3.Incontro

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Quella mattina ero più soddisfatta del solito. Probabilmente perché mentre ero per i fatti miei a bermi un caffè, Sarah si era avvicinata per ricordare di essere stata scelta come la più bella della scuola su non so quale gruppo e di quanto fosse brava, bella e poi non ricordo cos'altro. E mentre se ne stava per andare, mi ha dato una spallata, che mi ha fatto cadere il caffè dritto sulla sua maglietta. Tutti i presenti hanno iniziato a ridere. E lei mi ha giurato di vendicarsi. Come fosse colpa mia.

Erano ormai passate diverse settimane dall'arrivo del ragazzo nuovo anche se continuava ad essere argomento di conversazione per i corridoi, nonostante il chiacchiericcio fosse diminuito rispetto ai primi tempi.
Sì stava ambientando parecchio bene a dirla tutta. I ragazzi della classe lo avevano accolto molto bene, tranne qualcuno forse un po spaventato dalla risposta popolare positiva che pareva stesse già ottenendo con le ragazze. Si era dimostrato piacevole anche se non dei più estroversi.
Riuscì a rimettersi in pari con il nostro programma e Matt in questo lo aveva aiutato parecchio. Sì, perché Matt fin da subito lo prese in simpatia. È un ragazzo molto solare e simpatico, sorridente ed altruista, un caro amico per me.
Sarah non aveva mollato la presa e ormai pranzava a mensa con lui praticamente tutti i giorni. Non sono sicura che lui fosse contento ma sicuramente non aveva molta scelta.
Suonò la campanella. Era intervallo. Tutti i corridoi si riempiono. Andai verso il mio armadietto. Mentre giravo l'angolo caddi a terra. Sarah si era appostata per farmela pagare. Cadendo feci cadere il quaderno che tenevo stretto. E i fogli iniziarono a scivolare via. Sarah ne raccolse qualcuno. Erano miei disegni. Mi piace e spesso lo faccio durante le lezioni o appena ho un momento libero. Disegno volti, autoritratti, corpi e anche stili più simili ai fumetti.
'Oh la bambina si diverte a disegnare i cartoni' disse prendendosi gioco di me. Mi alzai di scatto e gliene strappai uno dalle mani.
"Ridammeli' Dissi irritata. Lei poi ne raccolse un altro da terra. Uno molto importante per me.
'E questo chi è? Forse tuo fratello? Poveretto, ma d'altronde è quello che si merita' disse lei agitando il foglio. Mostrandolo a tutti e ridendo. Io rimasi immobile per un attimo, con la testa bassa. Strinsi i pugni. Avrei voluto picchiarla. Lo stavo per fare. Iniziavo a sentire caldo. Quando ad un certo punto si sentì una voce dal fondo.
'Lasciala stare.' Disse. Era Lucas. Tutti rimasero zitti dalla sorpresa. La stessa Sarah rimase sorpresa. Strappai il foglio dalle mani di Sarah. Il corridoio iniziava a svuotarsi all'arrivo della prof di lettere. Sarah andò via senza proferire parola. Io mi abbassai a raccogliere il resto dei miei disegni. Lucas si avvicinò, si chinò anche lui e mi aiutò con i fogli. Ci alzammo nello stesso momento. Lui mi porse i fogli.
'Grazie.' Riuscì a dire e lui mi guardò.
'Niente' Rispose.
'Ma so difendermi da sola.' Dissi.
'In realtà sembravi in difficoltà' disse lui. Abbassai lo sguardo per poi rialzarlo un po infastidita.
'Non ho bisogno di nessuno' dissi.
'Se lo dici tu' disse 'io volevo solo aiutarti.'
'Nessuno te lo ha chiesto.' Dissi. Ma poi mi pentii di averlo detto. Forse ero troppo dura con lui.
'Ehm... Scusami. Ti ringrazio per l'aiuto non richiesto' Dissi. E poi mi girai per andarmene.
'Aspetta' disse. Mi bloccò per un braccio. Mi girai.
'Come ti chiami?' Chiese.
'Ann' risposi.
'Allora piacere ragazza che non vuole essere aiutata' disse. Intanto la campanella suonò. Solo allora mi accorsi che la sua mano teneva la mia. Lui lasciò la mia mano e abbassò poi lo sguardo ed entrambi ci dirigemmo in classe.

La prof di storia stava spiegando e in pochi la stavano ascoltando. Io rigiravo tra le dita la matita, ripensando a quello che era successo poco prima. Lucas mi aveva difeso davanti a tutti senza neanche conoscermi.
'Che tipo strano' pensai. Poteva benissimo evitarsi questa situazione. Mi girai verso di lui. La sua espressione sembrava sempre così pensierosa. Lui si giró poi verso di me ed io abbassai lo sguardo in fretta.
Cavolo finisce che io mi incanto nel guardarlo e inizio a pensare e lui si gira e mi scopre. Dovevo smetterla di guardarlo. Probabilmente gli dava fastidio. Almeno a me darebbe fastidio una persona che mi fissa continuamente.
Lui si girò nuovamente verso la prof, con la sua solita espressione che non era cambiata.

Eravamo sedute al nostro tavolo a mensa. Ormai tutta la scuola era a conoscenza della discussione di stamattina con Sarah, e dell'aiuto da parte di Lucas. La cosa mi infastidiva. Sicuramente ognuno aveva la propria personale versione dell'accaduto. Sarah era seduta al suo tavolo alla mia sinistra e non faceva che fissarmi con odio. Per lei era un affronto.
'Ma come si permette quella di farti cadere! E di prenderti in giro!' Disse Jane furiosa.
'Qualcuno dovrebbe insegnarli a stare al suo posto!' Disse Clara 'tu stai bene?' Disse riferendosi a me.
'Sì, ma smettetela di preoccuparvi. Non è successo nulla di che' risposi io. Preferivo non dare troppa importanza a persone del genere.
'Beh! È solo un invidiosa! Perché Lucas ti ha difeso e se la è presa con lei' disse Jane con un sorriso soddisfatto.
'Già! Ma come mai ti ha difeso?' Chiese Clara.
'In effetti è quello che si chiedono tutti' disse Eleonor.
'Non saprei' risposi 'magari è fatto così'.
'Io ho sentito che non sei la prima. L'altro giorno ha difeso un ragazzo più piccolo, credo facesse il primo. Quelli più grandi lo sfottevano e lui è intervenuto' disse Jane.
'Ah.. una specie di paladino della giustizia!' Disse Clara sorridendo.
'Il nostro eroe!' Disse Jane mettendosi a ridere.
Io fissavo il cibo nel vassoio. Non aveva difeso solo me. Per un attimo speravo di essere stata la sola. Che cosa sciocca! Questo non doveva più accadere comunque, so difendermi da sola. E poi non voglio che qualcuno venga preso di mira solo per avermi difesa, e la cosa mi imbarazza anche un po. Alzai lo sguardo e stavolta era Lucas a guardare me.

Il suo sguardo su di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora