Christmas Gift- A Natale tutto combacia

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Natale 1997

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Natale 1997

«Salvio Hexia... Protego totalum», Dora pronunciò decisa quegli incantesimi mentre, con la bacchetta, eseguiva il giusto movimento per lanciarli.

Era la notte della vigilia di Natale, Remus aveva appena superato l'ennesima luna piena ed era andato a letto molto presto; così la donna ne aveva approfittato per terminare i preparativi della sorpresa che aveva architettato per lui.

Si erano in realtà ripromessi di non regalarsi niente, il bambino che stava crescendo dentro di lei era già sufficiente come dono, niente avrebbe potuto eguagliare la gioia che stavano provando nell'aspettare la sua nascita.

Tonks aveva, però, da un po' di tempo, un'idea che le frullava per la testa e aveva deciso di approfittare di quell'occasione per metterla in pratica.

Avrebbero trascorso la festività da soli, con la guerra in corso non era prudente fare visite a parenti e amici ma era certa che sarebbero riusciti a trovare comunque un sereno equilibrio; il loro amore avrebbe sicuramente fatto dimenticare l'assenza degli affetti.

Spense tutte le luci e si diresse verso la camera, si sedette al fianco del marito e gli tastò la fronte per accertarsi che non avesse la febbre, uno dei possibili effetti della sua trasformazione. Fu felice di sentirlo fresco e, dall'aspetto, non sembrava neanche troppo sofferente; si perse per qualche istante a guardarlo, come adorava fare soprattutto quando lui non poteva accorgersene e rimproverarla dolcemente per l'imbarazzo.

Gli accarezzò le guance in maniera lenta e delicata, percorrendo la linea delle cicatrici; un'altra cosa che non avrebbe mai smesso di amare, quei segni per quanto potessero essere la conseguenza della malattia, facevano parte integrante di lui, del suo vissuto e la ragazza se ne era innamorata come di tutto il resto che lo aveva reso la persona speciale che era.

Ogni volta che lo osservava non poteva far altro che ammettere che ne era valsa la pena; ogni difficoltà, giornata storta, lacrima, lotta, litigio, baci dal sapore di addio, tutto li aveva portati dove erano ora e, sebbene la sofferenza potesse sembrare insuperabile, lei avrebbe ripetuto ogni singola azione perché niente aveva più importanza. Erano insieme, contro il male, i pregiudizi e qualsiasi altro scoglio e, presto, sarebbero diventati genitori; ogni passaggio superato, così come succede con uno di quei giochi babbani strutturati su livelli differenziati per difficoltà, aveva portato dei frutti e, soprattutto, li aveva condotti a vivere, il più liberamente possibile, il loro rapporto.

Sentì l'arrivo di uno sbadiglio, era ormai molto tardi; fece il giro del letto e si infilò sotto le coperte, non voleva disturbare Lupin ma, lui, come se avesse percepito la sua presenza, si girò verso di lei e la prese tra le proprie braccia. Era innegabile, quella stretta, per entrambi, sarebbe stato per sempre il loro rifugio o, ancor più semplicemente, casa.

Il mattino dopo Remus si risvegliò nella stessa posizione, stava riprendendo le forze e avrebbe voluto preparare la colazione alla moglie ma si concesse del tempo per crogiolarsi in quella sensazione di benessere ormai familiare. Aveva sognato con tanto ardore e per un numero indefinito di ore di poter godere della presenza di lei al suo fianco che, ancora, gli sembrava che non fosse reale. Iniziò a trastullarsi con le ciocche dei suoi capelli rosa, intrecciandovi le dita e beandosi della loro morbidezza; era un movimento che ripeteva spesso quando erano accoccolati, lo trovava intimo e rilassante.

Remus e Tonks. Storia della luna e della sua rosea metà.Where stories live. Discover now