Ed eccomi qui
come ogni estate
io e Caterina
in aeroporto
Penso non sia passata nemmeno un'estate senza un mio viaggio con Caterina, fin da piccole infatti abbiamo viaggiato assieme con i nostri genitori.
Ci conosciamo da diciotto anni e si può dire che fin dalla culla siamo state inseparabili.
L'una ha sempre rappresentato la sorella mancante dell'altra anche se in realtà non eravamo legate da alcun legame sanguigno.
Sappiamo tutto l'una dell'altra e credo che davvero nulla al mondo potrebbe separarci.
Nella realtà potremmo sembrare l'una il contrario dell'altra: io castana con gli occhi marroni e lei bionda con gli occhi azzurri, lei solare e spensierata mentre io quella con i piedi per terra.
Insomma lei è lo yin mentre io sono lo yang, ci completiamo a vicenda senza neanche rendercene conto.
Negli anni mi è sempre stata vicina anche in momenti in cui a causa del mio carattere ero riuscita ad allontanare i miei stessi familiari ed è sempre riuscita a rimettermi in sesto e farmi spuntare un sorriso sul volto.
Ma ritornando a noi
erano le dieci e trenta del primo luglio ed io e Caterina eravamo sedute in aereo cominciando a pensare a tutte le fantastiche cose che avremmo potuto fare nei successivi due mesi.
Da pochi giorni avevamo terminato gli esami di maturità e l'energia che avevamo in corpo era indescrivibile.
I nostri genitori mesi prima avevano accettato a mandarci due mesi a Los Angeles, richiesta che tentavano in tutti i modi di fargli accettare da anni.
Beh finalmente era arrivato il momento, finalmente eravamo sedute sull'aereo e finalmente potevamo dimenticare di praticamente tutti i nostri problemi.
"I signori passeggeri sono pregati di allacciare le cinture di sicurezza"
dopo il segnale acustico io e Cate ci guardammo immediatamente con un istintivo sorriso: l'estate era appena cominciata.
N/A
questo è il primo capitolo super breve, tra poco pubblico il secondo fatemi sapere poi che ne pensate
