Capitolo 21: Risveglio

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1 novembre 1999

Aprii gli occhi con fatica, non riuscivo a muovermi ed avevo molta paura. Non riuscivo a capire nulla, come e perché mi trovavo in quel posto e in quello stato.

Ad un certo punto sentii la porta aprirsi e feci finta di dormire.

<< Vi prego dottore fate di tutto per curare mia figlia. Ormai è da tre settimane che si trova in questo stato! Come farò senza di lei! La mia piccolina! >>
Urlò mia madre disperata.

Cosa ci facevo per tutto questo tempo in ospedale?
Cos'era successo??
In quel momento non riuscivo a capire niente.
Sentivo un gran mal di testa e avevo bisogno di risposte alle mie numerose domande.

<< Signora non si preoccupi, stiamo cercando di fare quello che possiamo. È meglio se lei vada a riposarsi. >> le disse gentilmente quello che presumai sia il dottore.

<< No, starò qui con lei. Aspetterò finché si sveglierà. >> affermò invece mia madre.

Il dottore uscì dalla stanza e mia madre rimase lì con me.

Mi dispiaceva per lei, chissà quanti giorni era stata accanto a me senza riposare né nulla. La conoscevo fin troppo bene, non avrebbe ascoltato nessuno ed avrebbe fatto di testa sua.

<< Ma-ma >> cercai di parlare, ma feci molta fatica.

Aprii gli occhi e vidi mia madre avvicinarsi.
Era dimagrita, quegli occhi che di solito erano magnifici in quel momento invece erano spenti, tristi.

<< Oddio, Nina sei... sei viva! Grazie Dio Grazie Dio! >> disse lei in preda alle lacrime.
Mi abbracciò, ma io sentii un dolore allucinante e quindi gemetti. 

<< Scusa... scusa figliola è che non sono riuscita a contenere la mia felicità, vado a chiamare tuo padre e anche Leol. Era... era così preoccupato per te! >>

Non sapevo cosa pensare.
Così aspettai che arrivassero e che mi spiegassero cos'era successo.

Il dottore venne e mi visitò, facendo molta attenzione.

Mentre aspettavo mi venne in mente Hisoka.
Oh, cavolo!
Cosa avrebbe pensato di me?
E chissà se era venuto a trovarmi e come stava?

Non ricordavo bene quel che era successo... non riuscivo a collegare nulla. La mia mente era annebbiata.

<< Ninaa!!! Cavolo! Come stai??? >> mi chiese mio padre piangendo.

Aveva enormi occhiaie sotto agli occhi. Mi sentii male.

Alzai lo sguardo e notai Leol; era dimagrito rispetto a tempo fa.
Era strano.
Guardava per terra ed aveva una faccia triste.

<< L-Leo >> cercai di chiamarlo.
Lui finalmente mi guardò, ma non si avvicinò ne parlò.
Mi stavo preoccupando. 
Che io faccia paura?
Cosa stava accadendo?

<< Nina. >> riuscì a dire a stento.

Piano piano si avvicinò e mi abbracciò facendo attenzione. 

<< Scusami scusami. >> mi disse sottovoce e poi mi baciò la fronte.
Sembrava che stesse per piangere.

Volevo capire cosa stava accadendo, volevo capire perché ero ridotta in quello stato.

<< Per-chè sono c-cosi? >> riuscii a chiedere a tutti i presenti.

Leol abbassò lo sguardo mentre i miei si guardarono tra loro.

<< Nina forse è meglio se vai a riposare... Io vado a chiamare il dottore ok? Tranquilla. >> mi rassicurò Leol.
Io però volevo sapere tutto.

<< Per fav-ore >> dissi sottovoce.
Non riuscivo nemmeno a parlare. Bene!

Mia madre si avvicinò e mi chiese se avevo bisogno di qualcosa, io le dissi di si, dell'acqua.

LEOL

Mi dispiaceva! Mi dispiaceva cavolo!  Stavo morendo dentro.
Per colpa mia lei era diventata così! Diamine!
Cosa avrei potuto fare?? 

