero enorme. Ci trovavamo nel suo soggiorno.
Mi guardai in giro e la prima che vidi fu Sarah.
Perfetto..
'Guarda chi c'è? A quanto pare non puoi permetterti neanche un vestito!' Disse ridendo e facendo ridere le sue amiche.
'E tu lo hai preso in affitto il tuo? O dopo devi andare ad una mostra circense?' Dissi io irritata. Non poteva sputare il suo veleno anche ad una festa. Lei stava per controbattere quando persi la concentrazione per guardare alle sue spalle.
Lucas era davvero mozzafiato.
Aveva i capelli pettinati indietro, molto elegante.
Sarah vedendomi fissare alle sue spalle si girò di scatto per poi rigirarsi verso di me inviperita. Mi prese per un braccio facendomi male.
'Non ti lascerò avvicinarti a lui' Il suo tono era minaccioso 'L'altro giorno ti ha aiutata per pena'.
Mi liberai dalla presa.
Si avvicinarono Jane e le altre e Sarah decise di non perdere tempo e di andare da Lucas. Quanto mi faceva innervosire quella ragazza.
'Lucas! Come va? O mio dio ma sta sera sembri addirittura più bello del solito, ma è possibile?' Disse Sarah quasi urlando, in modo tale che anche i vicini potessero sentire.
'No, sono sempre lo stesso, ma grazie del complimento' disse lui.

Il resto della serata passava fra musica e risate.
Io ero seduta al tavolo con Clara, Jane e Eleonor a bere birra.
'Sono riuscita a stare poco con Lucas. Tutta colpa di quella stronza!' Disse Jane 'quella gli sta addosso peggio di una sanguisuga!'.
'Non rovinarti la serata per questo' disse Clara.
'Sì, Clara ha perfettamente ragione' disse Eleonor.
Io rimasi estranea a quel discorso. E se a Jane piacesse seriamente Lucas?
Ero assorta nei miei pensieri quando sentii dei passi avvicinarsi. Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti Stephan.
'Mi concedi questo ballo' disse porgendomi una mano con fare elegante.
'Modalità principe delle fiabe?' dissi e risi.
'Quello era l'intento, sì' rise anche lui.
Io non avevo voglia di ballare. Ma decisi di accettare comunque.
Mentre ballavano parlavano e ridevamo molto, e in tutto ciò io mi sentivo osservata.
E poi mi accorsi che era Lucas a guardarci.
Era lì, vicino al tavolo con il cibo, con in mano un bicchiere che mi guardava nonostante lui fosse dall'altro lato della stanza. Il suo sguardo era fisso su di me. Poi fece un mezzo sorrisetto.
Rimasi incredula. Lui mi stava sorridendo.
Nonostante fosse circondato da due ragazze in quel momento. Lui non le degnava di uno sguardo.

La canzone finì e così anche il nostro ballo. Piantai Stephan sulla pista da ballo. Avevo bisogno di pensare.
Non potevo capacitarmi di ciò che era successo. Non me lo sono sognata il sorrisetto o sì?
Ma questo era sbagliato in ogni caso.
Matt si avvicinò alla sua console e prese un microfono.
'Vi state divertendo?' Urlò, e un coro rispose sí 'Bene! Ora ragazzi scegliete una dama per ballare un lento. Torniamo indietro nel tempo! Forza, non siate timidi!' Disse lui per poi mollare lì il microfono e dirigersi verso Jane per non farsela scappare. Ma Jane si era già avvicinata a Lucas per chiedergli di ballare.
Vidi nei suoi occhi un velo di tristezza.
A Lucas si avvicinò contemporanea anche Sarah. Le due si lanciavano arie di sfida. E finirono poi per iniziare a litigare.
La discussione andava avanti da un po.
'Che hai detto?!' Disse Jane.
'Io dico ciò che mi pare e piace e non me ne frega niente di ciò che pensi tu' Disse Sarah.
Intanto Matt si era avvicinato a Lucas.
'Amico scegli o litigano fino a domani' disse Matt 'e se posso chiederti un favore lascia Jane libera di ballare con me' disse abbassando lo sguardo.
'Certo, non preoccuparti. È tutta tua amico' disse lui. Io guardavo la scena imbambolata.
Lui alzò lo sguardo per poi incrociarlo con il mio.
Ed io ricambiavo, senza imbarazzo questa volta. C'era qualcosa di diverso nell'aria, qualcosa che mi faceva essere più spavalda, forse era la festa stessa, la musica o più probabilmente la birra.
Lui poi fece un qualcosa che non mi sarei mai aspettata.
Molló lì tutte le ragazze e si avvicinò verso di me per poi ritrovarmelo di fronte.
Ci guardammo negli occhi.
Lui prese la mia mano.
'Posso?' Disse.
'Certo' gli risposi. Qualunque cosa fosse quella che provavo, era sicuramente una bellissima emozione.
Iniziammo a ballare lentamente come il ritmo della musica, come cenerentola al suo ballo. Il suo sguardo continuava ad essere su di me, senza sosta.
Tutti i presenti rimasero immobili e paralizzati a guardare la scena, increduli. Sarah e Jane più di tutti. Nessuno credeva ai propri occhi.
Matt invitò ancora le altre persone a ballare e dopo qualche minuto ripresero a ballare tutti.

'Ti dispiace di questo ballo' disse Lucas.
'Se mi dispiacesse perché mai avrei accettato?' dissi.
'Giusto' rispose.
'Sai stasera sei davvero bellissima' disse.
'Quindi solitamente sono brutta?'.
'No no non è quello chen intendevo dire'.
Mi misi a ridere.
'Sì tranquillo, grazie del complimento, ma non è così' dissi.
'Sei la più bella di tutte, per me'.
Non me lo aspettavo, rimasi un momento in silenzio a fissarlo incredula.
'Bugiardo' dissi io sorridendo.
'Sei testarda' disse lui.
'Sono realista, credo'.
'Sei diversa' disse lui. Questa volta aveva abbassato lo sguardo.
Io lo guardai con stupore.
'Sei diverso anche tu' dissi.
Lui si fermò all'improvviso.
La musica continuava ad andare e le persone attorno a noi continuavano a ballare.
Noi eravamo fermi, uno di fronte all'altro, a guardarci negli occhi.
Lui portò una sua mano sulla mia guancia, sfiorandola. Io rimasi immobile a guardarlo.
'Non so perché l'ho fatto' disse allontanando la mano 'Non so perché continuo a fare tutto quello che faccio' disse lui.
'Perché tu cosa provi?' Dissi io.
'Non riesco a smettere di guardarti' disse avvicinandosi sempre più a me 'E di pensarti'.
'Sei tu che stai facendo qualcosa a me' dissi.
Lui si avvicinò e poi posò le sue labbra sulle mie. Era un contatto delicato. Sentivo il cuore come scaldarsi. Lui aveva di nuovo la sua mano sulla mia guancia. Mi infondeva sicurezza e protezione.
Poi entrambi indietreggiammo.
Io mi girai e portai una mano sulla faccia. Lui abbassò lo sguardo imbarazzato.
'Ehm.. io non-'.
'Non dire niente. Non ce n'è bisogno' disse lui. Poi sorrise.

Il suo sguardo su di meWhere stories live. Discover now