Capitolo Tre: Tanjiro Kamado

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«Siete anche voi della Squadra, giusto? Fate attenzione ai tamburi!», dice il ragazzo dai capelli rossi, mentre tenta di proteggere la bambina terrorizzata, lì presente, dagli urti. «Può attaccare anche solo con quelli!».

Come escono queste parole dalla sua bocca, il mostro continua a far ruotare la stanza, con noi al suo interno. Veniamo sbattuti di qua e di là insistentemente. Facciamo tutti fatica a mantenere l'equilibrio.

Tento di preparare un attacco, ma mi è impossibile. La stanza prende a girare ancora più velocemente di prima, non appena il suono dei tamburi accelera.

Anche i due ragazzi sembrano essere in difficoltà e, per di più, quello dalle spade nichirin completamente nere, deve proteggere da solo la bimba da dolorosi urti.

«Mi hai stancato, dannato mostro!», pronuncia il membro della Squadra dalla maschera a forma di cinghiale. Si rimette velocemente in posizione e, finalmente, attacca. Nello stesso momento, però, il demone suona uno dei suoi tamburi e, con quello, parte un attacco molto veloce e pericoloso: degli artigli invisibili squarciano il pavimento e sfiorano il ragazzo, che riesce ad evitare, fortunatamente, in tempo.
«Dannazione, fatti tagliare la testa!», dice lui, dopo che ha rimesso i piedi a terra.

Senza avere il tempo di ragionare, dai tamburi ripartono altri due attacchi. Uno si dirige verso il Ragazzo-Cinghiale; l'altro colpo, invece, verso la bambina che, terrorizzata, si stringe all'altro membro della Squadra Ammazzademoni.

Non riuscirà ad evitarlo e proteggere la piccola allo stesso tempo.

Come ho un secondo di respiro, scatto verso di loro e riesco a raggiungerli prima che vengano colpiti. Non riesco a contrattaccare, ma posso sicuramente difenderli. «Respiro del Gelo: quinto Kata! Scudo di Ghiaccio Antartico!».
Grazie al mio Respiro, riesco ad annullare l'effetto del colpo nemico, sotto gli occhi sorpresi dei due che ho protetto.

Il mio haori si alza a causa dell'urto. La cintura obi vola via.

Qualche metro più in là, invece, il Ragazzo-Cinghiale incrocia la sue due spade, per potersi, così, difendere dall'attacco. Il colpo che riceve, però, è troppo forte e lo sbilancia, anche a causa della rotazione dell'ambiente circostante, e, proprio per questo, finisce per sbattere nel tatami di un'altra stanza. Con un altro colpo di tamburo, tutto si modifica ancora una volta, facendo cambiare l'ordine delle stanze al di fuori.

Il ragazzo dalla parte superiore del corpo scoperta e dalle spade usurate color grigio lucente, sparisce nel nulla.

Stringo i denti. Se prima, in tre, faticavamo a fare qualcosa, ora sarà ancora più difficile in due.

Nel mentre, partono altri attacchi dai tamburi. Tutti di seguito; senza sosta. «Sparite», dice il demone.

Cerchiamo, in ogni modo, di evitare gli attacchi. È difficile poter combattere liberamente e, nel mentre, proteggere una bimba indifesa. Infatti, il ragazzo è costretto a lasciare la piccola per non farsi colpire.

Riprendo il Respiro, pronta a difendere e ad aiutare. «Respiro del Gelo: quinto Kata! Scudo di Ghiaccio Antartico!».
Il colpo mi raggiunge e, grazie al Respiro, paro. Prendo la bambina per un braccio e mi lancio, insieme a lei, dietro ad un mobile.

Forse, così, è più facile difendersi.

«Per favore, pensa tu a lei! Mi occupo io di questo demone!», dice il compagno di Squadra, intento a contrastare la carica di colpi letali.

Annuisco, sempre pronta ad un eventuale attacco.

Lui riprende la Posizione. «Respiro dell'Acqua», lo sento dire. Parte dritto, davanti a sé, ma la stanza riprende a girare. Riesce a sfiorare il corpo del demone, provocandogli un taglio leggero nel petto, prima di cadere. Ovviamente la ferita si rigenera subito.

Il Nostro Legame [Inosuke Hashibira X Reader]Où les histoires vivent. Découvrez maintenant