Capitolo Nove: se si parla di legami

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«Ragazzi, hanno preparato dei biscotti per noi!», dico, entrando nella stanza di Tanjiro, Zeni'tsu e Inosuke, mentre tengo, tra le mani, una ciotola piena di dolci cotti.
È all'incirca il tramonto e, a breve, anche ora di cena. «La nonnina ne ha preparati un po' come spuntino», continuo.

«Come sei gentile ad averli portati qui», canticchia Zeni'tsu. «Siediti vicino a me, (Nome)! Mangiamoli insieme», dice luminoso, mentre apre le braccia.

«Zitto!», proferisce Inosuke. «I mollaccioni non meritano di mangiare», parla e incrocia le braccia al petto. «Quindi dalli a me!», si rivolge, questa volta, a me.

Tanjiro, intanto, sospira impotente. «Inosuke, smettila. Sono per tutti».

Concordo con quest'ultimo e alzo il braccio, con la ciotolina nella mano, verso l'alto. «Sono due a testa. Se ne mangi anche solo mezzo in più, non ne vedrai altri per il resto della tua vita», dico a Inosuke.

«Cosa?!», risponde di botto. «Mi stai sfidando?!».

Raggiungo i ragazzi a passi lenti e ignoro il Ragazzo-Cinghiale. Supero la scatola appartenente a Tanjiro; quella che, al suo interno, contiene un demone. Sono abbastanza tesa, ormai si è fatta sera. Anche il rosso appare irrequieto, ma cerca di non darlo a vedere. Se ne sta lì, rigido, seduto in seiza.

Poggio la ciotola con i biscotti sopra un basso e stretto tavolino - kotatsu - e mi siedo, anche io, come gli altri. O, almeno, questo è quello che tento di fare.
Scivolo sopra il cuscinetto, utilizzato per sedersi, e barcollo un po'. Questo, d'istinto, mi fa aggrappare a Zeni'tsu, la persona più vicina a me - o meglio, appoggio solo una mano alla sua spalla, visto che riprendo subito l'equilibrio -.
«(Nome), fai attenzione!», dice Tanjiro, quasi soffocandosi con uno dei dolcetti. «Ti sei fatta male?».

«Sto bene, grazie!», dico. «Ho solo appoggiato male il piede a terra. Niente di grave», continuo. Questa volta, con attenzione, mi siedo sul serio.

«Ah! Ah!», ride beffardo Inosuke, tutto d'un tratto. «Ti sta bene! Così impari a sfidarmi!», continua e gonfia il nudo petto.

«Stai scherzando, vero?», chiedo a lui con un velo di ironia, sistemando le mie vesti.

«Scherzare? Perché mai dovrei scherzare?». Poggia le mani nel tavolino e si avvicina, con la sua irsuta maschera che indossa, a me. Tende sempre a non rispettare gli spazi altrui; ragion per cui, scocciata, con entrambe le mani, lo spingo via. O, almeno, ci provo, visto che reagisce di conseguenza. «Basta!», dico. Non riesco a spostarlo di neanche un millimetro; è troppo forte per me. «Insomma!», sbotto. Batto con moderata forza un pugno sul povero tavolo e stringo i denti. «Togliti quella stupida maschera e copriti, razza di depravato!».

In risposta, il compiaciuto Inosuke, sembra sistemare meglio la maschera, che copre il suo viso, tirandola verso le sue spalle.

«Avanti ragazzi...», tenta Tanjiro, visibilmente sfinito.

«Vi sta sfuggendo un particolare...», mormora, all'improvviso, il biondo vicino a me. Al che, tutti e tre, ci voltiamo verso di lui. «Hai detto qualcosa?», chiede il rosso.

«(Nome) è scivolata e potrebbe essersi fatta molto male senza saperlo!», dice, senza contegno. «Oppure... Mi sbaglio?», continua. Pensa qualche secondo e poi, a bocca aperta, punta i suoi occhi ai miei. «Aspetta, aspetta, aspetta!», parla a voce alta. Delle lacrime si formano nei suoi occhi.

Inosuke piega la testa, confuso. Nel mentre allunga una mano verso i biscotti.
Io e Tanjiro, invece, guardiamo Zeni'tsu con preoccupazione. «Ti senti bene?», chiediamo in contemporanea.

Il biondo si asciuga le lacrime, senza ascoltarci, e poggia le sue mani sulle mie spalle. «Ma certo... Perdonami (Nome) cara!», dice. «Le ragazze non sfiorano mai i ragazzi per caso. Volevi attirare la mia attenzione, non è così?».

Il Nostro Legame [Inosuke Hashibira X Reader]Where stories live. Discover now