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Fare l'amore con Alec è una di quelle esperienze da fare una volta nella vita. Mi ritrovo a dispiacermi per quelle donne che non ne avranno mai l'occasione. Purtroppo per loro, è mio come non lo è mai stato nessun altro e non ho la minima intenzione di condividerlo. Rimaniamo sdraiati per un tempo infinito; mi godo le sue carezze mentre seguo i contorni del leone con gli occhi verdi.

All'improvviso sento un rumore ma, essendo da soli, mi convinco di averlo sognato. Alec, invece, si alza dal divano con un gesto fulmineo e si infila i boxer. Afferra velocemente il plaid dal bracciolo e me lo getta addosso, gli occhi sbarrati che sembrano fuoriuscirgli dalle orbite.

<<Ehi, bro!>> è la voce di Jonathan, all'ingresso.

<<Johnny, giuro che ti uccido!>> sbraita Alec mentre cerca disperatamente i jeans in mezzo al groviglio di vestiti.

<<Che c'è? Non pensavo fossi in casa!>> si giustifica lui. Con un sorriso da un orecchio all'altro, mi alzo a sedere tenendo il plaid stretto a coprirmi il seno.

<<Ciao John>> lo saluto ironica. Per tutta risposta, lui sbianca e si copre gli occhi.

<<Oh, cazzo! Merda, scusa fratello>>, non l'ho mai visto tanto imbarazzato. Tenendo gli occhi chiusi, gira a destra verso il corridoio e si barrica nella camera degli ospiti.

Rido di gusto e mi alzo, lasciando cadere il plaid ai miei piedi. Mi rivesto veloce e lego i capelli in uno chignon alto. Quando mi accorgo che Alec è rimasto immobile e zitto, mi volto verso di lui.

<<Cosa c'è che non va?>>

<<Sto cercando di rimanere calmo e convincermi che andare di là e ammazzarlo non sia una buona idea>> sibila a denti stretti.

Scoppio a ridere e gli do uno spintone scherzoso. Per tutta risposta, lui mi fulmina.

<<Non c'è un niente da ridere, Mia. Eri nuda e avrebbe potuto vederti! Perché cazzo non usa il citofono quello stronzo?>> urla per farsi sentire da Jonathan.

Alzo gli occhi al cielo e gli circondo il collo con le braccia.

<<Quando hai finito con il tuo volgare sproloquio, calmati e richiama il mio ragazzo, quello dolce, gentile e premuroso; sono affamata e vorrei tanto mangiare con lui>>, lo prendo in giro. Si calma all'istante e appoggia le mani sui miei fianchi.

<<Dolce, gentile e premuroso?>> alza un sopracciglio per enfatizzare la sua incredulità.

<<Proprio lui>> annuisco con un sorriso.

Chiude gli occhi, poi li riapre e mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Si china lentamente e mi bacia nel modo più tenero possibile.

<<Oh! Eccoti qui!>> esclamo quando ci separiamo. Intreccio le dita alle sue e lo trascino in cucina, poi apro il frigo ed estraggo gli ingredienti per preparare la pasta al forno.

<<Va' a chiamare tuo fratello, è quasi pronto>> gli dico dopo un po' e, per tutta risposta, mi fulmina con uno sguardo.

<<Alec...>> lo riprendo. Controvoglia, si trascina fino alla camera degli ospiti e, poco dopo, li vedo rientrare entrambi in cucina.

<<Ehi, John!>> lo saluto, e lui si limita ad un cenno del capo.

<<Toglietevi quei musi lunghi, o giuro che mi mangio tutta la teglia da sola>> li ammonisco brandendo un cucchiaio di legno. Devo sembrargli buffa perché, dopo un attimo di esitazione, si mettono a sghignazzare.

A Corner LoveWhere stories live. Discover now