Terrifying mirror

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*Che cosa meravigliosa! È buonissimo!* -Guarda che è solo un panino.-
*Non importa! Lo adoro. Stavo morendo di fame.* rispose Arthur mentre ingoiava letteralmente l’ultimo pezzo di Sandwich preparatagli da Merlin, seduto sulla sedia e il muso affondato nel piatto. -Hai avuto davvero una giornataccia.- constatò il moro serio, seduto dall’altra parte del tavolo. *Non ne hai idea.* -Di chi è il merito del graffio che hai sulla faccia?- Non era sicuro di volerglielo dire. Era troppo imbarazzante.

*Sono caduto.*
-Caduto?- sul momento gli sembrò la scusa migliore. *Sì. Dentro un cespuglio.*
-Ho capito.- disse Merlin, incrociando le braccia e appoggiando la schiena sul retro della sedia. -Quindi sei caduto e un cespuglio con gli artigli ti ha graffiato la faccia. Ha senso. In effetti se ci penso un sacco di animali vengono aggrediti tutti i giorni da una flora feroce e…-
*Oh maledizione! Sono stato aggredito, ok.*
-Da chi?- insistette Merlin *Ma che ti importa?*
-Se ti devo tenere in casa mia, devo sapere se stai bene. Non voglio rischiare di trovarti domani mattina morto stecchito perché hai ficcato la faccia dove non dovevi. O peggio ancora, se rischio di beccarmi qualche malattia strana, voglio saperlo.-
*Come sarebbe a dire “peggio ancora se tu?” Guarda che non sono un randagio pieno di pulci!*
-Beh lo sarai se non me lo dici. O se preferisci ti posso portare dal veterinario domani di prima mattina.-
*A quelle parole ad Arthur gli si drizzò tutta la pelliccia. *Non dici sul serio.*
-Io non scherzo mai.- rispose serio. *Fanculo.* sbuffò Arthur in trappola.

Conosceva Merlin abbastanza da sapere che non era una persona molto ilare e che difficilmente scherzava quando diceva qualcosa. *È stato un gatto.* Bofonchiò a bassa voce, senza guardarlo negli occhi. Non voleva vedere la sua faccia mentre se la rideva o godeva della sua sfortuna. Ma Arthur non sentì nessuna risata arrivare dal moro. -Lo immaginavo.- rispose invece Merlin, restando serio e composto. *D…Davvero?* chiese il lupo più sorpreso dalla reazione dell’altro che dalla risposta in se. -Sì.- continuò alzandosi dalla sedia e prendendo da un cassetto della cucina la valigetta del pronto soccorso, per poi poggiarla sul tavolo. -Si vede lontano un chilometro che è un graffio fatto da un animale. Volevo solo sapere chi fosse stato.- aprì la valigetta, prese delle garze e un antisettico. -Per ora te la disinfetto e basta ok? Non sembra grave ma, con gli animali randagi non si può mai sapere.- il biondo si sarebbe aspettato di tutto. Tranne quello. *Perché lo fai?* chiese confuso.

Dopo tutto quello che ti ho fatto io…

-Fare cosa?-
*Curarmi. Essere gentile. Non sei obbligato a farlo.*
-La mia non è gentilezza. Sono solo obbiettivo. Se ti aggravi per me diventa un problema e preferisco evitarlo. Inoltre, al momento non hai le dita prensili. Con quelle zampe non puoi tenere in mano nulla, figuriamoci curarti da solo.-

Fu lapidario. Non si aspettava una risposta così onesta e tremendamente veritiera. Merlin aveva ragione. Non poteva fare nulla nelle sue condizioni. Non senza un aiuto. Prenderne atto fu tremendo e umiliante. E ancora più inquietante fu il modo in cui lo disse. Una persona normale avrebbe espresso dei sentimenti nei suoi confronti, belli o brutti che fossero. Da Merlin invece, non trasparì nulla. Non c’era compassione o derisione nella sua voce. Solo la dura e cruda verità.

Per certi versi ne fu felice, non avrebbe sopportato di essere deriso dal suo peggior nemico. Ma dall’altra parte non poteva che constatare, ancora una volta, quanto quel ragazzo fosse diverso dagli altri. Non aveva mai parlato veramente con lui ma, già dal loro primo incontro gli era bastato guardarlo negli occhi per capirlo. Quegli occhi…così maledettamente simili ai suoi. Due specchi azzurri come il ghiaccio, terrificanti come la morte, pronti a riflettere la sua anima dannata. Se perfino Dorian Gray non era riuscito ad affrontare la sua anima dipinta…perché avrebbe dovuto farlo lui? Lui che al posto di un quadro coperto, aveva un ragazzo in carne e ossa.

Quando cala la notte e la magia divampa || MerthurDove le storie prendono vita. Scoprilo ora