15° - La tempesta.

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Alle prime luci dell'alba Rhaegan era già in piedi e vestito, pronto per iniziare una giornata impegnativa.

La locanda dove aveva passato la notte era ancora deserta, sarebbe stato meglio per lui, avrebbe pulito i pavimenti con più velocità.
Alle dieci quel posto che inizialmente puzzava di birra e sudore adesso splendeva.

Senza aspettare il proprietario uscì per dirigersi al porto, lì lo avrebbe aspettato altro lavoro da fare; ma solo così riusciva a viaggiare senza spendere un soldo.

Mentre era al porto che scaricava merci o barili, si guardò molte volte in torno. Non riusciva a crederci, ma quella bellissima ragazza che aveva incontrato qualche sera fa occupava i suoi pensieri.

Come poteva dimenticarla, lei era così diversa da tutte le altre ragazze che aveva conosciuto.
Ma Ondine era come sparita.

Oltre il porto, oltre quelle immense navi da commercio, all'orizzonte, il cielo si era oscurato. Degli enormi nuvoloni si avvicinavano velocemente al villaggio e non promettevano niente di buono.

- Rhaegan, metti al coperto quella roba. Ci sarà un gran bel temporale. -

Il ragazzo ubbidì al capitano della nave Revenge; pensava fosse una nave così bella e potente.
Le vele erano grigio fumo, di un legno resistente alle tempeste e solido come acciaio. Sulla poppa sporgeva in avanti una scultura dello stesso legno della nave, una bellissima sirena con lo sguardo puntato all'orizzonte.

Rhaegan si chiedeva come mai ci fosse proprio una sirena alta due metri che sporgeva verso il mare.

- Ho finito il mio lavoro capitano.-

- Ben fatto ragazzo! Ora mettiti al riparo nella stiva. -

Il capitano guardava pensieroso quelle nuvole che si avvicinavano sempre più.

- Non ci lascia andare per oggi? -

- Assolutamente no. I temporali vanno affrontati. -

E così dicendo si allontano con il binocolo, in cerca di qualcosa.

Tutti i mozzi si erano già rifugiati al coperto e bisbigliavano tra di loro.
Trovò un tavolo e si andò a sedere. Alle sue spalle poté sentire alcuni voci.

- E' completamente matto quel vecchio!-

- Farci restare sulla nave con un temporale del genere! -

- Ma non lo sapete voi? E' per via della sua matta storia che racconta di giro! -

Rhaegan si accigliò. Si chiedeva di cosa stavano parlando quegli uomini. A lui il capitano era sembrato sano di mente, un po' strano ma sano.

Proprio il quel momento un passo pesante scendeva le scale, era giusto il capitano della Revenge.

- C'è qualche problema? -

Fissò tutti i presenti con aria di superiorità. Nessuno fiatò. Abbassarono lo sguardo nei loro calici fingendo di bere.

Si guardò un ultima volta in torno e poi uscì sotto la pioggia a dirotto che era iniziata a scendere e batteva forte contro il suolo di quella nave, come se volesse distruggerla. Chiuse la porta della stiva e si immerse tranquillo in quella bufera.

- Vuole farsi ammazzare? E poi perché tenerci qui dentro, ha bisogno di testimoni?-

I bisbiglii erano ricominciati, ma Rhaegan si fece gli affari suoi e continuò a mangiare la sua razione.

La sua mente iniziò a navigare altrove. Si chiese il perché il capitano avesse dato "vendetta" come nome della sua nave. Cosa ci trovava  di così bello in un temporale o cosa diavolo stava cercando di così prezioso. Puntava sempre lo sguardo all'orizzonte o sull'acqua.

Queen of fire.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora