Capitolo 16

2.1K 85 363
                                    




Tonks non perse tempo ed entrò subito nella casa a lei tanto familiare, senza essere però preparata al colpo allo stomaco che ricevette nel varcare quella porta, realizzando che non ci sarebbe più stato Sirius ad accoglierla.

Fece un paio di passi e, in un attimo, si ritrovò la bacchetta di Remus puntata contro; l'uomo aveva sentito dei rumori ed era corso a vedere di chi si trattasse.

«Rem, abbassala, sono solo io!» Lo intimò lei stizzita.

«Scusami, non ti aspettavo...» Le rispose cercando di non guardarla, si vergognava così tanto per il suo comportamento.

«Oh no certo, questo lo so!» Non sapeva se era più arrabbiata o delusa, ma rimase in attesa di una qualsiasi spiegazione.

«Immagino che tu sia venuta a recuperare le tue cose.»

«È questo che pensi? Credi davvero che mi importi dei miei vestiti quando ho appena perso una delle persone più importanti della mia vita e l'uomo che amo non si è neanche degnato di venire a trovarmi in ospedale?!» Le era impossibile rimanere calma, la remissività di Lupin, nonché i suoi continui tentativi di negare ciò che era nato tra di loro, la facevano esplodere con facilità.

«Io pensavo che..»

«Sì che un distacco netto avrebbe reso le cose più semplici, lo hai già detto tempo fa e continuo a ripeterti che ti stai sbagliando», gli si avvicinò e posò una mano sulla guancia, «Per favore, almeno guardami...»

Incatenò gli occhi con i suoi, era impossibile non notare i solchi neri sottostanti e il suo pallore; stava soffrendo e lui sapeva di esserne una delle cause. Le prese con delicatezza il polso per allontanarla da sé e rispondere:

«Mi dispiace...Non avevo alcun diritto di venire, di stare al fianco della tua famiglia e delle persone a te più care...»

«Come puoi dire una cosa del genere? Hai idea di quanto mi abbia fatto male svegliarmi, cercarti tra tutti loro e non trovarti! E non si tratta solo di me, ero preoccupata perché immaginavo quanto soffrissi, volevo condividere con te queste ultime ore, non passarle guardando continuamente il corridoio nella speranza di vederti arrivare!» Disse tutto d'un fiato, dando libero sfogo al dolore che aveva caratterizzato gli ultimi giorni, ma era certa che ci sarebbe voluto del tempo prima di riuscire a lasciarlo andare del tutto.

«Dora, ne abbiamo già parlato, ho già perso l'ultimo dei più cari amici che mi fosse rimasto, credi davvero che sarei in grado di rischiare anche con te??! Ho sentito quello che ti ha detto Bellatrix al Ministero,come potrei sopportare l'idea di saperti in costante pericolo per colpa mia?!» Sarebbe corso da lei al San Mungo subito dopo lo scontro, la realtà è che non avrebbe neanche voluto lasciarla nelle mani di Malocchio, ma accompagnarla personalmente, le parole di Lestrange, però, lo tormentavano dall'istante in cui le aveva udite.

«Hai visto che cosa ha fatto a Sirius! Mia zia ce l'ha con noi da quando ci siamo schierati contro la famiglia per combattere Voldemort, non smetterà di tentare di uccidermi comunque, con o senza di te al mio fianco!»

«Non voglio aggravare la tua posizione!»

«E quindi ti sei convinto che la cosa migliore fosse accettare una missione suicida e scappare, vero?»

Remus sbarrò gli occhi, non pensava che glielo avessero già comunicato. Non voleva fuggire, o meglio quello era ciò che si ripeteva, ma di sicuro aveva bisogno di allontanarsi da lei, da quel forte desiderio che provava ogni volta che le era vicino, da quell'amore incondizionato che sentiva anche al solo sentir pronunciare il suo nome e soprattutto aveva bisogno di rendersi utile per l'Ordine ed era l'unico a poter svolgere quel compito.

Remus e Tonks. Storia della luna e della sua rosea metà.Where stories live. Discover now