Vendetta pericolosa.

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Erano passati due giorni. Gli sguardi delle mie compagne si era fatto meno intenso ma comunque presente.
Io avevo smesso di preoccuparmene.
Che rosichino quanto vogliono. Io penso a me.
Con Lucas era tutto un sogno. Lui è tutto ciò che cerco.

Quel giorno a scuola c'era un'aria pesante, a parer mio.
Era una giornata molto nuvolosa. Il cielo era grigio scuro e prometteva pioggia. Ed io avevo addosso una certa ansia.
Non so spiegarne il motivo. Ma è così. Non mi piacevano gli sguardi di Sarah.
Durante la lezione non riuscì a stare concentrata. Non riuscivo neanche a disegnare.
Giocherellavo con la matita. Dall'agitazione mi cadde.
Mi piegai per prenderla e notai una cosa.
All'interno del mio zaino, una tasca era aperta. Una tasca che di solito è chiusa. Presa dal panico ci misi la mano dentro a cercare e notai che era vuota. Merda! Non poteva essere. Mancava il mio quaderno. Quello con le foto.
Andai nel panico più totale. Come potevo averlo perso?!
Mi guardai intorno, ma l'unica cosa che vedevo erano i miei compagni un po annoiati intenti ad ascoltare la lezione.
Incrocia lo sguardo di Jane. Mi stava guardando. Aveva visto tutta la scena. Il suo sguardo però era diverso. Era triste. Sembrava dispiaciuta di qualcosa. Poi abbassò lo sguardo per poi rivolgerlo alla prof.
Io non diedi importanza alla cosa. L'unica cosa che volevo era il mio quaderno.

Suonò la campanella. Era intervallo. Io andai di corsa al mio armadietto, senza neanche aspettare Lucas.
Correvo veloce e senza fermarmi. Le persone mi guardavano e mi indicavano. Alcune ridevano ed altre erano stupite.
Io non ci capivo più nulla.
Arrivata al mio armadietto mi bloccai. Solo in quel momento notai dei fogli attaccati ai muri e agli altri armadietti.
Quei fogli. I miei. Erano le pagine del mio quaderno. Erano pagine private. Sentivo che mi mancava l'aria. Ero circondata dalle pagine del mio quaderno. Ora tutti stavano leggendo. E la foto. Era lì. Foto copiata e attaccata ovunque. La mia foto. Quella di mio fratello.
No, non è reale. Ditemi che non è vero..
Davanti a me si presentò Sarah con le sue amichette e Jane. Aveva ancora quello sguardo dispiaciuto e guardava verso il basso.
Ora era tutto chiaro. Lei sa tutto. Tutto. Era stata lei. Lei sa di mio fratello, dell'incidente, della morte, dei miei fantasmi, delle mie paure e delle mie ansie.
Facevo seriamente fatica a respirare. Non riuscivo a smettere di tremare. Avrei voluto piangere. Sentivo le lacrime che stavano per uscire, non sarei riuscita a trattenerle.
'Guarda un po. Questo è tuo fratello no? Quello morto in un incidente con la moto se non sbaglio' disse Sarah.
Le gambe tremavano tanto, finché io non cedetti e mi buttai a terra, in ginocchio, a testa bassa, a piangere.
'Povero però.. che brutta morte! Nel tuo quaderno hai scritto di come tu avresti potuto salvarlo, no? Hai scritto qualcosa sul fatto che era ubriaco e che tu non hai insistito più di tanto, per impedirgli di usare la moto' disse Sarah.
Io nel sentire quella frase strinsi i pugni. Non riuscivo a non piangere. Il mio respiro si era fatto irregolare. A quelle parole rividi la scena di quella sera nella mia testa.
Mio fratello ubriaco che voleva uscire con la moto, io da sola a casa che cercavo di dirgli di rimanere ma lui che uscì comunque, quel rumore terribile, quelle urla, le sirene dell'ambulanza, lui steso a terra in una pozza di sangue..
'Come ci si sente esattamente nel sapere di essere l'unica colpevole di tutto?' Disse Sarah con un sorriso. Jane gli diede un colpo sulla spalla.
'Basta, smettila, non esagerare' disse Jane.
'Tu sta zitta! Sei stata tu a darmi questo quaderno!' Disse Sarah. Jane rimase in silenzio, pentita forse.
Io ero circondata da quasi l'intera scuola. Gli sguardi erano su di me, che ero a terra, distrutta.
Alzai la testa con il volto pieno di lacrime.
'Come hai potuto?!!' Urlai in lacrime.
In quel momento dalla folla intorno a noi comparve Lucas, che venne di corsa da me.
'Ann! Vieni qui' disse cercando di prendermi in un abbraccio che io evitai 'cosa le avete fatto?!!' Disse urlando contro Sarah e le altre.
'La tua ragazza è una assassina!' Disse Sarah.
Lucas era infuriato.
'Non dire stronzate!! E non ti permettere!!' Urlò lui.
In quel momento accorse anche Clara, venendomi incontro.
'Ann, Ann, tranquilla! Tranquilla' disse lei cercando di badare a me.
Poi si girò delusa verso Jane.
'Come hai potuto farle questo? Tu sai cosa ha passato! Tu sai! Sei solo un mostro!' Disse Clara a Jane.
Jane rimase in silenzio a testa bassa.
Presi e mi alzai liberandomi di Clara e di Lucas. Per poi scappare il più lontano possibile facendomi spazio a spintoni tra la folla.
'Ann aspetta!' Mi urló Lucas ma io non gli diedi retta, e corsi, corsi più forte che potevo.
Con l'anima in frantumi. Di nuovo. E per sempre.

Il suo sguardo su di meWhere stories live. Discover now