Capitolo 2. Giochi di ruolo!

28.9K 937 179
                                    

Capitolo 2.

Giochi di ruolo!

Elisea Marie si trovava in salotto sul divano, mentre Niall in cucina su uno sgabello apparentemente troppo piccolo per il suo sedere. Greg aveva lasciato Theo sul divano con la bambina in modo che potessero famigliarizzare, ma anche per non lasciarla sola in quel divano troppo grande, la televisione era accesa sul telegiornale, così Elisea si concentrò sull'ascolto, anche se sua madre diceva che i media non si potevano considerare attendibili o veritieri. Però il vero motivo per cui prestava attenzione alla scatola ultra piatta (che sua madre gli diceva di non guardare troppo), era Theo, che la fissava costantemente. Il biondino aveva un anno in meno di differenza dalla cugina, però anche lui non sembrava meno intelligente di lei. Gattonò sul divano lentamente, aveva visto lo zio non toccarla e nemmeno tutti gli altri l'avevano fatto, almeno non con le mani, quindi ne approfittò.

Elisea Marie era seduta senza scarpe, con i piedi che occupavano una piccola parte del divano, mentre la sua schiena poggiava rigorosamente ritta contro il poggia braccio, Theo tolse le scarpe e fece mettere in contatto i loro piccoli piedi. La bambina staccò di colpo gli occhi dal televisore, per guardare allarmata il cugino che si stava divertendo a giocare con i suoi piedi.

Elisea si rilassò, non molto ma quello che bastava per non iniziare a piangere, guardava attentamente il cugino osservandone ogni dettaglio, i loro occhi si somigliavano, ma lui aveva i capelli biondi e lisci, la pelle chiara come lei, ma poco più alto, nonostante fosse lei la più grande dei due, sperava solo non la prendesse in giro per la sua statura.

«Elisea Marie hai dei piedi piiiicoli, come me... Secondo te sono brutto?» Chiese sincero il bambino, con l'indice destro stava indicando il suo visino, mentre sporgeva il labbro inferiore. Quell'espressione intenerì Elisea, che con molta forza scosse la testa in segno negativo, suo cugino non era brutto, anzi gli sembrava uno dei bambini più belli che avesse visto dopo Ashton.

« Allora se non sono brutto perché non mi parli? Sono stato cattivo? Vedi che anche io penso che tu sia bella, lo giuro sulla mamma... Ma non glielo dire» Sussurrò guardandosi intorno con paura, sua madre gli proibiva di giurare su di lei, ma era solo un bambino, anche se sveglio molte cose non poteva capirle subito. Elisea rimase come sempre in silenzio, Theo iniziava a spazientirsi, sua padre gli aveva detto di aver pazienza con lei perché non stava bene, però non capiva perché non parlasse, quando lui stava male parlava anche più del dovuto.

« Ok facciamo una cosa, io sistemo il gioco che mi ha regalato zio Niall e ci giochiamo insieme, tu mettiti seduta bene che io arrivo » La bambina eseguì l'ordine, mentre Theo metteva nella playstation il gioco di Super Mario. Elisea guardò ogni movimento del cugino, sembrava maneggiasse oro invece di un semplice videogioco, anche a lei piaceva super Mario, ma sua madre non aveva mai avuto i soldi per comprarlo e lei comprendeva la situazione economica. Il gioco partì con la solita sigla iniziale mostrando Mario e Luigi che in quel istante Theo pensò come lui e sua cugina. Elisea Marie era Luigi, di poche parole, ma forse molto attiva, in fondo la conosceva solo da dieci minuti, mentre lui era Mario, quello che parlava e stava davanti molto esuberante e che non se ne vergognava.

«Allora Elisea Marie, io sono Mario, se vuoi puoi essere Luigi, se ti piace, se no c'è il fungo» Elisea strinse il controller tra le piccole dita e pigiò il tasto per selezionare Luigi. Le piaceva tanto quel personaggio e sapeva quanto le assomigliasse in quel momento.

Contemporaneamente nella cucina, Niall stava cercando di non piangere, ripensando a Marika, ad una così buona amica uccisa, gli veniva la nostalgia dei bei momenti passati insieme, sia da fidanzati che da amici. Gli doleva sapere che si era ridotta all'osso prima di chiamarlo, non cambiava numero di cellulare da anni, quando lo faceva avvertiva tutti i suoi contatti tra cui lei. Sua madre lo stava abbracciando da quando si era seduto, Bobby non sembrava turbato, mentre Greg si grattava la testa confuso e cercava di farsi i conti. Tutti sembravano scioccati, la notizia non era prevedibile, ma nessuno era veramente preoccupato o devastato dalla notizia, anzi erano contenti di sapere che in famiglia c'era una nuova Horan. Maura capiva la preoccupazione di Niall, un bambino era una grossa responsabilità, in questo caso c'era pure una malattia psicologica da sconfiggere.

Ti voglio bene papà! || Niall Horan #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora