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Pino mi sta massacrando. Mi ha messo al tappeto per ben due volte, con un cross e un circolare. Questo è quello che succede quando sei talmente euforica da non riuscire a concentrarti.

Infatti, poco dopo, il grillo si ferma e appoggia la sua fronte alla mia.

<<Concentrati, guerriera!>>

Chiudo gli occhi e respiro con calma per qualche secondo, cercando di concentrarmi. Estraneo tutto e mi focalizzo solo sul mio avversario. Mi metto di nuovo in guardia e schivo due ganci. Come sempre tiene la guardia molto alta, così ne approfitto; con un montante lo costringo a piegarsi in avanti e rispondo con una ginocchiata subito dopo. Infine lo spingo al tappeto con un frontale. Pino mi guarda da dietro il casco e mi sorride, trionfante.

<<Finalmente!>> esulta. Sorrido anch'io. Vinco anche il round successivo ma perdo l'ultimo, per un totale di tre a due per lui.

Vado nello spogliatoio e mi infilo sotto il getto dell'acqua calda. I muscoli contratti si sciolgono e io chiudo gli occhi per godermi quella beata sensazione di positivo affaticamento muscolare.

Sento in lontananza la vibrazione del mio telefono. Mi avvolgo nell'accappatoio e corro all'armadietto per rispondere. Noto con stupore che è mia cugina, Olivia. Non la sentivo da un po' e questa chiamata improvvisa mi preoccupa. L'anno scorso si è sposata con un ricco imprenditore e, da allora, vive a Roma con lui. Per questo motivo ora ci vediamo molto meno, ma sono sempre felice di sentirla e mi affretto a rispondere.

<<Pronto?>>

<<Ciao Mia! Come stai?>>

<<Ciao Olly, io sto bene. È successo qualcosa?>>

<<No, no, tranquilla! Fra mi ha appena detto che questo weekend avrà una trasferta di lavoro a Miami. Volevo chiederti se potevo prenotarti un biglietto del treno, è tanto che non ci vediamo!>>

In effetti ha ragione; siamo a Marzo e non la vedo dal suo compleanno, a inizio Gennaio. Ci rifletto un attimo; non ho niente di interessante da fare questo weekend, mi piace viaggiare in treno e adoro sia Roma che mia cugina, quindi... perché no?

<<Sì, volentieri. Posso partire venerdì sera dopo le sei e ritorno domenica sera. Lunedì mattina non andrò al lavoro prima delle dieci per via di un appuntamento, quindi posso anche tornare tardi.>>

<<Sì! Fantastico! Tra l'altro Fra ci ha riservato due posti in tribuna d'onore per vedere Roma - Juventus!>>

<<Oh, wow! È una vita che non vado allo stadio!>>

<<Sì! Corro a prenotare il biglietto, allora. A venerdì!>>

<<Sì, grazie Olly!>>

Roma. Olivia. Stadio. Adesso sì che sono ansiosa di terminare questa settimana.

Controllo l'ora sul mio orologio Paul McNeal, regalo di Clarissa a Natale, e noto che sono quasi le otto e mezza. Merda. Farò tardi, se non mi muovo.

Mi vesto e raggiungo la zona phon per asciugarmi i capelli. Tardi o no, non mi serve un raffreddore. Quindici minuti più tardi sto parcheggiando la C-HR nel box. Clarissa mi sta già aspettando quando esco dal cancello; corro verso di lei e spalanco la portiera. Lo faccio sempre per farla spaventare, e lei ci casca tutte le volte.

<<Sei sempre la solita. Mama's allora?>>

<<Sissignora.>>

Quando arriviamo al locale ci accorgiamo che è piuttosto pieno. Clarissa, ovviamente, indossa le Nike che le ho regalato per il compleanno. Non mi ricordo nemmeno l'ultima volta che l'ho vista con un paio di decollété. Neanche alla sua laurea, per essere precisi.

Quando entriamo, il barman alza la testa di scatto e ci saluta calorosamente. Lo raggiungo e faccio il giro del bancone per scambiarci i due soliti baci sulle guance. Conosco Jacopo fin dalle superiori e, dopo il diploma, ha aperto il pub con il suo migliore amico; io e Cla siamo clienti abituali da allora.

<<Fatemi indovinare... Cosmo e Vodka Lemon?>> azzarda lui, ironico.

<<Esatto!>> esclamiamo applaudendo. Lui ci strizza l'occhio e si mette all'opera.

Poco dopo compare davanti a me il classico bicchiere triangolare tipico del Cosmo. Non so se ho mai provato qualcosa di diverso. Da quando ho visto Sex and the City la prima volta, ho iniziato a leggere Cosmopolitan e a bere questo cocktail. Sarà il nome, che mi dà senso di grandezza e appartenenza, ma ne sono completamente innamorata. Purtroppo è difficile trovare un barman capace di prepararlo come si deve. Spesso c'è troppa vodka o troppo succo di lime e rimane talmente acido che sono costretta a mandarlo indietro. Ma non qui; Jacopo fa un Cosmo eccezionale.

Io e Clarissa facciamo tintinnare i bicchieri e beviamo un sorso del nostro cocktail.

Mmh, delizioso.

La mia migliore amica ha una nuova luce negli occhi, stasera. E sono così felice per lei, dopo tutti i sacrifici, che non vedo l'ora di partire per New York e assisterla in questa avventura favolosa.

Lei mi guarda e mi chiede se anche io ho delle novità, così mi illumino e le racconto estasiata del nuovo evento alla Services e della partenza per Roma prevista per il weekend.

Mi mancavano queste serate: io, lei e il nostro pub preferito. Quando controllo l'ora sul telefono mi accorgo che è mezzanotte passata e decidiamo di salutare Jacopo e, stringendomi nel cappotto per il freddo, raggiungiamo la macchina.

Una volta arrivata a casa vado diretta in bagno, per struccarmi con cura e infilarmi il pigiama. Sono talmente esausta che vado a letto senza neanche accendere la tivù. Ripenso a questa giornata e a tutte le novità che mi ha portato; com'è possibile, in meno di ventiquattr'ore? Sorrido e il filo dei pensieri comincia a disperdersi all'infinito, come mi capita tutte le sere, prima che la nebbia del sonno venga a reclamarmi. E non ci mette molto, oggi.

A Corner LoveWhere stories live. Discover now