Ero così contento di vendicarmi di lei dopo averle preso un po' del suo potere, ma ora mi sentivo una merda ed avevo bisogno di starle lontano.

Non potevo vederla in quelle condizioni pietose.

In realtà io ero tornato da lei perché avevo saputo che aveva una grande forza del nen, mentre io no.
Ero tornato per farla avvicinare a me e dopo grazie a un mago ero riuscito a rubare un po' della sua forza.

Ero geloso di lei, sin da piccola sapeva già farne uso e tutti si lodavano con lei mentre io ero sempre messo da parte e nessuno mi calcolava. Nonostante ciò lei era sempre accanto a me, la gelosia però mi aveva accecato e avevo fatto quel che avevo fatto.

Ora però dovevo andarmene via da lei, dalla sua famiglia e vivere come volevo.
Nonostante avessi fatto quello che avevo progettato da tempo, la sensazione che provavo nel vederla mi faceva male.
Dovevo sparire!

HISOKA

Ero sempre lì, nel mio appartamento, ero distrutto.
Non dormivo, non mangiavo bene ed ero stressato.
Ogni volta uscivo con ragazze diverse per passare del tempo ma lei era impressa nella mia mente.

Il ricordo di quel giorno mi raffiorava sempre nella mente; lei malridotta e che sembrava morta non riuscivo a dimenticarlo. Per colpa mia tutto ciò era accaduto e non avevo potuto fare nulla. Non sapevo cosa fare.

Ero andato varie volte a trovarla, vederla in quella situazione però mi faceva soffrire.
Era colpa mia.
Se non avessimo litigato quella maledetta sera tutto questo non sarebbe mai accaduto.

Ormai Chrollo non poteva farmi nulla.
Non ero più sotto il suo comando, dopo che aveva saputo che in realtà io non facevo veramente parte del suo gruppo ma bensì ero andato da lui per scoprire la sua vera forza e provare a combatterlo.
Cosa che alla fine non riuscii a fare e quindi lo lasciai a Kurapika.
Si doveva vendicare, Chrollo e il suo gruppo erano coloro che avevano ucciso i suoi famigliari.

Nina ogni sera andavo a trovarla sperando che si riprenda il più presto possibile, ma vedevo che non c'era nessun miglioramento così ho cessato di trovarla. Anche il fatto che i suoi genitori siano 24 ore su 24 da lei era una scocciatura.
Non riuscivo a sopportare il fatto che lei sia ridotta in quelle condizioni e che io non possa fare nulla per aiutarla quindi decisi di non farle più visita.

NINA

Il dottore arrivò e mi controllò.
Dopo aver finito mi disse che voleva parlare con i miei genitori. In quel momento mi insospettii ed avevo tanta paura di quel che mi sarebbe aspettato o delle notizie che avrei ricevuto.
Leol se ne andò dopo un po' perché aveva ricevuto una chiamata urgente e mi disse che doveva andarsene.

Pochi minuti dopo, i miei tornarono nella stanza e guardandoli capii che qualcosa non andava e così dissi loro: << Se c'è qualcosa che non va potete anche dirmelo... non posso stare nel dubbio. Non è giusto nei miei confronti. Devo sapere quel che c'è. >>

I miei stavano per parlare finché il dottore non si mise in mezzo e mi annunciò:
<< Allora Nina, per tutto questo tempo sei stata in coma, abbiamo fatto di tutto per capire cosa avevi. Quel che posso dirti è che per il momento hai bisogno di riposare e di prendere delle medicine che ti trascriverò per poter curare le ferite che hai avuto... per ora questo è il tutto. >>

Io non sapevo cosa rispondere e quindi stetti zitta. Nemmeno un grazie ero riuscita a dire.
Non sapevo come reagire, volevo capire cosa mi era successo, come ero arrivata in quella situazione e soprattutto una persona che non riuscivo a togliermi dalla mente era proprio Hisoka.
Perché lui non era lì in quel momento?

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⏰ Última actualización: May 25, 2021 ⏰

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