Capitolo Dodici: una nuova missione

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«E voi che ci fate qui?», domanda Inosuke, poggiando i pugni chiusi ai fianchi e avvicinandosi ai ragazzi completamente bagnati.

«Maledetto cinghiale!», urla Zeni'tsu, indicando il ragazzo a petto nudo. «Cosa ti costava aspettarci? Perché ti sei messo a correre all'improvviso?!», lo incolpa il biondo. «Per di più sotto la pioggia! Ci hai schizzato addosso tutta l'acqua delle pozzanghere dalla foga che avevi!».

«Io non ho fatto proprio niente!», risponde a tono il Ragazzo-Cinghiale. Si avvicina di più a Zeni'tsu e poggia la testa nella fronte dell'altro, che lo sta rimproverando. «Volevate ripararvi dalla pioggia, voi maledetti mollaccioni!».

«E questo che significa?», dice il biondo alterato, indietreggiando di un passo. «Sei pazzo! Un pazzo animale delle montagne!».

Mentre Tanjiro ne approfitta per sgattaiolare via e asciugarsi i capelli con un panno, io mi avvicino ai due litiganti per dividerli. «Insomma ragazzi», dico mettendomi tra di loro. «Si può sapere che è successo? Zeni'tsu, perché sei così arrabbiato?».

Zeni'tsu sussulta, come rendendosi conto della mia presenza. «Ah, (Nome) cara!», parla lui. Nel suo viso si forma un cipiglio inaspettato e prende la mia mano, avvolgendola tra le sue più grandi e rovinate. «Devi sapere che questo individuo è pazzo!», dice. Scuote poi la testa e si avvicina di più a me. «Stavamo tranquillamente passeggiando quando, ad un tratto ha cominciato a diluviare!», spiega agitato. «Abbiamo proposto ad Inosuke di ripararci da qualche parte ad aspettare la fine del temporale, ma lui ha dato di matto!».

«Io non ho fatto quello che dici! Sfidami, così scopriremo chi ha ragione tra noi due!», risponde sonoro l'altro dietro di me.

«Taci!», ricomincia ad inveire Zeni'tsu. «Hai cominciato a correre verso casa senza dire nulla a nessuno. In questo modo ci hai bagnati tutti, calpestando con quei tuoi piedi le pozzanghere di fango!». Prende, con una mano, il suo kimono color violetto completamente sporco e zuppo d'acqua, per poi agitarlo frettolosamente. «Le mie vesti ne sono la prova!».

«Cos'hai detto?!», risponde Inosuke, battendo un piede a terra e avvicinandosi nuovamente al biondo.

Resto ad ascoltare entrambi, ma decido comunque di dividerli un'altra volta. «Smettetela!», dico.
La situazione è un po' più complicata di quanto possa sembrare: da una parte Inosuke non capisce ciò che gli viene detto, dall'altra Zeni'tsu è troppo arrabbiato per parlare con un tono di voce calmo.
Lancio uno sguardo di rimprovero a tutti e due e, con l'aiuto delle mani, spingo Inosuke il più lontano possibile. «Vedete di finirla!», provo a parlare sopra le loro voci, che si fermano all'istante nel momento in cui vengono allontanati abbastanza. «Zeni'tsu! Smettila di lamentarti per ogni cosa. E tu, Inosuke, non rispondere a tono!», dico alzando il volume. «È assurda questa situazione. Veramente stai piagnucolando per un po' di sporco? Fuori piove. È normale che succedano queste cose!», continuo. «Tu invece presta più attenzione a quello che fai! Non voglio passare i miei ultimi giorni con voi che litigate!», indico con un dito il Ragazzo-Cinghiale.

Zeni'tsu sembra tremare al mio rimprovero, forse non aspettandosi un tale cambio di umore da parte mia. Addirittura Inosuke rimane ammutolito e sorpreso.

Intanto, probabilmente insospettito dal silenzio improvviso, Tanjiro ritorna da noi.

Con una mano tremante, il biondo stringe il suo kimono e tenta di parlare. «U-ultimi giorni?», domanda, temendo la mia risposta.

«Devi andare da qualche parte, (Nome)?», mi chiede Tanjiro, entrando nella stanza.

Mi rendo conto di essermi lasciata sfuggire il particolare della mia partenza. Mi sono messa con le spalle al muro da sola. Avrei tanto voluto parlar loro della mia missione imminente con più calma e serenità, ma ormai è troppo tardi.

