Capitolo 7. Il Truly Madly Deeply tour!

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Capitolo 7.

Il Truly Madly Deeply tour

Niall quella mattina non si svegliò presto come sperava, era in ritardo per il volo che lo avrebbe portato a Londra. Era così agitato che non ricordava più cosa doveva fare, aveva contato le valigie una decina di volte, per essere sicuro ci fossero tutte. Anche Elisea Marie era molto nervosa, era il suo primo volo e il suo primo tour, non sapeva assolutamente come si sarebbe dovuta comportare. Luz invece era l'ancora di salvezza del trio, aveva fatto vestire Elisea, ricordato a Niall tutto ciò che gli serviva, aveva rifatto le camere e preparato la colazione a tutti. Niall girava in tondo, nella sua mente c'era una così grande confusione che la sua lista di cosa da non dimenticare, sembrava la lista di cose che non ricordava. Elisea si trovava al piano superiore, stava meditando sulla grande decisione della sua vita, quale pupazzo portare e quale lasciare a casa. Le sarebbe mancata la sua camera, i suoi giochi e le sue comodità, in una piccola parte della sua mente avrebbe desiderato rimanere a casa, dove ormai si definiva al sicuro. Decise di prendere il suo vecchio pupazzo, quello che le aveva comprato la madre, così da avere qualcosa in suo ricordo, in più prese il peluche di Olaf e Sven, facendo la dolorosa decisione di lasciare Anna, Elsa e Chris nella sua cameretta. Mise tutti e tre nello zaino, andò davanti allo specchio per guardarsi: i capelli erano in ordine, grazie a Luz, il vestito blu le piaceva tantissimo, in più il braccio ormai senza gesso non le faceva più male ed era tornato tutto normale. Indossò il giubbotto bianco, allacciando i tre bottoni neri che si ritrovava davanti. Prese lo zaino e si guardò intorno un'altra volta, stava per fare il suo primo viaggio a Londra con suo padre e Luz, non poteva essere più contenta, ma anche più triste, stava lasciando sua madre in quella camera e in quella città, non voleva dimenticarsi di lei e sperava solo che sarebbe tornata presto nella sua camera. Chiuse la porta e si incamminò verso il piano inferiore, da dove arrivava un profumo meraviglioso di cialde calde. Quando la bambina scese l'ultimo gradino, vide il padre sul divano, piegato in avanti con le mani sul viso in segno di disperazione. Elisea si avvicinò e gli appoggiò una mano sul braccio per carezzarlo. Niall alzò di scatto la testa e guardò, le accennò un sorriso e sospirò le prese la mano e gli diede un bacio su di essa.

« Sei pronta per il tuo primo concerto ? Ti prometto che ti piacerà » la bambina sorrise e lo strattonò per farlo alzare, Niall non si oppose e seguì la figlia. Entrarono in cucina dove Luz aveva preparato ogni cosa per loro, il loro volo partiva fra meno di quattro ore, ma sembravano molte di meno, a tutti e tre quelle settimane erano volate, sembrava solo ieri che Elisea, entrava a far parte delle loro vite. Nessuno disse molto, si limitarono a consumare la colazione senza troppi complimenti o lamentele, nessuno si sentiva a suo agio, quella partenza era una delle più attese, ma anche la meno desiderata, dopo tutti gli avvenimenti che erano capitati. Finirono quasi in contemporanea di consumare la colazione e rimasero tutti fermi, come statue, senza muovere un muscolo. Luz sospirò più che l'inizio di un tour sembrava il giorno di un funerale.

« Niall so che sei nervoso, ma oggi è un giorno allegro, non devi pensare alle preoccupazioni » allungò la mano verso la sua e la appoggiò delicatamente carezzandogli il dorso. Lo sguardo di Niall si spostò sulla fidanzata quasi in modo immediato, si alzò dal suo posto e andò verso di lei, dandole un bacio sulla nuca.

« Come farò quando tornerai a lavoro? Credo impazzirò senza te » Luz ricambiò il bacio e si alzò dalla sedia per pulire, Elisea guardò la scena attentamente, un po' era gelosa, non di Luz ma della sua vita col padre. Lei aveva sempre immaginato quelle scene fra lui e sua madre Marika, con lei in mezzo che rideva e scherzava, non così. Sentiva come se l'avessero privata di qualcosa per molto tempo, non solo di un padre, ma anche di qualcosa di più. Scese dal suo sgabello e se ne andò indisturbata dalla cucina per tornare in camera sua. Si sentiva una variante della vita del padre, una cosa senza peso, come se fosse solo un fermo immagine nella sua vita. Niall aveva la band, le fan e Luz, Elisea si sentiva solo un soprammobile al loro confronto. Entrò nella sua stanza e si mise seduta sul suo letto guardando la foto della madre, con lei non si era mai sentita in quel modo, sua madre aveva occhi solo per lei e non doveva dividerla con nessuno, mentre suo padre era di tutti, tranne suo. Una lacrima rigò il suo viso mentre guardava la foto della madre, andando con Niall non sarebbe più andata al cimitero per portarle i fiori, non sarebbe andata alla chiesa del paese per pregare per lei. Sentiva come se ogni cosa nella sua vita avesse preso una piega che non le sarebbe piaciuta, anche se fino a pochi minuti prima era molto elettrizzata all'idea di partire. Prese un foglio e una penna, voleva lasciare due righe alla nonna Maura, per chiederle un piccolo favore. Niall si era accorto dell'assenza di sua figlia, ma non se ne preoccupava, erano in procinto di partire, Elisea era molto scrupolosa e forse voleva controllare di aver preso tutto. Peccato non sapesse ciò che veramente girava nella mente della bambina. Luz iniziò a lavare i piatti, chiedendo a Niall di controllare se avevano preso tutti i caricatori necessari. Il ragazzo uscì dalla stanza e controllò superficialmente la borsa dei caricatori, sapeva che sicuramente avrebbero dimenticato qualcosa, capitava sempre. Quando ebbe finito Niall si guardò intorno, le valigie e borse di Elisea erano tutte vicino alle sue, quindi si domandò cosa stesse realmente facendo al piano superiore. Salì le scale velocemente e si diresse verso la camera della bambina, bussò tre volte, aspettò qualche secondo, per poi aprire la porta. La bambina era girata di spalle sul letto, la testa era china in avanti e sembrava stesse dormendo seduta. Niall si avvicinò lentamente e si mise al suo fianco appoggiando i gomiti al materasso per poterla vedere. Quando i suoi occhi scorsero il viso della bambina ella stava ancora piangendo, Niall subito si rabbuiò pensando che fosse lui la causa di quelle lacrime.

Ti voglio bene papà! || Niall Horan #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora