Capitolo 3

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Remus e Sirius, terminata la colazione, iniziarono le loro pulizie giornaliere. La casa dei Black era impregnata di Magia oscura, in ogni angolo si nascondeva qualche oggetto o creatura misteriosa; a partire dal quadro di Walburga, la cui immagine non dava pace a nessun visitatore con le sue urla, che di sicuro era appeso con un incantesimo permanente. L'abitazione era diventata una specie di roccaforte per tenere lontano chiunque tentasse di entrare. Così i due amici, una stanza alla volta, cercavano di liberarla da tutto ciò per renderla più vivibile.  

Molly diede loro una mano mentre i ragazzi impiegavano il loro tempo tra giochi, studio e letture. Come Tonks, Bill e Arthur erano andati al lavoro e non sarebbero rientrati prima di metà pomeriggio.

La mattinata trascorse piuttosto velocemente e dopo pranzo Remus si rintanò in biblioteca, la sua stanza preferita, per iniziare a leggere "Orgoglio e Pregiudizio". Come sempre, però, qualcuno non era intenzionato a lasciarlo in pace e venne interrotto giusto pochi minuti dopo:

«Lunastorta non vorrai passare tutto il tuo pomeriggio chiuso qui dentro, vero? Che ne diresti di una partita a scacchi come ai vecchi tempi?»

Lupin non poté fare a meno di ridere al ricordo e gli domandò:

«Sai che ti straccerò come in passato, vero Sirius?»

«Come fai a essere così sicuro di riuscirci ancora? Ad Azkaban ho avuto tanto tempo per riflettere, potrei aver affinato la mia tecnica!»

«Davvero? Non sapevo che i dissennatori avessero l'abitudine di intrattenervi con giochi di società.»

«Ah ah ah, molto spiritoso. Andiamo, mi sto annoiando, potremmo divertirci un po' insieme», si lagnò Black.

Lupin si rassegnò e acconsentì:

«Forza allora, mostrami quanto sei migliorato Felpato!»

«Ora ti faccio vedere io, signor saputello!»

Dopo un paio d'ore Sirius era già spacciato, ma non voleva ammetterlo e si intestardiva nel voler continuare, fino a che la partita non fu interrotta da Malocchio:

«È già rientrata Tonks?»

«No, avrà dovuto trattenersi di più. È successo qualcosa? Sembri parecchio arrabbiato, più del solito intendo.»

«So che sei cugino e che non avrebbe problemi se lo facessi, ma preferisco parlarne prima con lei», Alastor si buttò a sedere su di una poltrona esasperato e proseguì: «Quella ragazza mi farà diventare matto se non si dà una calmata.»

Remus non poté trattenersi e gli disse:

«Beh mi dispiace non poterti rincuorare, ma è una Black, è difficile che se la dia.»

«Ecco dove vi eravate nascosti!» Ninfadora entrò giusto in quel momento e fu sorpresa nel trovare anche il suo mentore:

«Che cosa ci fai qui? Non abbiamo una riunione, o sbaglio?»

«Non si tratta di nessun incontro, sono venuto per te», le rispose burbero.

Lei con il suo solito fare sbarazzino gli domandò:

«Per me? Accidenti, a cosa devo l'onore?»

«Non fare la finta tonta con me, so benissimo che cosa hai combinato oggi al Ministero.»

«Che cosa ho...non ti starai mica riferendo alla mia chiacchierata con Caramell? E tu come lo sai?!» Tonks sbottò.

«Non importa come, ma credo invece che sia necessario discuterne.»

La giovane allargò le braccia in un gesto d'invito:

«Benissimo, sono qui, che cosa hai da dire?»

Remus e Tonks. Storia della luna e della sua rosea metà.Where stories live. Discover now