•Chapter 14: Libertà•

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(Storm)

<<Fullbuster hai una visita.>>

Sospiro pesantemente per poi alzarmi e seguire la guardia davanti a me. Sono certo che sarà il mio avvocato che vorrà parlarmi della strategia da utilizzare per poter chiedere il rilascio e la pulizia della fedina penale. Non hanno nessuna prova contro di me, nessuna prova che porta ad un mio coinvolgimento in quello spaccio di droga. Nessuna. Zero. Hanno detto che mi hanno arrestato perché mi trovavo lì e quindi ero coinvolto.

Il poliziotto, Bob mi pare che si chiami, si era messo di lato per favorirmi l'entrata nella grande sala d'aspetto. Alzo lo sguardo dai miei piedi per poi inarcare un sopracciglio quando vedo papà torturarsi le dita delle mani, giuro che se è venuto qui per farmi la predica lo sputo in un occhio.

Mi mordo il labbro inferiore per poi sedersi dinanzi a lui, le mani tenute insieme e la testa bassa su di loro. Non ce la faccio a sopportare il suo sguardo carico di rabbia e di disonore, non ce l'ho fatta per tutti questi anni, immaginiamo ora! Ho sempre avuto paura di papà sin da quando ne ho ricordo, avevo paura che potesse fare a me quello che faceva a Silver e Rain- anche se penso che il non vivere i figli ma criticarli solo sia già una prova sufficiente di quanto mio padre abbia, effettivamente parlando, fatto schifo come padre.

Ha fatto soffrire la mamma, sempre. Un giorno la picchiava e il giorno dopo le urlava che era una cagna e che senza di lui non avrebbe mai fatto un cazzo. Dio, come mi faceva incazzare quando diceva quelle cose alla mamma, come avrei voluto prenderlo e riempirlo di botte, le stesse che dava alla mamma. Forse avrebbe capito che cosa si provava a piangere in bagno silenziosamente per paura che i tuoi figli ti sentano.

<<Come stai?>> Resto sorpreso da tale domanda perché papà non mi ha mai chiesto come stavo. Scollo le spalle perché non so davvero cosa rispondere. "Come stai?" Boh, mi verrebbe da dire. <<Mamma non sta tanto bene, Storm. Sta molto male.>>

Alzo lo sguardo nel suo. Leggo paura nei suoi occhi e un velo di tristezza: ma paura di cosa? Paura di perdere la mamma? Paura che la mamma gli abbia lasciato tanti debiti da risarcire? Paura di non poter più vedere la mamma? Perché papà ha paura? È così strano vedere papà in questa situazione, lui che ha sempre preso tutto di petto, adesso, sembra avere paura e sembra che stia soffrendo tanto, incredibilmente.

<<Mamma sta male?>> Chiedo preoccupato. Che vuol dire che mamma sta male? Perché mamma sta male? Cosa le è successo?

Papà annuisce con dei deboli cenni della testa. <<Le hanno dato due mesi di tempo. Il dottore me l'ha detto questa mattina, hanno cercato di fare il più possibile ma la mamma non ha risposto bene a nulla.>>

Boccheggio perché non so cosa dire. La mia mamma sta male e io sono chiuso qui dentro come un uccellino in gabbia. Se questa è la giustizia, allora fa davvero schifo. <<Non posso uscire prima di vederla chiusa in una bara? Mi hanno dato sette anni e, se tutto va bene, l'avvocato ha detto che mi avrebbe fatto uscire per Natale, e per Natale mamma...>> Lascio sfumare la frase nell'aria perché non sono in grado di continuarla. Mamma non può morire perché io ho bisogno di lei, adesso più che mai.

<<Ho tolto l'avvocato.>>

<<Cosa?>>

<<Non sarà più l'avvocato Garcia ad assisterti ma l'avvocato Dragneel. Gli ho spiegato tutto nei minimi dettagli e mi ha detto che domani verrà da te e ti esporrà la difesa che applicherete al processo della settimana prossima.>>

<<Ma come...>>

<<Il giudice ha lavorato molte volte con Natsu e Natsu ha spiegato la situazione di tua madre, dicendogli che non sarebbe vissuta a lungo e che voleva vederti. Tanto. Il giudice ha accettato la richiesta di Natsu di anticipare il processo, tu devi dire tutta la verità Storm; so che non hai fatto nessunissima cazzata, lo so, ma ogni piccola cosa, ogni minimo dettaglio lo devi dire a Natsu, devi essere sincero con lui al 100%, intesi?>> Annuisco mentre gli occhi mi si inumidiscono di lacrime, non ho mai visto papà così preoccupato per me. <<Mamma ha già sofferto tanto e sta continuando a soffrire quindi vediamo di non farla soffrire ancora, okay? Tu devi uscire da qui dentro perché lei ti vuole vedere e ti vuole abbracciare tanto tanto. Storm promettimi che non farai cazzate al processo.>>

<<Promesso.>>

••

(Silver)

Mamma mi osserva pensierosa; papà ha parlato con i medici che hanno confermato le parole della mamma: lei sta morendo, le hanno dato solo due mesi di vita. Per questo motivo papà è andato in riformatorio da Storm ad avvertirlo della situazione e Natsu si è proposto, a titolo gratuito, di  proteggere Storm al processo: aveva detto a papà che conosceva il giudice che avrebbe deciso il destino di Storm, quindi sapeva come prenderlo e che strategia utilizzare. Il tempo scorreva e papà ha dovuto accettare.

Inclino leggermente la testa e le sorrido dolce, unendo la mia mano con la sua. <<A che pensi?>>

<<A quanto tu sia bello, bambino mio. Non dirlo a nessuno ma tu sei quello che mi è uscito meglio.>> Ridacchia, inumidendosi le labbra.

Sorrido e scuoto la testa. <<Anche Leone è bello. Però, hai ragione: io sono quello più bello di tutti.>> Faccio il finto poco modesto per farla ridere e allontanare da tutti i pensieri brutti e cattivi che le passano per la testa.

<<Silver? Posso chiederti un favore?>>

<<Certo, dimmi.>>

<<Vuoi convincere i tuoi fratelli a mettere la firma per farmi tornare a casa? Non voglio stare più qui e se lo chiedessi a tuo padre lui si incazzerebbe e mi manderebbe a fanculo.>> Ridacchia a quell'ultimo commento su papà.

Ricordo come se fossero ieri le incazzature di papà, erano davvero divertenti; quando la mamma gli chiedeva qualcosa che lui odiava o non voleva fare, papà arricciava il naso e incrociava le braccia al petto, borbottava qualcosa di incomprensibile e poi mandava a fanculo la mamma. Molte volte mamma lo faceva solo per ridere alle sue reazioni. In questo caso mamma ha ragione: papà non firmerebbe mai le carte per farla tornare a casa.

Annuisco mordendomi il labbro inferiore. <<Okay. Cercherò di convincere i ragazzi ma non ti prometto nulla, intesi?>>

ʝυνια'ѕ ѕмιℓєWhere stories live. Discover now