Capitolo 1: L'inizio di un'avventura e nuove conoscenze

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15 marzo, 1999

Eccomi fuori dal portone di casa mia.

Salutai i miei genitori un po' tristi. Lasciarli così mi sarebbe dispiaciuto molto, ma sia io che loro sapevamo che era la scelta giusta.

Finalmente avrei potuto realizzare il mio sogno!

« Arrivederci mamma e papà. Sappiate che vi voglio molto bene e vi ringrazio molto per avermi lasciata andare. » dissi abbracciandoli.

« Figurati figlia mia, fa' attenzione e mi raccomando ogni tanto mandaci qualche lettera così sapremo come starai. » rispose mio padre con qualche lacrima che gli rigava il viso.

A questo punto anche io mi sentii molto triste perché mi sarebbero mancati e non volevo che loro si sentissero male per colpa mia, anzi avrei preferito che mi dessero il coraggio per affrontare al meglio l'esame.

Pure mia madre iniziò a piangere e con la voce impastata mi disse:
« Figlia mia, io e tuo padre ti lasciamo andare perché ci fidiamo di te e sappiamo che ce la farai. Mi raccomando prenditi cura di te stessa e non cacciarti in nessun guaio. »

Io annuii e sorridendo li abbracciai ancora una volta; respirando l'odore di casa, pulito di mia madre e il dopo barba di mio padre; mi sarebbero mancati ogni cavolo di giorno.

Con fatica mi staccai indietreggiando.

Li guardai ancora una volta memorizzando perfettamente i loro visi e poi mi voltai, incamminandomi in quella che sarebbe stata la mia nuova avventura.

Guardai per l'ultima volta il villaggio che avrei dovuto lasciare per giorni, non sapevo quanti, speravo solamente di tornare qui sana e salva al più presto possibile e con la licenza di Hunter in mano.

Non mi piaceva far vedere ai miei che ero triste, infatti cercai di sorridere e di non mostrare la mia ansia; non era facile nemmeno per me andare in un altro paese e soprattutto era la prima volta che avrei dovuto spostarmi in un altro villaggio.

Mentre camminavo verso il porto, che non distava molto da casa mia, vidi la signora Vivian: una donna anziana che conoscevo da quando ero piccola, la quale mi trattava come se fossi sua figlia.

Una donna sulla cinquantina, abbastanza bassa e robusta e con occhi verdi.
Portava sempre un foulard in testa per coprire i capelli bianchi che le stavano iniziando a crescere.
Aveva sempre un sorriso dolce e rassicurante.

In quel momento indossava una lunga maglia nera che le arrivava alle ginocchia, portava delle calze anch'esse nere e un paio di scarpe grigie.

Appena mi vide mi sorrise facendo notare qualche ruga ai lati della bocca.
Era seduta fuori nel suo giardino su una sedia.

« Hei Nina, come stai? Finalmente i tuoi genitori ti hanno lasciata andare a passare il famoso esame per diventare Hunter? » mi chiese ridendo.

Alzai gli occhi al cielo ridendo a mia volta; anche lei sapeva benissimo che avevo fatto molta fatica a convincere i miei.

« Sì zia Vivian, finalmente ce l'ho fatta a convincerli. Comunque sto bene grazie, te invece come stai, tutto bene? E come sta Tom? » le domandai.

« Sì sto bene grazie ed anche mio marito sta bene, ti augura anche lui un buon viaggio e mi ha detto di dirti di stare attenta e di non fidarti di chiunque. » mi confessò lei.

Ah il solito zio Tom che si preoccupava sempre per me!

Era sempre stato un tipo abbastanza protettivo, infatti mi aveva dato consigli di cui io gli ero e sarò sempre grata.

Io e Hisoka《Hunter X Hunter》Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora