44°- Un nuovo inizio.

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Dopo la cerimonia, che aveva avuto parecchio successo, molti degli invitati si avvicinarono al nuovo principe di Atlantide. Avevano molte domande da fargli, spiegazioni da chiedere e storie da raccontargli.
Mentre Ondine, molte donne e ragazze si complimentavano con lei per la scelta dell'abito e per la sua rara bellezza. Si sentiva a suo agio, come a casa, anche se, quella era appena diventata la sua nuova casa.
Kida in quella situazione si sentiva un po' fuori luogo, come se fosse un'estranea. Ma forse era così che ci si sentiva quando facevi parte di qualcosa che non era più tuo.
Durante il tragitto verso la foresta, continuò a pensare, quasi con la mente fra le nuvole. Era da un po' che non andava a trovare i suoi draghi, le mancavano molto. Con lei era come se riuscissero a comunicare in qualche modo.
I suoi tre draghi la sentirono arrivare da lontano, e librandosi in volo la raggiunsero, atterrando accanto a lei. Gray la raggiunse per primo, seguito poi da Rhaegan, al terzo drago invece, non aveva ancora trovato un nome, e questo le dispiaceva.
- Vi sono mancata, eh?-
Sorrise, mentre accarezzava il muso del più grande.
-Adesso non avete più bisogno che vi porti ogni giorno del cibo. Siete diventati grandi, vi piace cacciare.-
Kida guardava i suoi occhi profondi e scuri, come se potesse leggerlo dentro.
- Atlantide è troppo piccola per voi, non è vero?-
Rhaegan aprì le ali, facendo il verso. Come se le stesse dando ragione.
- Vi piacerebbe scoprire nuove città, nuove terre, nuovi cieli. Piacerebbe anche a me, uscire da qui ogni tanto. Non mi sono mai mossa da Atlantide.-
Gray abbassò la sua grande ala al suolo, come se fosse un enorme tappeto rosso, permettendo così a Kida di salire sulle sue possenti spalle. Montare su quel drago era una delle sensazioni più belle in assoluto che avesse mai provato. Aveva come la sensazione che era lei stessa a volare, sentiva che quelle erano come le sue ali, e lei era libera.
I draghi l'accompagnarono fino sul retro del castello, e non volarono via fino a quando la loro madre non vi entrò dentro.
Il palazzo reale era ancora deserto, senza dubbio erano ancora in riva al lago a continuare i festeggiamenti. Si sentiva solo il rumore dei suoi passi che avanzava verso la sala del trono, quel silenzio era piacevole dopotutto.
Salendo le poche scale che la separavano dal trono di Atlantide, si soffermò ad osservarlo. Tanti buoni re si erano seduti lì, come suo padre.
Era stata una buona regina fino a quel momento?
Lei voleva pensare di sì, aveva messo il bene del suo popolo come prima cosa, fino a quando non arrivarono le sue piccole creature alate. In quel momento aveva messo anche l'amore di Krum in secondo posto, questo era stato il suo sbaglio. Ma nonostante tutto, non si pentiva delle sue scelte e della persona che era diventata.
Passò il palmo della mano su uno dei braccioli del trono, poi sulla spalliera. Era come tornare indietro nel tempo. Accennò un sorriso, sedendosi infine.
Pensò ancora una volta che quella sedia era sempre stata troppo grande per una sola persona, o almeno per lei, che era magra ed esile.
A rompere quel silenzio in tutto il palazzo fu la voce di Rhaegan che faceva il suo ingresso in sala.
- Eccoti qui.-
- Eccomi qui.-
Si sorrisero. Il fratello si avvicinò a lei, rimanendo su uno dei gradini.
- E' stato il giorno più bello della mia vita. Grazie per averlo reso tale anche tu.-
Kida guardò il fratello, la sua famiglia. Ma adesso non erano più solo lui e lei, adesso Rhaegan aveva un'altra persona a cui pensare, e Kida lo capiva perfettamente.
- Rhaegan, vieni a sederti vicino a me.-
- Come? Sul trono di Atlantide? Ma--
Kida gli porse una mano, facendogli cenno di avanzare.
- Ci entrano davvero due persone qui. Mamma lo diceva sempre, ma forse tu non lo ricordi.-
Kida scosse la testa, ma le venne di sorridere pensando che fosse molto simile a sua madre.
- Sei felice adesso? Hai tutto quello che hai sempre desiderato?-
- Si sorella. Anche se il destino fu parecchio crudele con me, adesso non desidero nulla migliore di quello che ho già oggi.-
La sorella era felice per lui, meritava davvero quella vita.
- E tu Kida?-
- Io desidero viaggiare e scoprire nuovi posti, essere libera.-
Rhaegan la guardò confuso, quasi incredulo.
- Cosa...-
- Stavo pensando di lasciare Atlantide.-
Calò il silenzio per un istante, entrambi non sapevano cosa dire.
- Kida io...non voglio che vai via...-
La regina si aspettava quella risposta dal fratello, supponeva che non voleva lasciarla andare.
- però...se è il tuo sogno, chi sono io per impedirtelo?-
Kida si voltò di scatto verso il suo viso. Non poteva credere alle sue orecchie. Rhaegan le strinse la mano, sorridendole. La sorella minore prese un respiro profondo, aveva gli occhi lucidi, ma l'abbracciò, per la prima volta forse.
- Basta che non sparisci...-
Lei scosse la testa, appoggiata ancora alla sua spalla.
- Mi mancherà mia sorella.-
-Mi mancherà mio fratello.-
Sussurrò lei, accarezzandogli i capelli con le dita.
- Prenditi cura di Atlantide, e di questo scomodo trono.-
Entrambi risero, guardandosi negli occhi un'ultima volta.

Quando calò la sera, Kida aveva già preparato l'essenziale per partire. Non le occorreva molto, solo pochi vestiti, qualche arma e parecchie monete per sopravvivere un paio di mesi. Non voleva dire addio al suo popolo, al suo regno, infatti sarebbe tornata di tanto in tanto, per suo fratello, per la sua famiglia e per Krum.
- Mi avete fatto chiamare, mia regina?-
Ser Jhoran era alle sue spalle, inchinato.
- Si.-
Chiuse finalmente il suo bagaglio, poggiandolo accanto alla porta. Vedeva però lo sguardo del comandante delle guardie, che la guardava confuso.
- Ti ho fatto chiamare per salutarti. Lascio Atlantide per un po'.-
L'uomo rimase a guardarla, ed infine annuì. Colse di sorpresa Kida, ma era come se si aspettasse una decisione del genere.
- Rhaegan sarà un perfetto governante, lo sapete anche voi. Forse anche migliore di me.-
Gli sorrise. Entrambi rimasero a pochi metri di distanza l'uno dall'altra.
- Voi non eravate fatta per regnare. Lo avete detto così tante volte a vostro padre...-
- Avete ragione, l'ho capito solo adesso. Questo non è il mio posto.-
- Vi...auguro buon viaggio.-
Jhoran si inchinò nuovamente, ma stavolta Kida lo fermò. Non voleva più che si inchinasse a qualcuno che non fosse il sovrano, e lei aveva appena lasciato quel posto. In compenso si avvicinò a lui, avvolgendogli le braccia attorno al collo.
- Mi avete sempre protetta e per questo grazie. Ci rivedremo.-
L'uomo sorpreso ricambiò, stringendo al petto la sua regina. Non era una corona che rendeva regina una sovrana, per lui Kida rimarrà sempre la sua regina.
Al tramonto Kida uscì dal palazzo reale, guardandosi indietro per ammirarlo ancora una volta, il luogo della sua splendida infanzia e della sua crescita, come donna e come regina.
Uscita dai cancelli, alzò gli occhi al cielo. Volavano come in un cerchio i tre draghi, come se la stessero aspettando da un pezzo.
Non appena salì sul più grande e si alzarono in vola, aveva la piena visuale di tutto il suo regno. All'apparenza sembrava così grande e vasto ma visto dall'alto, non era più grande del palmo della sua mano. 
Si allontanarono volando verso il sole, che lentamente veniva oscurato dalla sera che prendeva il suo posto. Non aveva idea dove stava andando, forse era questa la libertà che desiderava da sempre.
- Era questo che volevi dirmi, vero Gray?-
Sorridendo con lo sguardo rivolto verso l'alto, guardava le nuvole che circondavano il cielo.

~

Questa era la storia di mia sorella Kidagakash, non era più una bambina dolce ed ingenua, divenne una donna forte e coraggiosa.
Come vi dissi all'inizio di questo racconto, la mia storia non fu paragonabile a quella di Kida, perché la mia vita fu calma e tranquilla, e del tutto normale aggiungerei.
Lei viaggiò attorno al mondo, vide e scoprì luoghi che neanche immaginava l'esistenza, almeno così scrisse nelle sue lettere.
Mentre io, governai Atlantide come avrebbe fatto mio padre. Rimasi accanto a mia moglie e ai miei futuri figli, che un giorno prenderanno il mio stesso posto e regneranno questo splendido regno.
Per quanto riguarda Kida, la vidi un paio di volte dopo la sua partenza, tornava ad Atlantide ogni anno, ma dopo un po' smise di farlo. Forse perché era troppo lontana per tornare indietro o forse non voleva più guardarsi indietro e pensare al passato. Ma sono felice per lei dopotutto, nonostante siamo molto distanti, è più vicina di quanto immaginassi.
Tutti meritiamo di trovare la felicità, ma sopratutto un posto a questo mondo e io e mia sorella abbiamo trovato il nostro.
Spero che lei riuscirà a trovare anche l'amore, un giorno.











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Grazie a chi ha letto la storia fino alla fine.


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