Faccio passare lo sguardo su ognuno di loro e sospiro. «Avrei tanto voluto dirvelo in un altro momento», inizio, grattandomi a disagio la nuca. «Questa mattina il mio corvo del legame è venuto ad assegnarmi una nuova missione. Partirò domani all'alba», dico.

«Come? Di già?», risponde Zeni'tsu, spaventato all'idea di una futura missione.

«Io sto bene a confronto vostro. Non posso perdere tempo». Alzo le spalle, poi abbasso la testa. «Però mi sarebbe piaciuto passare più tempo insieme a voi», confesso.

Zeni'tsu arrossisce visibilmente e, carico di un coraggio inaspettato, riprende a parlare. «(Nome) cara! Non esiste che tu vada! Ci penso io alla tua missione. Le belle ragazze dovrebbero solo restare al sicuro!».

«Zeni'tsu, ma cosa stai dicendo?», dice Tanjiro. Sospira e riporta l'attenzione su di me. «Mi dispiace tu debba partire», continua un po' a disagio. A quanto pare perfino lui è arrossito. «Ti aspetteremo».

Osservo stupita la reazione dei miei due amici e sorrido a bocca chiusa. «Vi ringrazio», rispondo sincera. Voglio concludere la missione il prima possibile e tornare da loro.

«Aspetta, Scricciolo. Che significa tutto questo?», chiede poi Inosuke dopo un breve tempo di silenzio. «Non è giusto! Perché tu puoi avere una missione e io no?».

Corrugo le sopracciglia, non nascondendo la mia perplessità. «L'ho appena spiegato... Voi non siete in grado di combattere ora come ora».

«Mi rifiuto di ascoltare ciò che dici!», riprende il suo solito e altisonante tono. «Sono io quello che si merita di combattere! Non tu, deboluccia come sei!». Appare veramente irritato ai nostri occhi.

«Inosuke, cerca di capire che hai quattro costole rotte. Non puoi partire!», rispondo. «Sarò pure debole come dici tu, ma non ho le ossa rotte».

«Non m'importa, puoi pure rimanere qui a non fare nulla per quel che mi riguarda», sghignazza lui. «Ammazzerò io il demone che mi farà da piedistallo! Le mie spade fremono!».

«Sei irragionevole oltre ogni limite, Inosuke. È pericoloso! Vuoi forse morire?», dico, cercando di mantenere un tono adeguato. «Mi preoccupo per voi. Cosa c'è di male in questo?».

Tanjiro agita le mani, attirando l'attenzione dei presenti. «Non c'è assolutamente nulla di sbagliato nel preoccuparsi per gli altri!», dice. «Inosuke, (Nome) ha ragione. Aspettala qui con noi. Hai un sacco di tempo per affrontare un'altra futura missione, magari quando starai meglio», tenta di convincerlo pure lui.

Inosuke scuote la testa, ormai convinto. «Non se ne parla; domani partirò. Se Scricciolo vuole venire, che lo faccia. Non sarà di certo lei a fermarmi», conclude, incrociando le braccia al petto. Un filo di vapore esce dalle narici della sua maschera.

«Sei davvero un pazzo», commenta sottovoce Zeni'tsu, sperando di non farsi sentire.

Lascio cadere le braccia lungo i fianchi, non sapendo più cosa rispondere per far cambiare idea al ragazzo. «D'accordo», dico. «Verrai con me», continuo. Sono molto scettica sul risultato di questa missione ma forse, tutto sommato, avere Inosuke a guardarmi le spalle non è poi una brutta cosa. Allo stesso tempo, tuttavia, se lui desidera così tanto venire, non posso permettere che subisca più danni di quel che ha già.

Inosuke sbuffa con presunzione. «Non mi serve il tuo aiuto, ce la faccio benissimo da solo e senza le tue sciocche premure».

Ignoro la frase e riprendo. «Però...», dico dopo un'attenta riflessione. «Se tu ti dovessi sentire male, torneremo immediatamente indietro». Il mio volto è serio; uno di quelli di chi non accetta obiezioni.

Il Ragazzo-Cinghiale si volta completamente in mia direzione, silenzioso. Non riesco a capire cosa possa pensare data la maschera a coprire il suo intero volto; ma poco m'importa. Voglio che la mia condizione sia chiara e incontestabile.
Lui poi scrolla le spalle e schiocca la lingua. «Fesserie. Debole come sei, sarai tu ad aver bisogno di me, Scricciolo. Non il contrario».

Il Nostro Legame [Inosuke Hashibira X Reader]Where stories live. Discover now