Snowball

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Ciao miei cari fenicotteri petalosi! Mi avete talmente amorevolmente sfracassato le ovaie che...come si fa a dirvi di no??
Scherzi a parte menomale che ci siete voi a tenere alta la bandiera.
Mi scrivete sempre delle cose bellissime! Grazie di cuore.
Piccola premessa, tecnicamente questo capitolo era composto anche da un altro pezzo, ma vi giuro, stava diventando lungo come la muraglia cinese quindi ho deciso di dividerlo. Non mi odiate, lo so che vi sareste lette anche un malloppone di 10.000 parole.
Detto ciò colgo anche l'occasione per salutare i nuovi arrivati.
Vi auguro una buona lettura e spero che il nuovo capitolo vi piaccia!!
Come sempre vi aspetto nei commenti. Abbracci lupeschi🐺🖤

Il Lago di Avalon distava circa un'ora di bus da Camelot e Arthur non era mai stato così eccitato nel fare qualcosa.
Il tempo passato fra le mura di casa Emrys sembrava raddoppiato, triplicato in confronto alla realtà.
L'incanto di Morgana non sembrava più aver trasformato lui, ma il tempo e lo spazio intorno a loro, dando così origine ad una sorta di pellicola trasparente capace di separarli dal resto del mondo.

La sensazione era quella di essere catapultati dentro una palla di vetro con la neve.
Belle.
Perfette.
Un vero e proprio sogno cristallizzato.
E Arthur viveva quel sogno, nel quale di tanto in tanto la palla veniva sbattuta, smuovendo e facendo danzare la neve in piccoli mulinelli.
Leggere scosse che lo risvegliavano dal sogno, ricordandogli chi fosse veramente, cosa doveva fare e che al di fuori di quel vetro, il mondo c'era.
Lo attendeva.
Ma queste duravano poco. Il sogno lo rapiva di nuovo e lui si lasciava prendere senza troppe cerimonie.

Abbiamo tempo...

Questo si ripeteva nella mente, sperando così di ritardare il ritorno al mondo, ancora per un po'. Allora tutto ritornava fermo e immobile.
Ritornavano ad essere lui e Merlin, distaccati dal resto del mondo.
Fuori dal tempo e dallo spazio.
Pieni della loro routine, delle conversazioni costanti ma mai noiose e di quel appagamento senza nome che ormai stava diventando sempre più conscio, palpabile e visibile ad occhio nudo.

Palla di neve a parte, un unica cosa gli mancava: il contatto con altre persone che non fossero solo ed esclusivamente Merlin Emrys.
Gli piaceva passare del tempo con lui, ma dopo un mese o poco più di convivenza forzata, iniziava fisicamente a sentire il peso e la mancaza di interazioni con i suoi amici, la sua squadra.
Gli mancavano gli allenamenti sotto il sole cocente. Le feste con musica e alcol che iniziavano e non finivano mai finchè non sorgeva il sole del giorno dopo. Flirtare con le ragazze.
Gli mancava la sua vita sociale e per quanto vedesse l'impegno che Merlin ci metteva, a suo modo, per non fargli mancare nulla, nemmeno lui riusciva a sopperire a tutta quella mancanza così numerosa e festaiola.

Non gliene faceva una colpa, ovviamente. "Numeroso" e "festaiolo" non erano due termini che rientravano nel vocabolario del moro e chidergli di esserlo sarebbe stato un insulto.
Ma non lo avrebbe fatto in ogni caso.
Merlin andava bene così come'era, nella sua stramba e complessa unicità e stava bene dove dove stava, colmando parti di lui che invece il suo nutrito gruppo di amici non era mai stato in grado di fare. E che nemmeno lui sapeva di avere fino a quel momento.

Per questo motivo era così eccitato di andare al lago.
Una parte di lui sperava di trovare lì la sua vecchia compagnia a divertirsi.
Era perfettamente conscio del fatto che non avrebbe potuto in alcun modo interagire con loro; ma sperava almeno in quel modo, di colmare la loro mancanza.
Anche solo osservandoli da lontano, sentendo le loro voci familiari e ascoltando i loro discorsi.

*Ma quanto ci mette il pullman ad arrivare? Con la mia macchina saremmo già arrivati da un pezzo.* chiese Arthur sfinito dal caldo dell'asfalto e dal sole che picchiava sulle loro teste, mentre aspettavano alla fermata degli autobus. *Hai mai preso un pullman?*
-Che domande. Vengo da una famiglia ricca. Ovvio che non nè ho mai preso uno.*
-Allora devi sapere che gli autisti non sono mai in orario.-
*Che strazio! E che fai di solito allora?*
-Nulla. Mi ascolto la musica e aspetto.-

Quando cala la notte e la magia divampa || MerthurWhere stories live. Discover now