Pull and Spring

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È l'ennesima scossa, forte, dolorosa ma bellissima. Cosa ci stiamo facendo? Perché tutto questo va oltre i nostri doveri. Siamo come in balia di una tempesta, da tregua per un momento poi torna violenta ad abbattersi sulla nave, e chi c'è sopra non può fare nulla. Lo osservo ancora, non riesco a farne a meno. Siamo impacciati, frenetici, inesperti ma per la prima volta noi. È strano quello che è nato, quello che siamo: quando ci scontriamo siamo inarrestabili, nessuno cede. Poi improvvisamente capitano questi momenti in cui ci indeboliamo a vicenda e non servono parole. Finiamo per guardarci cercando di sostenere gli sguardi, per dirci tutto e non dirci niente, ci indeboliamo cedendo reciprocamente il passo, lasciano che due siano uno. Luce e ombra, caldo e freddo e nulla più. Non riesco ad avvertire la fine di quel collegamento, non subito almeno. Riesco ad accorgermene solo perché, improvvisamente, smette di baciarmi e prende a fissarmi. No, non può finire. Sono così stanca di combatterlo: ogni volta facciamo due passi avanti e cento indietro e non ne posso più. Sussurra il mio nome, vorrei fare lo stesso ma non faccio in tempo: sparisce nella forza lasciandomi inebetita sotto la doccia. Stringo i pungi, trattengo le urla. Sono arrabbiata con me stessa, non devo essere così debole, non posso permettermelo. Mi odio, lo odio eppure... Lascio perdere la doccia, sotto l'acqua ci sono stata anche troppo. Esco, mi avvolgo un telo addosso e cerco di riprendere il controllo. Devo vestirmi, parlare con Leia, e cercare di sopravvivere almeno fino a Endor.

Mi scervello, cerco di capire come fare a non cedere ancora a lei, come portarla dalla mia parte: l'ultima cosa che voglio è ucciderla.

Sempre più debole, cosa ti succede?

Devo rimettere insieme i pezzi: quale strada devo prendere? Cosa voglio davvero?

Trova il puntatore. Trovalo.

Scuoto la testa, di nuovo sento al voce di Vader: finalmente sembra volermi aiutare. Solo che non so di cosa stia parlando, di nozioni durante l'addestramento ne ho avute tante, i libri Jedi non esistono praticamente più ma qualcosa sui Sith dovrebbe ancora esserci. Devo tornare nella sala del trono. Appena ci entro vengo investito da flash assurdi. Mi rivedo mentre combatto al fianco di Rey, un corpo solo, come se non avessimo fatto altro per tutta la vita. Dio quella ragazza è incredibile, stupenda, forte e... Cerco nei bauli nascosti, butto all'aria tutto con rabbia. Stremato, ancora scosso, mi appoggio al trono e inavvertitamente faccio scattare qualcosa. Una colonnina si apre, mi volto e li trovo. Li afferro, e me ne vado. Incontro Hux, invece di schernirlo come sempre provo ad aprirci un dialogo serio.Se dovrò partire per cercare questo benedetto puntatore, dovrò affidargli il comando temporaneamente anche se sotto la supervisione dei cavalieri di Ren. Ride soddisfatto, lo sguardo trionfante. Mi chiudo in camera, comincio a leggere: questi libri sono un vero macello. C'è riportata la cronaca dell'imperatore Palpatine, qualcuno ha scritto anche la storia di come mio nonno è passato al lato oscuro. Qualcuno ha riempito le pagine di appunti, di codici molti dei quali totalmente incomprensibili. Ci sono un sacco di scarabocchi, disegni che non sembrano avere senso. Giro le pagine velocemente fino a che non vengo attirato da uno schema ben preciso. Rappresenta una piramide, accanto un nome: Mustafar. Quel nome non mi è affatto nuovo, controllo le mappe celesti e lo trovo. Facile da raggiungere, avamposto della ribellione anche se, stando alle nostre informazioni, ce ne sono pochi. Dovrò portarmi dietro almeno una piccola unità: da solo non penso di farcela.

Ho parlato con Leia finalmente, mi ha abbracciata in silenzio.

"Come è andata?"

Arrossisco, cosa dire?

"Ben è ancora nascosto da qualche parte, insiste per volermi convertire ma io.."

"Tu?"

"Leia non so bene come fare...tra noi c'è qualche cosa di strano. Quando meno me lo aspetto, lo vedo o meglio lo sento e io riesco a fare la stessa cosa con lui."

ForceBond Between UsWhere stories live. Discover now