Capitolo 12. Theo Ashton e Zora!

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Capitolo 12.

Theo, Ashton e Zora!

La piccola Elisea non aveva mai sentito la mancanza di un posto, aveva provato la mancanza per persone, oggetti e animali, ma mai per luoghi, specialmente per la sua Irlanda, ma mentre tornava a casa sua riusciva a sentire quel piacevole formicolio allo stomaco, mentre guardava fuori dal finestrino e riconosceva la strada verso casa. Anche Niall avrà sentito la mancanza della sua abitazione più delle altre volte, forse perché stava prendendo abitudini che non facevano parte della sua routine. Luz era rimasta in Francia per recuperare i giorni perduti, per via dell'incidente; li avrebbe raggiunti qualche giorno dopo. Erano ancora tutti in fibrillazione per la proposta di matrimonio, la notizia era sulla bocca di tutti e sembrava che tutti ne parlassero abbastanza positivamente. Quando arrivarono davanti casa Elisea sorrise automaticamente, Theo e Ashton si trovavano sul marciapiede in piedi che la aspettavano con dei palloncini e due regali. Elisea non aspettò nemmeno che Niall scendesse, scavalcò le gambe del padre ed aprì la portiera catapultandosi fuori, i due bambini urlarono un " ben tornata ". Uno alla volta la abbracciarono, Ashton si lasciò anche sfuggire un bacio sul naso, mentre Niall lo guardava male, non riusciva proprio a farsi piacere quel bambino, era troppo espansivo per i suoi gusti. Anche Zora spuntò fuori dall'auto, aveva pregato il padre per stare con Elisea, a suo parere era una bambina molto simpatica e dolce quindi non voleva lasciarsi sfuggire una nuova e forte amicizia.

« Ciao io sono Zora Malik una amica di Elisea » Theo l'aveva già vista qualche volta, ma non le aveva mai parlato perché non sembrava una bambina molto simpatica. Ashton si presentò con il suo solito modo allegro e caloroso, Zora si fece coinvolgere e abbraccio stretta il bambino, provocando in Elisea una piccola gelosia.
Ormai la piccola stava diventando molto gelosa sia del padre che di Ashton, sapeva che non erano sue proprietà, che le persone non si possedevano e che non potevano stare solo con lei, ma un po' ci sperava. Era pur sempre una bambina e molte cose non le concepiva o semplicemente non riusciva ancora a comprenderle, il dottor White le aveva assicurato che crescendo molte cose sarebbero state chiare e lei ci sperava veramente. In quel momento anche Zayn uscì dall'auto, era la prima volta che lui è sua figlia stavano per tanto tempo insieme dopo cinque anni, di solito Grace gli lasciava tenere la figlia solo per qualche giorno non di più, eppure quella volta gli aveva concesso addirittura un mese e gli sembrava strano. Zora in cuor suo sapeva perché la madre l'aveva lasciata col padre senza fare storie, l'aveva sentita parlare con le sue amiche di un centro benessere e bei ragazzi. La bambina dai capelli neri non ne parlava mai, ma non aveva un grande rapporto con sua madre Grace, parlava sempre male di Zayn e la cosa non gli piaceva, sapeva che la maggior parte delle cose che diceva non erano vere o erano ingigantite. Avrebbe preferito passare più tempo con il padre, lui non parlava mai male di Grace, le comprava le caramelle senza dirgli che se le mangiava ingrassava e la faceva giocare col suo telefono quando si annoiava durante le prove con la band. Sua madre non era cattiva, ma quando aveva la luna storta se la prendeva con chiunque, quindi anche con lei, ma quando stava bene era amorevole, come tutte le madri. Anche Zayn aveva fatto i suoi sbagli, una volta per la fretta aveva dimenticato Zora in macchina e si era accorto della sua assenza solo quindici minuti dopo. Diciamo che stavano ancora imparando a fare i genitori, ma stavano migliorando col tempo. Entrarono tutti in casa, gli altri componenti sarebbero arrivati più tardi, Harry e Louis si erano fermati di più in Francia per il loro anniversario, mentre Liam aveva approfittato dei due giorni di pausa dopo il concerto in Francia, per andare dalla sua fidanzata Americana Celina. Ormai ogni componente aveva i suoi impegni, le sue priorità e non li si biasimava se non stavano sempre insieme come un tempo, ormai non erano più adolescenti, era finito il tempo degli scherzi e del campeggio durante le pause, avevano responsabilità che li tenevano impegnati. I due adulti si abbandonarono sulla poltrona stremati, le due bambine li tenevano ben impegnati. Se Elisea si poteva definire tranquilla e mansueta, a Zora non poteva essere dato lo stesso appellativo, era molto attiva, sempre piena di domande che non tratteneva. Niall per la prima volta aveva capito cosa significasse fare il padre per una bambina curiosa e non invidiava per niente Zayn. Elisea era curiosa, ma non gli rivolgeva mai tutte quelle domande, non saltellava da un seggiolino all'altro gridando. Nonostante il trauma e le brutte esperienze, aveva capito che il carattere taciturno e mansueto era tipico di sua figlia, però sperava di sentire presto la sua voce, di capire se fosse dolce come la immaginava lui. Era così ossessionato dalla voce della figlia che la sognava la notte con toni e inclinazioni diverse, con e senza accento irlandese, sperando solo di sentirla veramente. Una sera ne era stato tanto ossessionato da scriverci una canzone che a Luz aveva fatto scendere qualche lacrima per la commozione. Intanto che i grandi si rilassavano davanti alla televisione, i bambini si trovavano nella sala giochi, Elisea aveva acceso le console e stavano decidendo a cosa giocare. Ashton si era seduto in terra vicino a Elisea, mentre guardavano i giochi con interesse e si interrogavano su quale fare per primo. Theo guardava i due con un pizzico di odio, non verso la cugina, bensì verso il suo amico, così appiccicoso e apparentemente troppo simpatico per i suoi gusti.

Ti voglio bene papà! || Niall Horan #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora